Creazioni Digitali all’insegna dell’innovazione e della sostenibilità
Articolo di Silvia Lago

Attiva nel presente e con una grande visione per il futuro: così si presenta Creazioni Digitali, azienda nata a Como nel 2006 grazie all’intraprendenza di Roberto Lucini, imprenditore con esperienza ventennale nel settore della stampa tessile e oggi CEO e amministratore unico dell’impresa. 

Creazioni Digitali oggi è un’impresa focalizzata sul territorio, basata su solidi valori legati all’ecosostenibilità e all’ambiente, e specializzata nella stampa digitale a sublimazione. Come ogni azienda in evoluzione, si organizza in diversi settori d'attività: dalla stampa alle calandre, dall’elaborazione dei disegni fino alla gestione dei clienti. 

Buongiorno sig. Lucini, vuole raccontare ai nostri lettori come nasce Creazioni Digitali? 

Creazioni Digitali è una realtà nata il 7 febbraio 2006, nel distretto comasco della stampa tessile. Nasce su una mia idea di portare innovazione e sostenibilità sul territorio. È un progetto molto impegnativo che ci ha dato molte soddisfazioni, con una conseguente crescita decisamente importante. Il nostro percorso è stato quello di un’azienda innovativa, giovane, sostenibile

Il primo approccio che abbiamo avuto con la stampa digitale riguardava la stampa a sublimazione, cioè quella tecnologia che ci permette di trasferire i disegni richiesti dai clienti da una carta su un tessuto con delle calandre speciali. 

Questa tecnologia all’epoca era considerata rivoluzionaria perché ci consentiva di non usare l’acqua. Come ben sapete, nel mondo tessile l’acqua è fondamentale e se ne utilizza molta. Quest’acqua inoltre va scaldata, procurando vapori ed emissioni, quindi Co2. Le attività industriali del settore tessile producono molto inquinamento e questo processo ci ha permesso di risparmiare fin dall’inizio molta acqua e molte emissioni di Co2. 


La vostra azienda è riuscita a crescere velocemente grazie alla scelta ponderata di utilizzare tecnologie avanzate con un occhio di riguardo alla sostenibilità, è corretto?

Il nostro percorso è stato importante e significativo, siamo cresciuti velocemente e ci siamo consolidati con il mondo della moda: dal pronto moda, al lusso e al fast fashion.

Abbiamo sempre portato avanti questa tecnologia con un occhio di riguardo per la sostenibilità e, infatti, dopo dieci anni abbiamo fatto un passo avanti con il GreenDrop: un’altra evoluzione del mondo digitale senza l’uso dell’acqua. Questa tecnologia ci ha consentito di riconfermarci, sempre con un occhio di riguardo alla sostenibilità, con una tecnica di stampa con inchiostro a base acqua pigmentato. La scelta di utilizzare questa tecnica ci ha dato la possibilità di trovare nuovi spazi, nuovi mercati e nuovi clienti, accelerando la nostra crescita. 

Successivamente avete dato inizio anche nuovi progetti…

Siccome non ci fermiamo mai e siamo stati supportati anche da una tecnologia rivoluzionaria, tre anni fa abbiamo lanciato un nuovo progetto che si chiama Creò, con un occhio ancora più creativo e di riguardo verso la sostenibilità. Abbiamo deciso di partecipare a un progetto con un grande produttore di macchine per la stampa digitale, pensando e portando avanti delle stampe veramente innovative, senza l’uso dell’acqua. 

A questo proposito abbiamo creato una lattina promozionale, grazie alla quale mostriamo effettivamente che ogni mille metri stampati con la tecnologia di ultima generazione che abbiamo introdotto nel nostro centro di ricerca Creò, risparmiamo 4995 litri d’acqua. Se moltiplichiamo i bilioni di metri che si stampano nel mondo, potete immaginare quanta acqua si potrebbe risparmiare!

All’interno di Creò abbiamo dato anche l’opportunità ai designer, alle start up, alle nuove aziende di venirci a trovare e provare tutte le nostre nuove tecnologie. Devo dire che abbiamo ricevuto un’ottima risposta, sia dai giovani che dalle aziende.

L’ultima novità che abbiamo introdotto da pochi mesi è la stampa del bianco, che è stata una vera e propria rivoluzione. Il bianco infatti, per i non addetti ai lavori, fino a poco tempo fa non poteva essere stampato in digitale. Oggi invece l’abbiamo reso possibile, sempre grazie a un progetto green e sostenibile, e possiamo anche stampare sui fondi colorati.

Come mai non si poteva stampare digitalmente il bianco? Può entrare più nel dettaglio?

Il bianco nel mondo della serigrafia tradizionale veniva utilizzato quotidianamente, il problema era di tipo chimico. Cioè bisognava far passare questo colorante molto denso e con una formulazione chimica poco viscosa all’interno di piccolissime teste da stampa. Quando parliamo di teste da stampa bisogna ricordare che si tratta di ugelli molto piccoli, in cui doveva passare il colorante, per poi depositarsi sul tessuto. 

Questo problema in parte è stato risolto da noi, insieme alla casa produttrice e a chi si occupa della chimica: abbiamo lavorato un po’ di mesi insieme e siamo riusciti a trovare un equilibrio con ottimi risultati, per iniziare a produrre qualcosa di veramente importante. Siamo certi di essere all’inizio di un’evoluzione che si affermerà nei prossimi anni, consapevoli che la strada che stiamo percorrendo ci porterà grandi soddisfazioni.   


Avete qualche nuovo progetto? 

Sì, abbiamo un progetto che proprio in questi giorni è sul tavolo: abbiamo in mente qualcosa di innovativo e rivoluzionario. Vogliamo dare la possibilità ai nostri clienti di venire qui con un file, con un tessuto, di realizzare una stampa e tagliarla per essere pronta per la confezione. Questo ci consentirebbe di accorciare tantissimo la filiera e uscire dal nostro centro di ricerca Creò con un abito già fatto. Sarà possibile grazie alle nuove tecnologie e ai nuovi accordi che stiamo concludendo con i nostri partners. 

L’obiettivo è quello di rendere la filiera più compressa. Lo chiameremo Print and cut, e sarà una rivoluzione nel nostro settore. Penso saremo l’unica stamperia in grado di fornire questo tipo di servizio con questa tecnologia. 

Naturalmente vi invito a venirci a trovare in Creò e non solo, anche nel resto dell’azienda. Invito soprattutto i giovani, i nuovi designer e le start up che hanno esigenze di piccole produzioni ma molto innovative: abbiamo bisogno di loro, vogliamo fare cose innovative e particolari, con un occhio di riguardo sempre al mondo della sostenibilità e ai giovani. Abbiamo tante novità e vogliamo condividerle con voi.

Vuole dire qualche altra parola ai nostri lettori?

Come comasco e come azienda comasca, vorrei sottolineare che tutto quello che facciamo deve essere fatto per il territorio. Questo perché Como è una città importante, è un distretto della moda conosciuto in tutto il mondo: abbiamo infatti ricevuto molte richieste di poter sviluppare nuove tecnologie proprio nel nostro territorio, come è stato per Creò, che è nata dalla collaborazione con un’azienda israeliana che si chiama Kornit

Per me il territorio è molto importante: le aziende storiche comasche hanno prodotto gli abiti più belli per tutte le maison di moda e ritengo che il distretto debba essere unito, consapevole della propria forza e creatività. Dobbiamo andare avanti tutti insieme, uniti verso un obiettivo comune. 


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