Immaginate di tracciare un triangolo che unisca sulla cartina Legnano, il Castello Visconteo e la città di San Vittore Olona. Quello che scaturirebbe da questa figura immaginaria sarebbe una sorgente inesauribile di storia e curiosità.
Partiamo dalla Battaglia di Legnano, il cui memoriale si celebra tradizionalmente l'ultima domenica di maggio con il Palio tradizionale.
La prima edizione in assoluto, che fu chiamata “Festa del Carroccio“, risale al 1932 e fu costituita da una sfilata in costume d’epoca e da una gara ippica che si svolse al campo sportivo Brusadelli. Si tratta di un’occasione di festa che ha radici molto lontane. Le commemorazioni più antiche di cui si abbia traccia si svolsero il 28 maggio 1393 a Milano, nella basilica di San Simpliciano, anno in cui la data del 29 maggio fu decretata giorno di festività civile e religiosa in tutto il contado milanese.
Facciamo però un passo indietro e cerchiamo di capire come mai questo scontro è stato così importante per la storia italiana. Il 29 maggio 1176 vide contrapposti rispettivamente la Lega Lombarda e l’esercito imperiale di Federico Barbarossa. Fu una vittoria importantissima per i comuni dell’Italia settentrionale che, dopo aver messo da parte le rivalità, decisero di unirsi con l’intento di sconfiggere l’imperatore del Sacro Romano Impero. La battaglia interruppe definitivamente i tentativi di Federico Barbarossa di affermare il proprio potere sui comuni del Nord Italia. L’evento ebbe una risonanza tale che Legnano venne citata nel celebre Inno di Mameli in epoca risorgimentale.
«[…] Dall’Alpi a Sicilia dovunque è Legnano […]»
LA BATTAGLIA TRA STORIA E LEGGENDA
Fatti e leggende si intrecciano nella descrizione dello scontro avvenuto il 29 maggio 1176 tra le forze della Lega e le truppe di Federico I. Dopo un avvio negativo, nella seconda fase della lotta gli uomini della Lega si arroccarono attorno al Carroccio (un grande carro a quattro ruote recante le insegne cittadine attorno al quale si raccoglievano e combattevano le milizie dei comuni medievali). Grazie all’arrivo di truppe di rinforzo, l’esercito della Lega Lombarda riuscì a respingere l’attacco avversario e a costringere Barbarossa e i suoi alla fuga.
La leggenda narra che il Carroccio fu difeso dalla Compagnia della Morte, guidata, secondo la tradizione popolare, da Alberto da Giussano, personaggio immaginario che comparve in realtà solo in opere letterarie del secolo successivo. Sempre secondo la leggenda, durante il combattimento, tre colombe uscite dalle sepolture dei santi Sisinnio, Martirio e Alessandro, si posarono sul Carroccio causando la fuga di Federico Barbarossa.
In base alle fonti storiche, il Carroccio, fu posizionato sul bordo di un ripido pendio fiancheggiante il fiume Olona, costringendo la cavalleria imperiale, il cui arrivo era previsto lungo il corso d’acqua, ad assalire il centro dell’esercito della Lega Lombarda risalendo la scarpata. Il Barbarossa sarebbe stato quindi obbligato ad assalire l’esercito comunale in una situazione di svantaggio, dato che avrebbe dovuto attaccare dal basso risalendo tale avvallamento.
LA CORSA DEI 5 MULINI
Il fiume Olona è protagonista non solo dello scontro tra Lega Lombarda ed esercito di Federico Barbarossa, ma anche della vita contadina del territorio. L’economia rurale di queste zone ha sicuramente lasciato il segno nella presenza di numerosi mulini lungo il fiume.
I mulini a pale che si ritrovano sul corso dell’Olona hanno ispirato Giovanni Malerba a fondare nel 1933 la “Cinque Mulini“, la celebre corsa campestre, la cui caratteristica è proprio il particolare tracciato, che si sviluppa persino all’interno dei locali dei mulini, un tempo adibiti alla macinazione del grano. Ancora oggi i corridori di ogni nazione sfiorano, nel percorso, l’ultima macina funzionante. Potremmo definire questa corsa una sorta di vicenda “civile”, nata come anelito di civiltà contadina, sviluppatasi poi in un contesto industriale che tendeva ad omaggiarne il passato. Un modo per celebrare le antiche origini.
La Cinque Mulini nacque come modesta gara paesana e toccò il vertice della specializzazione sportiva, fino ad arrivare ai nostri giorni, dove è riconosciuta come campestre internazionale. Nel 1953 infatti, è stata inserita nel circuito World Cross Challenge, ovvero nel gruppo internazionale IAAF che annovera le più importanti gare di cross al mondo.
IL CASTELLO VISCONTEO
La storia del Castello Visconteo si collega sia alle vicende legate alla Battaglia di Legnano che a quelle riguardanti i mulini presenti lungo il fiume Olona.
Partiamo da questi ultimi. Tra tutti, ricordiamo Il mulino Cornaggia di Legnano che, come si legge dal sito dell’ecomuseo del paesaggio di Parabiago, «condivide le origini (XI-XIII secolo) e la storia con il vicino castello visconteo, di cui costituiva un’appendice. Trasformato nei secoli mantenne la funzione di mulino da grano a tre ruote fino a metà del Novecento, unico superstite a Legnano. L’ormai rudere del mulino “Sotto il castello” sorge su un’isoletta formata dalla roggia molinara che si diparte dall’Olona e da una roggia secondaria per la manutenzione delle pale. L’area raggiungibile da un ponte in mattoni, era collegata all’isola del castello da un altro ponte non più esistente».
Ed è proprio l’area di questa “isoletta” che fu sfruttata nel XIII secolo dai Torriani (o Della Torre) per costruire il Castello Visconteo di Legnano.
La fortificazione, che fu occupata da Ottone Visconti dopo aver sconfitto in battaglia Napo Torriani, divenne residenza ufficiale della famiglia meneghina per due secoli, per passare poi ai signori di Legnano, i Lampugnani, che ne decisero una grande integrazione strutturale, attraverso la costruzione di torri, mura, fossati e ponte levatoio, per renderlo ancora più sicuro e impenetrabile. Ceduto ai Cornaggia nel Settecento, fu da questi mantenuto fino agli anni Settanta, e poi venduto alla città di Legnano, che ne ha curato il restauro e la riapertura al pubblico, trasformandolo in un museo e punto di ritrovo di particolare bellezza e rilievo storico per i cittadini e i visitatori.
Numerose sono le manifestazioni e le feste organizzate tra le mura del castello. Qui ha sede il “collegio dei capitani e delle contrade”, un organismo che ha la funzione di coordinare le attività, le azioni e gli intenti dei capitani delle contrade legnanesi, cioè dei rioni storici che partecipano annualmente al Palio di Legnano.
Inoltre, il castello Visconteo di Legnano è sede di una festa che ha luogo a fine giugno, chiamata “Castello in festa“. Le mura dell’antica fortezza si animano di spettacoli, esibizioni, eventi culinari e musicali, iniziative culturali e rievocazioni storiche ambientate nel Medioevo. La festa si chiude con un suggestivo spettacolo pirotecnico.
Articolo di Linda Imperiali
Data di pubblicazione: 18 Settembre 2021