Luoghi segreti lariani: borghi medioevali e paesi d’altri tempi
Articolo di Silvia Lago

In Italia basta cercare poco per trovare borghi antichi, spesso di origine medievale, perfettamente conservati. Complice il quasi completo isolamento dalla civiltà odierna, in questi luoghi i paesaggi sono incontaminati, i ritmi più lenti, la cucina povera ma autentica. Il tempo sembra quasi essersi fermato. Alcuni di questi borghi sono raggiungibili solo a piedi ed è proprio questa caratteristica ad averli mantenuti così genuini: troviamo ancora antichi edifici costruiti in pietra, ponti di legno, portici medievali e soprattutto paesani gentili, sempre disposti a donare un po’ del loro tempo per raccontare la storia del luogo in cui vivono. 

Partendo dalla città di Como, è possibile raggiungere diversi paesi e borghi di questo tipo. Alcuni sono raggiungibili solo con un ultimo tratto di percorso a piedi, in altri invece si può giungere comodamente in auto.


CODERA, IL PAESE CHE NON C'E'

Un borgo di origine medievale degno di nota è Codera, frazione di Novate Mezzola. Viene definita dai locali “il paese che non c’è”, per la sua particolare posizione incassata nella vallata, che la rende invisibile ad occhio nudo. Si tratta di un borgo raggiungibile a piedi: è possibile l’utilizzo dell’auto solo per una parte del percorso e dietro autorizzazione del comune. È però abitata tutto l’anno dai residenti, i quali sono i primi ad essere a favore del continuo isolamento del paese. Non risulta difficile comprenderne il motivo: circondati da un paesaggio suggestivo e selvaggio, lontani dal caos e dallo smog delle città, vivono in un vero paradiso incontaminato. Durante l’anno vengono svolte diverse attività agricole, di allevamento e anche artigianali, che mantengono viva la zona e permettono di conoscere la vera ricchezza del borgo.


CLAINO, IL BORGO DIPINTO 

Spostandoci nella zona ad ovest del lago di Como, nella verde Val d’Intelvi, troviamo il borgo medievale di Claino. Vittima dello spopolamento come tanti paesi montani, è tornato di recente alla ribalta con l’inaugurazione del “borgo dipinto”: oggi, su diversi edifici del paese sono presenti ben 63 dipinti, voluti dal Comune per rivalutare la zona e farla rinascere attraverso l’arte. Inoltre, nonostante le ridotte dimensioni, a Claino è possibile trovare ancora oggi portici e archi medievali, graffiti rinascimentali e vicoli caratteristici. La popolazione negli anni si è ridotta, ma chi è rimasto dimostra una intensa cordialità nei confronti dei turisti e una genuina disponibilità a discorrere del proprio territorio e della propria storia.


ERBONNE, LA GEMMA DELLA VAL D'INTELVI 

Sempre in Val d’Intelvi, sul versante italiano del monte Generoso, si trova inoltre la piccola e caratteristica Erbonne. Questo antico e delizioso borgo, situato a quasi mille metri di altitudine e circondato dalla vegetazione, merita davvero una visita. Con le sue casette in pietra, decorate da fiori rossi alle finestre e ferri di cavallo alle porte d’ingresso, trasporta il visitatore in un’epoca quasi dimenticata. Erbonne possiede una storia millenaria: la sua fondazione, infatti, risale ad almeno il 1000 a.C. . Oggi gli abitanti rimasti stabilmente nel borgo si contano sulle dita di una mano: se si ha la fortuna di incontrarli, si scoprirà che hanno molto da raccontare. Erbonne è un borgo colmo di fascino, circondato da un paesaggio mozzafiato. Partendo dal centro del paese, è anche possibile raggiungere la vicina Svizzera: superato il ponte costruito nel 2005, si attraversa il bosco e dopo un paio di chilometri a piedi si può giungere alla località di Scudellate, nella valle di Muggio.


SAVOGNO, IL PAESE FANTASMA DELLA VAL BREGAGLIA

Il più distante di questi antichi borghi medievali è Savogno, situato in val Bregaglia, in provincia di Sondrio. Pur non rientrando nel territorio lariano, merita di essere preso in considerazione. Incastonato nei monti, questo borgo è un vero e proprio gioiello dal fascino antico e misterioso.  A questo contribuisce il fatto che sia raggiungibile solo a piedi, seguendo una scalinata di 2800 gradini, che parte dalle famose cascate dell’Acquafraggia. Negli anni, Savogno è stata oggetto di molti studi per la sua particolare conformazione urbanistica, gli edifici in pietra e gli stretti loggiati in legno, oltre che per la presenza di una chiesa dedicata a San Bernardino, risalente al 1400. È detto “paese fantasma” perché abbandonato dai residenti trasferitisi a valle, ma il nome non deve trarre in inganno: in estate torna ad essere abitato e vivace, grazie alla presenza di escursionisti e visitatori.


Si potrebbero elencare molti altri borghi intrisi di storia e umanità, con comunità locali unite e che hanno a cuore il proprio territorio e le proprie tradizioni. Questi luoghi meritano di essere oggetto di una attenta riscoperta, perché aprono una finestra sulle piccole realtà montane e rurali, che custodiscono non solo i nostri monti, ma anche la nostra storia.


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