Tutti pazzi per le tigelle!
Articolo di Silvia Lago

In Emilia Romagna esiste un piatto tipico amato sia da grandi che piccini. Si tratta delle tigelle, un lievitato che è facile trovare sulle tavole delle famiglie emiliane e che viene ancora oggi preparato in casa. 

Si tratta di un piatto dalle origini antiche che ha fatto il giro del mondo, specialmente in seguito alle migrazioni avvenute dalla fine dell’Ottocento in poi, durante le quali milioni di italiani hanno raggiunto continenti lontani come l’America. Ancora oggi, in Sud America è possibile trovare anziane signore figlie di immigrati italiani che, nonostante non conoscano più alcuna parola di italiano, sanno ancora preparare le tigelle come si faceva una volta! 


La storia delle tigelle

Le tigelle oggi sono considerate un tipico piatto della cucina tradizionale emiliana, con origini molto antiche, legate alla tradizione contadina modenese. Il loro vero nome è “crescente” o “crescentine” e sono molto diffuse nelle zone dell’Appennino bolognese e modenese. 

Il nome “tigella” è, in realtà, quello dei dischi di terracotta o pietra refrattaria che venivano utilizzati per cuocerle: l’impasto lievitato veniva, infatti, messo uno sopra l’altro, alternato con le tigelle di terracotta incandescenti e lasciato cuocere. 

Le origini di questo piatto, però, sono ancora più remote! Si parla infatti dell’epoca degli Antichi Romani, che utilizzavano lo stesso metodo proprio per cuocere delle focaccine, antenate delle tigelle. E si pensa addirittura che quest’usanza sia stata trasmessa dagli Etruschi, popolo dell’Italia antica vissuto tra il IX secolo a.C. e il I secolo a.C. 


Il fiore della vita

Sulle tigelle in terracotta è raffigurato solitamente un fiore. Si tratta del fiore della vita, simbolo di fecondità e prosperità. 

Non è noto chi sia stato il primo a preparare le tigelle con questo simbolo, di certo oggi è presente su qualunque tipologia di tigelliera. 


La ricetta tradizionale

Non esiste una ricetta ufficiale per la preparazione delle tigelle. Noi perciò vi proponiamo una versione proveniente dall’Appennino Bolognese, molto semplice. Vi servirà la tigelliera, lo stampo apposito. 


Ingredienti:

1 kg di farina 00

200 g panna da cucina (non quella liquida)

1 cubetto e mezzo di lievito

1 pugno di sale

Latte q.b. 


Procedimento:

Unire il tutto e creare una palla liscia. Far lievitare un’ora (deve raddoppiare). Poi fare delle palline di 5-6 cm circa, appiattirle a forma di tigella e lasciare lievitare ancora un’ora. Devono crescere in altezza!

Infine cuocere nello stampo a fuoco medio-basso. Ogni tanto si può aprire per controllare, devono risultare belle dorate.


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Articolo di Silvia Lago