JOYLOCKER, il lucchetto che custodisce emozioni

Articolo di Linda Imperiali

Una start-up innovativa di successo che nasce in Italia e strizza l’occhio al mercato europeo ed internazionale

Gabriele Ferrandino, ingegnere di Aversa, ha inventato il modo per rendere fisica un’emozione. Si tratta di Joylocker, un lucchetto in grado di custodire data, foto e dedica di un momento importante della vita, come la nascita di un figlio o il giorno del matrimonio.

Il lucchetto è molto simile a quelli che gli innamorati attaccano ai ponti. In più, al suo interno, è stata inserita una particolare tecnologia che, tramite un chip collegato ad un’app, permette di trasferire i dati nel Joylocker. Quando la persona interessata riceve il lucchetto in dono e chiude il gancio, sul display compare il tempo trascorso dalla creazione del ricordo, un tempo che continuerà a scorrere per sempre. Dall’Internet of Things che conferisce un ruolo attivo agli oggetti grazie alla rete Internet, al Soul of Things, la capacità di donare un’anima, seppur digitale, a un lucchetto e, vedremo più avanti, persino a t-shirt e valigie.

Come sostiene Gabriele Ferrandino, founder di Joylocker, non basta avere una buona idea.

Partiamo quindi dal principio, cercando di comprendere il percorso che lo ha portato a realizzare il progetto e a lanciarlo poi con successo sul mercato.


Tutto nasce all’interno della startup Gfidea, situata a Milano, con un’unità locale ad Aversa, nel 2017. Gabriele Ferrandino, ingegnere edile e ancor prima ambasciatore del gusto italiano nel mondo (portò la mozzarella in Australia), spiega che “per affermarsi sul mercato bisogna uscire di casa”. È necessario infatti scommettere sul proprio business, mettersi in gioco e, pur avendo un capitale, consiglia di cercare investor al di fuori del proprio orticello.

Tutto ciò, ha raccontato Ferrandino, permetterà innanzitutto di validare la propria idea e di ricevere i primi feedback. Se questi ultimi saranno negativi, saranno stati risparmiati soldi per un’idea che non avrebbe funzionato come avrebbe dovuto. Al contrario, se gli esiti saranno positivi, ci si sarà allenati nella vendita del prodotto e i pareri ricevuti non faranno che arricchire il progetto.

Perciò, se avete un’idea, per prima cosa “portatela in giro”, uscite di casa, magari con l’ombrello, ma andate.

Nel 2019, dopo il lancio, la vendita di Joylocker si sviluppa nel mondo wedding e in pochi mesi, gli operatori del settore ne acquistano venti esemplari. Il tempo passa e arriva marzo 2020, momento in cui si diffonde il Covid e l’Italia intera è costretta a chiudersi in casa. Molte attività chiudono e ovviamente, viene impedito lo svolgimento di cerimonie e matrimoni.



Durante i mesi del confinamento, Gfidea ricerca nuove applicazioni per il lucchetto emozionale; in pieno lockdown Ferrandino deposita un nuovo brevetto abbinando il Joylocker ai tessuti. Da qui la collaborazione con il brand di moda Kiton che ha riunito con successo anche l’interesse della Università di Architettura Luigi Vanvitelli di Aversa.

Grazie a questa partnership, da settembre andrà in produzione una collezione di borse e borsoni da viaggio, che – dotati della tecnologia Joylocker – diventeranno loro stessi il supporto custode dell’emozione. Far diventare un capo di moda, da esclusivo ad unico: in quanto custode perpetuo di una emozione. Questo il nuovo obbiettivo del brand Joylocker da svilupparsi attraverso la ricerca di partner del settore.