Tra le infinite varietà di biscotti che abbiamo la possibilità di apprezzare ai giorni nostri, possiamo affermare con certezza che i baci di dama rientrano tra i più conosciuti e apprezzati.
I baci di dama sono una tipologia di biscotto tipico piemontese, che delizia i palati di grandi e piccini sin dall’Ottocento.
La storia dei baci di dama
La storia dei baci di dama è legata a una leggenda della casata Savoia. Secondo questa leggenda, nel 1852 il re Vittorio Emanuele II avrebbe chiesto personalmente ai cuochi reali di creare un dolce particolare, che si distinguesse dai soliti che era abituato a mangiare. Così dopo diversi tentativi, sarebbero riusciti a sfornare un dolce adatto al re.
In realtà, la vera storia è molto diversa e decisamente meno fantasiosa!
La ricetta dei baci di dama nasce a Tortona, in provincia di Alessandria. È qui che vengono creati per la prima volta due biscotti uniti da una crema al cioccolato. Infatti sono noti anche come “baci di Tortona”.
Nella ricetta originale era previsto l’utilizzo delle nocciole piemontesi, col tempo però sono nate delle varianti e sono state sostituite dalle mandorle: nel 1810 viene brevettata la ricetta dei “baci dorati”, che ancora oggi vengono venduti nella città di Tortona.
Perché si chiamano baci di dama
Secondo un’interpretazione, i biscotti avrebbero questo nome perché ricordano delle labbra schiuse, come se dovessero dare un bacio;
secondo un’altra, invece, il nome deriverebbe dal fatto che i due biscotti sembrano quasi baciarsi, uniti in un abbraccio al cioccolato.
Qualunque sia l’origine del loro nome, i baci di dama sono biscotti talmente rinomati e apprezzati da essere stati inclusi dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali nella categoria dei Prodotti Agroalimentari Tipici (PAT).
Altre versioni dei baci di dama
Come abbiamo visto, nel tempo la ricetta si è evoluta e sono nate numerose varianti. Tra queste vale la pena nominare la variante di Alassio, comune ligure in provincia di Savona.
La ricetta dei baci di Alassio prevede l’aggiunta di cacao e miele. È stata brevettata agli inizi del Novecento dal maestro Balzola, il quale trasmise la ricetta al figlio che diventò pasticcere personale del re Vittorio Emanuele III.
E voi, conoscevate la storia dei famosi baci di dama e la variante di Alassio?
Continuate a seguirci per scoprire tante altre curiosità del mondo gastronomico italiano!