Gli appassionati di vino certamente lo conoscono bene. Lo Sciacchetrà ha un nome inconfondibile, così come il sapore.
Tipico delle Cinque Terre, la zona più esclusiva della Liguria, lo Sciacchetrà è un vino passito la cui fama nel tempo si è estesa a tutto il mondo. Per di più, la produzione limitata annuale lo rende sempre più ricercato.
Qual è il significato del nome “Sciacchetrà”?
Secondo alcuni studiosi, il nome di questo vino deriverebbe dal termine greco “shekar”, con cui si indicano le bevande fermentate.
Secondo l’ipotesi più accreditata, deriverebbe invece da un termine dialettale ligure, “sciacàa”, che significa “schiacciare”.
Ad oggi, le origini del nome sono ancora ignote, il che crea un’aura di mistero intorno a questo celebre vino.
Che vino è, in sostanza, lo Sciacchetrà?
Il celebre poeta italiano Annunzio, in una delle sue opere ha definito così questo vino: “Quel fiero Sciacchetrà che si pigia nelle cinque pampinose terre”. Ma a parlarne nel corso dei secoli ci sono anche Petrarca, Boccaccio e tanti altri poeti italiani.
Lo Sciacchetrà è un vino passito, cha vanta una storia millenaria, e viene prodotto nei terrazzamenti delle Cinque Terre. È quindi un vino dal colore giallo dorato, con riflessi ambrati, e con un profumo intenso di passito. Il sapore è dolce ma non stucchevole, corposo, piacevole e con un retrogusto di mandorla. La gradazione alcolica è del 17%.
Lo Sciacchetrà è perfetto per accompagnare i dessert. In Liguria, si può accompagnare al pandolce genovese, ma è adatto anche a tante altre tipologie di dolce.
La preparazione dello Sciacchetrà
Il Cinque Terre Sciacchetrà è un vino DOC, che viene prodotto solo nei comuni delle Cinque Terre liguri. Per la sua lavorazione vengono utilizzate uve appassite in inverno, di preciso un 60% di uva Bosco, e il restante 40% di Albarola e/o Vermentino.
L’uva viene fatta appassire all’ombra, su dei graticci, per due mesi. Dopodiché, viene separata dalle bucce. Questo procedimento fa sì che si ottenga un’ottima lavorazione, ma che allo stesso tempo risulti una bassa quantità di vino finale.
I vigneti delle Cinque Terre rischiano di scomparire?
La viticoltura è da almeno mille anni l’attività agricola più sviluppata sul territorio Ligure, in special modo alle Cinque Terre. Purtroppo però, nel corso dei secoli, la popolazione è diminuita drasticamente e, di conseguenza, la maggior parte dei terrazzamenti adibiti alla coltivazione dell’uva sono stati abbandonati. Perciò la Regione continua a cercare di preservare il territorio e di incentivare i giovani, affinché si dedichino alla cura e salvaguardia di queste zone.
La difficoltà nell’occuparsi dei vigneti nei terrazzamenti resta comunque elevata, infatti chi ancora si occupa di queste coltivazioni può raggiungere i diversi terrazzamenti solo utilizzando dei trenini a cremagliera, a causa delle forti pendenze.