Alla scoperta dei crotti lombardi
Articolo di Silvia Lago


Sicuramente chi non frequenta molto la Lombardia e in generale il nord Italia, può essere che non abbia mai sentito nominare i crotti. Si tratta di cavità naturali, tipiche delle regioni alpine, in particolare delle zone vicino al lago di Como e del Canton Ticino svizzero. Al loro interno, nel corso dei secoli sono state costruite delle cantine, con lo scopo di imprigionare una sorgente d’aria fresca proveniente dal sottosuolo. 

La zona di crotti più conosciuta in Lombardia è sicuramente la Valchiavenna, una valle incastonata tra le montagne, a nord del lago di Como. 


La diffusione dei crotti in Valchiavenna

In Valchiavenna, nel 1618 ci fu una terribile frana che distrusse in parte la valle e il piccolo paese di Piuro. In seguito a questa frana e probabilmente ad altre avvenute in epoche precedenti, si formarono delle grotte naturali, molto fresche e di varie dimensioni. Le basse temperature erano dovute all’aria fredda che spirava dall’interno delle stesse in tutte le stagioni. Questo strano vento veniva considerato una sorta di respiro dei monti, perché arrivava dalle Alpi e circolava tra i vari massi franati, mantenendo una temperatura che non superava gli undici gradi. 

Gli abitanti delle zone capirono subito di poter sfruttare questi nuovi anfratti per la conservazione degli alimenti, in particolare formaggi, vini e salumi. Col tempo si comprese che, all’interno dei crotti, la stagionatura avveniva in modo particolare e che i prodotti acquistavano un aroma particolare, dato dalle muffe che si sviluppavano solo in quelle determinate condizioni. È così che nasce la famosa bresaola!

Col tempo, i crotti diventarono luoghi di ritrovo per gli abitanti dei paesi limitrofi. Poiché spesso si trovavano distanti dai centri abitati, vennero sfruttati per costruire delle cantine non solo dove conservare gli alimenti, ma dove era possibile trovarsi tra amici e parenti per degustare vino e formaggi. 

Attorno ad alcuni crotti vennero costruite delle case, in modo da poterli visitare e utilizzare anche nella stagione invernale. 


La sagra dei crotti

Col passare degli anni, tante famiglie hanno scelto di costruire edifici e abbellire i crotti. Oggi c’è la possibilità di visitarli, durante la “Sagra dei Crotti” che si svolge ogni anno nel secondo weekend di settembre. Questa sagra coinvolge tutti i paesi della Valchiavenna, che aprono al pubblico i crotti sia privati che pubblici.

In occasione della sagra è possibile quindi visitare crotti di diverse epoche da quelli più semplici a quelli affrescati e curati, appartenenti a famiglie facoltose. 

I crotti considerati più interessanti da visitare sono quelli di Prosto di Piuro, Pratogiano e Cortinaccio. In questo caso si tratta di vere e proprie opere d’arte da non perdere.

Durante la sagra dei crotti non possono ovviamente mancare le degustazioni: per l’occasione, vengono serviti i salami di crotto, piatti tipici, formaggi e vini. 


Panna cotta: non chiamatela budino!
Articolo di Silvia Lago