Nell’ambito dell’appuntamento “Pigneto in love”, iniziativa che ha coinvolto nel periodo di San Valentino diverse attività artigianali del quartiere romano, è stata presentata dall’11 al 14 febbraio la mostra Tracce, curata e coordinata da Manrica Rotili con opere realizzate da Flavio Rossi di Utol ceramiche.
Questa mostra, allestita nella sala ipogea dello storico bar Necci, ha rappresentato una fusione incredibilmente toccante tra artigianato e arte, novità e memoria. Dato che il respiro di questo evento è destinato a durare e i suoi manufatti entreranno a pieno titolo nell’ambito di attività di Utol ceramiche, noi di Italian Bees abbiamo deciso di visitare l’esposizione e riportare a voi lettori ciò che abbiamo visto.
Tutto nasce con una scatola di scarpe, trovata nella soffitta di una casa della Val di Fassa dopo esservi stata dimenticata per 78 anni: al suo interno, una monumentale raccolta di fotografie (ben 400) che attraversano in modo del tutto speciale la storia della seconda guerra mondiale in Italia.
Le fotografie, infatti, erano state scattate da un soldato tedesco che dopo aver percorso la Penisola dal Sud al Nord si era fermato in Trentino, dove aveva conosciuto una ragazzina con la quale aveva stretto un rapporto di amicizia, forse anche di amore. Quella ragazzina era Silvana Dezulian, la nonna di David Romelli, compagno di vita di Flavio Ross. Dopo averle donato le sue fotografie, promettendo che sarebbe tornato a riprenderle, il giovane uomo proseguì la ritirata verso casa e di lui non si seppe più nulla.
Dopo tanti decenni, queste immagini in bianco e nero riprendono vita grazie all’arte ceramica di Rossi. L’artista-artigiano, con la tecnica della decalcomania, ha selezionato e riprodotto su ceramica un centinaio di foto, che non rappresentano soltanto scene di guerra ma anche e soprattutto di bellezza, di tenerezza, d’amore. «Ci sono immagini quasi ottocentesche, romantiche: tanti soldati che si abbracciano, bambini, e poi una ragazza presente in tante fotografie, di cui forse il soldato è stato innamorato… Abbiamo consultato anche una psicologa per cercare di capire che cosa ci fosse dietro: secondo lei queste fotografie piene di tenerezza possono aver rappresentato per chi le ha scattate una fuga dagli orrori della guerra, una “cura”, una ricerca di pace. Nessuna foto ritrae la nonna di David: chissà, forse il soldato ha voluto portare via quelle immagini con sé, oppure lei le ha nascoste» racconta Flavio ai visitatori, «Non sappiamo il nome del soldato e non sappiamo se sia arrivato davvero in Germania. Ci piacerebbe poter ritrovare lui o i suoi eventuali eredi, ma credo sia impossibile: in ogni caso abbiamo un pezzo della sua storia tra le mani».
Il risultato del lungo lavoro del ceramista, dalla scansione delle foto alle tre cotture della ceramica, sono piccoli quadri dalla forma leggermente curva, la quale riproduce idealmente lo stato in cui sono state ritrovate le immagini, piegate e deformate dall’umidità e dal tempo.
Lo spazio di esposizione scelto, una cantina che durante la seconda guerra mondiale era servita da rifugio antiaereo ed è stata ritrovata solo durante il periodo del Covid dai proprietari del bar soprastante, non potrebbe essere più indicato. Si riconferma da parte di Utol, laboratorio artigianale che si trova a pochi passi da Necci, di dialogare con le altre realtà del quartiere rendendo gli artigiani sempre più presenti nella vita sociale e culturale del posto. «Siamo al Pigneto da tre anni e fin da subito abbiamo deciso di voler entrare nella vita del quartiere, dando attenzione alla vita diurna e non solo alla movida di notte» afferma orgogliosamente Flavio.
Visitando la mostra, resa ancora più suggestiva grazie alle luci soffuse e alle note anni ’40 in sottofondo, notiamo piccoli adesivi rossi su alcune delle opere esposte. Flavio ci spiega che molti dei visitatori hanno apprezzato le opere al punto di prenotarne una copia da poter portare a casa. Molti hanno anche chiesto di poter trattare con la stessa tecnica delle proprie fotografie. L’idea è che questa mostra possa proseguire, inaugurando una nuova linea di prodotti che possano entrare nelle case dei clienti, portandovi un pezzo della storia del ‘900.
«Abbiamo deciso di non fare una tiratura limitata proprio per mantenere basso il prezzo di queste creazioni, intorno ai cento euro al pezzo. Quelle che vedete qui possono essere considerate delle prove d’artista».
Data di pubblicazione: 27 Aprile 2023