Nel territorio comasco, nello specifico a Tavernerio, si trova la sede di Agape, azienda agricola nota ai cittadini specialmente per la produzione di un miele di tiglio molto apprezzato. I titolari dell’azienda sono Giacomo e Francesco, giovani apicoltori che hanno scelto di valorizzare i prodotti del loro territorio, praticando con passione un nomadismo a corto raggio. Oggi ci raccontano la storia di Agape e la loro avventura con le api.
Ciao Giacomo e Francesco, grazie per essere qui con noi. Volete raccontare ai nostri lettori com’è nata Agape?
G: Io e Francesco abbiamo la passione per le api da più di dodici anni. È iniziato come un semplice hobby ed è diventato un lavoro nel 2014, quando abbiamo deciso di aprire l’azienda agricola Agape.
F: Esatto. Noi due ci conosciamo dai tempi del liceo, facevamo parte della stessa compagnia di amici, ma poi abbiamo scelto percorsi di studi differenti. Io ho studiato Filosofia, mentre Giacomo ha studiato Agraria. Abbiamo svolto insieme dei lavori agricoli stagionali in Francia e una volta rientrati in Italia abbiamo iniziato a lavorare e collaborare con degli apicoltori.
Come mai avete scelto il nome “Agape” per la vostra azienda?
F: Il nome Agape nasce dall’idea di condivisione che abbiamo avuto quando abbiamo scelto di aprire l’azienda agricola. Volevamo un nome legato a un’idea che ci unisse attraverso la coltivazione di frutta, ortaggi e soprattutto la produzione del miele.
Avete disegnato voi il logo?
F: No, per la scelta del logo dell’azienda abbiamo indetto un concorso nel 2013, prima che iniziasse la nostra avventura. Abbiamo ricevuto un po’ di proposte e abbiamo scelto quello che ci sembrava rappresentasse meglio il concetto di Agape, di condivisione.
G: Sì, l’esigenza in quel caso era anche quella di non offendere nessuno dei nostri tanti amici laureati in design che avevano partecipato… (ride, ndr)
F: Praticamente metà dei partecipanti…
G: Comunque alla fine ha vinto una ragazza che non conoscevamo!
Qual è l’aspetto che vi affascina di più del vostro lavoro con le api, che è la vostra attività principale?
F: L’aspetto che ci ha sempre affascinato di più delle api è vedere l’inizio della stagione e ogni anno ricominciare da capo. Di fatto, l’invernamento dell’alveare fa sì che quando comincia la primavera si riparta davvero “da zero”. Ogni anno ci si rimette in gioco, accompagnando le api fino a maggio e guardandole cambiare e crescere. È un po’ come osservare una popolazione in continua evoluzione ed è sempre una grande emozione. D’altro canto, quando inizia l’inverno i sentimenti cambiano e iniziano le preoccupazioni: ci si chiede se sarà un inverno rigido, se pioverà, se sarà siccitoso come nel caso di quest’anno… Alcuni dicono che ci lamentiamo sempre perché il meteo non ci va mai bene!
G: Un aspetto stimolante del lavoro con le api è anche che in ogni stagione, ma anche ogni settimana, nasce un problema diverso che magari non abbiamo mai affrontato prima e dobbiamo ingegnarci per trovare il modo di risolverlo.
F: È vero, non c’è mai una stagione uguale all’altra. Ma oltre che problemi, a volte abbiamo anche delle belle sorprese, come è capitato l’anno scorso con lo zucchino selvatico.
Cos’è successo l’anno scorso? Che sorpresa vi hanno fatto le api?
F: L’anno scorso è capitato un raccolto che non ci aspettavamo. Avevamo portato gli alveari a Parma, per il classico raccolto di erba medica che proviamo a fare nel mese di agosto. Per le api è un’occasione per riempirsi i nidi di miele quando nel comasco non è periodo di fioritura. Improvvisamente ci siamo accorti che nelle prime settimane di settembre il peso degli alveari aumentava, e ci risultava davvero strano perché il periodo della fioritura di erba medica era terminato. Così abbiamo scoperto che in alcuni fossi lì vicino c’era una enorme distesa di zucchino selvatico, che in questi anni si è diffuso molto in quanto infestante. Solitamente gli agricoltori non ne sono entusiasti, al contrario di noi apicoltori e delle nostre api. Ed ecco, è nato così il nostro miele di zucchino selvatico.
Solitamente dove portate le vostre api, oltre a Parma?
G: Le nostre produzioni sono prevalentemente nella provincia di Como. Abbiamo la fortuna di vivere in una zona in cui da maggio a luglio riusciamo a fare tre raccolti: la stagione inizia con l’acacia e finisce con il tiglio in alto lago. Il miele di tiglio in particolare è il prodotto che viene meglio alle nostre api e per ottenerlo le portiamo in Val d’Intelvi e nella valle di Porlezza.
A questo proposito, sappiamo che il vostro miele di tiglio è stato premiato...
F: Sì, esatto. Ogni anno, a Bologna si svolge un concorso che si chiama “Grandi mieli d’Italia” a cui noi cerchiamo sempre di partecipare. È un modo per valorizzare il prodotto e poi è molto interessante perché mostra come l’Italia sia uno dei paesi con la più grande diversità di miele: esistono fino a quaranta tipi di miele mono floreale ed è giusto che ogni territorio cerchi di difendere il miele che più lo rappresenta.
Nel nostro caso, il miele di tiglio è senz’altro quello che più rappresenta il lago di Como. I tigli del nostro territorio ci permettono di ottenere un miele con una chiarezza e una trasparenza tipica dell’acacia, mentre generalmente sono molto più ambrati nel centro Italia. Negli ultimi anni, il nostro miele di Tiglio è stato premiato con una o due gocce d’oro, a seconda delle annate, e questo significa che la qualità è sempre garantita in questi areali.
Avete qualche novità in vendita oltre al miele?
G: Sì, l’ultimo prodotto che abbiamo presentato al pubblico è una grappa al miele di tiglio, creata in collaborazione con una liquoreria friulana. Abbiamo cercato di valorizzare anche in questo modo il prodotto più comasco che abbiamo.
Quando si entra nell’azienda agricola Agape, la prima cosa che si nota è l’intenso profumo del miele che racconta il territorio e il paesaggio comasco. Giacomo e Francesco hanno dimostrato negli anni competenza e profonda passione per il proprio lavoro, concentrandosi su tipologie di miele tipiche della provincia di Como. Noi di Italian Bees non potevamo che essere attratti dalla loro storia e dal loro amore per le api!
Continuate a seguirci per scoprire tante altre realtà di artigiani e produttori italiani, sempre all’insegna del made in Italy.
Alcune foto scattate durante il nostro incontro...
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Articolo e foto di Silvia Lago
Data di pubblicazione: 18 Marzo 2022