Si è conclusa la Milano Fashion Week edizione autunno-inverno 2021/22, per la prima volta interamente digitale (link articolo precedente). È stata un’edizione che ha dettato i trend dell’abbigliamento all’insegna dell’eleganza classica e della praticità. Completi sartoriali e total look dai toni neutri si sono alternati ad abiti sottoveste, pizzo e chiffon, per un lusso sobrio e raffinato. È una moda che abbatte i generi ma che rimane femminile, un vero e proprio inno alla donna contemporanea.
UN RITORNO ALLE ORIGINI PER FENDI
L’atteso debutto nel ready-to-wear del nuovo direttore creativo di Fendi, Kim Jones, fa riferimento alle origini del marchio e alla sua storia, una storia di donne potenti. Le modelle hanno sfilato come in un museo tra teche di vetro contenenti capitelli romani, rimando alla capitale italiana sede della Maison. Assoluti protagonisti sono stati i capispalla: giacche strutturate, cappotti lunghi ornati di frange e le immancabili pellicce. Gli elementi maschili si sono affiancati a sensuali slip dress in raso, il tutto in look monocolore dal beige al cammello, dal bianco al nero.
OMAGGIO ALLA DONNA INDIPENDENTE PER MAX MARA E ALBERTA FERRETTI
Anche lo show di Max Mara è stato un omaggio ad una donna indipendente. I cappotti sono il focus della collezione, con modelli trapuntati, utility e in tartan. Non mancano i completi maschili e i blazer, fil rouge di questa Fashion Week milanese, che rappresentano una moda pensata per essere indossata e soprattutto indossata da donne determinate e intraprendenti.
Da questo punto di vista è perfettamente allineata la svolta minimal di Alberta Ferretti. Capi morbidi e volumi oversize che abbracciano il corpo, quasi a simboleggiare quello che ci viene negato. Camicie e pantaloni dai tagli sartoriali, jeans e tute workwear danno un’accezione positiva al basic nel guardaroba di una donna libera e a suo agio.
IL CAMBIAMENTO E LA TRASFORMAZIONE NELLA COLLEZIONE AUTUNNO-INVERNO DI PRADA
Intitolata “Possible Feeling II: Transmute”, la sfilata di Prada porta in passerella il cambiamento e la trasformazione. La collezione esplora gli opposti rivisitando i concetti di semplicità e complessità, eleganza e praticità. Quello che è classico viene appunto trasmutato: i tailleur si sovrappongono così a “long johns” dalle stampe geometriche colorate. I cappotti hanno colori accesi o sono coperti di paillettes, mentre gli abiti da sera sono comode jumpsuit.
IL GIORNO INCONTRA LA NOTTE PER ARMANI
Giorgio Armani attua anch’egli un’inversione: il giorno diventa notte. Se il guardaroba deve essere comodo lo deve fare con estrema eleganza. I pantaloni dal taglio morbido e le gonne scivolate sono caratterizzate da tessuti preziosi come velluto e seta. I colori notturni per eccellenza, il nero e il blu, si illuminano con decorazioni brillanti. La passerella ha previsto un unico elemento scenico: la statua del gorilla Uri, proveniente da un set cinematografico e parte dell’arredo di casa Armani, a rappresentare il suo impegno con il WWF.
VALENTINO E L'IMPEGNO PER IL TEATRO E LA CULTURA
A sostegno del mondo dello spettacolo fermo da un anno, Valentino riapre il Piccolo Teatro di Milano. Accompagnata dall’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi e dalla voce dell’artista Cosima, sfila una collezione interamente in bianco e nero. Con un animo romantico e punk allo stesso tempo, prevalgono le texture optical, i tagli cut out, le gonne mini, le borchie e il pizzo.
NON MANCA LA SPENSIERATEZZA E LA SPERANZA PER IL FUTURO
Se da un lato la moda guarda alla praticità, dall’altro non manca chi ha portato una ventata di spensieratezza e positività.
Blumarine ci riporta a inizio anni 2000, in un universo rosa e glam. In passerella look degni delle pop star di inizio secolo: jeans e minigonne a vita bassa, stampe floreali e animalier, colli in pelliccia, abiti sottoveste e un tripudio di strass.
La moda arriva invece dal futuro nella collezione Salvatore Ferragamo, intitolata appunto “Future Positive”. Il video di presentazione inizia con una città immaginaria che ci trasporta in una sorta di Matrix multicolor: gli abiti, i completi e i cappotti sono in pelle colorata, in tessuti tecnici e con dettagli utility.
Al futuro si rivolge anche Dolce&Gabbana, sulla passerella insieme alle modelle ci sono i robot umanoidi dell’Istituto Italiano di Tecnologia, a simboleggiare un dialogo tra tradizione e innovazione. Le mise fanno riferimento agli anni ’90 del brand, ma sono pensate per le nuove generazioni. Il risultato è uno streetwear pop, multicolor e divertente.
Etro diffonde ottimismo: live da Los Angeles la cantante Arlissa accompagna un fashion show ispirato a due icone del passato: il cantante e chitarrista Jimi Hendrix e il ballerino classico Rodolf Nureyev. Da qui una collezione all’insegna della libertà: paisley, ricami, frange e stampe animalier si affiancano a capi sportswear come felpe e bomber jacket.
MARNI RACCOGLIE LA PROVOCAZIONE DELLO SMART WORKING, MISSONI PUNTA ALL'AMARCORD
Una delle presentazioni più significative di questo periodo è stata sicuramente quella di Marni, che ha invitato gli ospiti a tre appuntamenti su Zoom per colazione, pranzo e cena, così da renderli partecipi di una performance in cui le scarpe vengono servite nella zuppa, i piumini sono coperte e i capi vengono letteralmente stravolti.
In maniera più spensierata, anche Missoni, attraverso un videoclip, racconta quella che è la gioia di interazioni sociali, quali una partita a bowling o un ritrovo tra amiche. La collezione, pensata per coprire tutte le stagioni e le occasioni, rivista il il comfort del knitwear in tutti i suoi aspetti.
Una cosa è certa: in un momento storico come questo, dalle sfilate traspare l’incredibile voglia di normalità e una nuova visione del fashion, in cui comodità non significa rinunciare allo charme. La donna è forte e determinata e la moda lo è di conseguenza.
Articolo di Alexandra Amico
Data di pubblicazione: 3 Marzo 2021