Per l’intero mese di Novembre a Bologna si svolge la quinta edizione della Biennale di fotografia dell’industria food, organizzata dalla Fondazione MAST. Composta da undici esposizioni situate all’interno di palazzi storici, la Biennale affronta il tema dell’industria del cibo sotto numerosi aspetti e solleva interrogativi etici e morali.
Si tratta di un evento totalmente gratuito che ha lo scopo di avvicinare il grande pubblico alla fotografia.
Noi di Italian Bees abbiamo avuto l’occasione di visitare alcune di queste mostre: scopriamole insieme!
ANDO GILARDI, FOTOGRAFO ECLETTICO DEL NOVECENTO
La mostra dedicata al celebre Ando Gilardi è situata all’intero dell’edificio della fondazione MAST, a Bologna. La Fondazione MAST (Manifattura di Arti, Sperimentazione e Tecnologia) è nota per la creazione del primo archivio fotografico digitale dedicato all’industria, e per la continua promozione di eventi e mostre gratuite in città.
Quest’anno la Fondazione ospita la mostra su Ando Gilardi, una delle figure più eclettiche e originali della storia della fotografia italiana. Si tratta di una mostra molto particolare perché presenta una selezione degli innumerevoli materiali da lui prodotti e raccolti sul tema dell’alimentazione: dalle foto-inchieste realizzate negli anni ’50 e ’60, relative al lavoro nei campi e nelle industrie del sud Italia, fino ai materiali storici conservati nel corso della sua vita. Si parla quindi di figurine, scatole, pubblicità, libri, riviste, erbari, e infine fotografie di famiglia.
Questa mostra in particolare rimarrà allestita fino a gennaio 2022, per dare la possibilità a più persone possibili di conoscere l’arte di Gilardi.
HERBERT LIST E LA MATTANZA DI FAVIGNANA
Herbert List ha definito la sua fotografica “metafisica”, descrivendo così il suo lavoro in omaggio al celebre movimento artistico a cui si ispira. Le sue composizioni riprendono l’arte classica dell’antica Grecia, lo stile è austero e magico allo stesso tempo, ricco di riferimenti artistici, e ha influenzato intere generazioni di fotografi.
Nella mostra presso Palazzo Fava, in centro a Bologna, è esposta una serie di fotografie scattate a sull’isola siciliana di Favignana, un luogo visitato più volte da List e da lui molto apprezzato. Le sue foto raccontano la storia di Favignana e dei suoi abitanti, che negli anni ’50 si occupavano del processo di lavorazione del tonno e, soprattutto, della mattanza, tradizione tanto viva nella popolazione locale quanto destinata a scomparire.
List racconta la storia di Favignana con una sequenza di foto che celebra la vita e la morte: rappresenta gli animali alla stregua di figure mitologiche e i lavoratori isolani come gli ultimi custodi di un sapere arcaico.
LA NATURA MORTA DI JAN GROOVER
La mostra su Jan Groover si trova presso il Museo di arte moderna di Bologna. Jan Groover si forma come pittrice, ispirandosi all’opera di artisti come Paul Cézanne e Giorgio Morandi. Si dedica solo in seguito alla fotografia, dall’inizio degli anni ‘70. Raggiunge la fama grazie alle sue fotografie di natura morta, nello specifico una serie di oggetti fotografati nella cucina della sua abitazione.
Suscita un grande interesse da parte della critica grazie alla sua sensibilità compositiva, che rimanda ai quadri rinascimentali con l’eco delle istanze politiche e sociali del femminismo.
Le foto esposte provengono dal Musée de l’Elysée di Losanna, dove è conservato l’intero archivio dell’artista. Per la prima volta, il pubblico italiano ha l’occasione di avvicinare il suo lavoro a quello del maestro Giorgio Morandi.
VIVIEN SANSOUR E IL PROGETTO "PALESTINE HEIRLOOM SEED LIBRARY"
Vivien Sansour è un’artista e ambientalista palestinese. Il suo progetto “Palestine Heirloom Seed Library” è allestito presso Palazzo Boncompagni e ha l’obiettivo di promuovere la salvaguardia di antiche varietà di semi, che l’artista intende come vere e proprie unità viventi di storia e cultura.
Sansour sostiene l’importanza della protezione della biodiversità come atto culturale e politico, attraverso il coinvolgimento attivo dei cittadini e delle istituzioni.
La sua mostra è molto diversa dalle precedenti, non si limita a una produzione fotografica ma crea un vero e proprio ambiente, un percorso multisensoriale. Sono presenti una mappa, un video e un libro d’artista che aiutano il pubblico a comprendere il lavoro di Sansour, che tocca questioni di straordinaria rilevanza economica e geopolitica e si configura come un fondamentale strumento di consapevolezza e informazione.
16 Novembre 2021