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“L’arte perfetta” di Cecilia Ariaudo, Paola e Simona Cenciarelli è tutto fuorché una bottega oscura e silenziosa. Per quanto riguarda l’occhio, esso viene cullato fin dal marciapiede dalle vetrine caldamente illuminate: nessun neon, ma tanti punti di luce che valorizzano i prodotti in esposizione e guidano l’occhio dai vasi ai quadri in ceramica appesi, come in un museo. Una volta entrati ci si imbatte in un vero e proprio caleidoscopio: ci sono le porcellane bianche in attesa di essere decorate, i campioni di colore e le tabelle, una nutrita esposizione e un ampio laboratorio, anch’esso ben decorato e illuminato. Per la parte uditiva si nota la presenza costante di voci, che siano quelle dei clienti giunti per chiedere una consulenza o quelle degli studenti ceramisti che lavorano e chiacchierano nel laboratorio a vista. Aggiungiamo le incursioni regolari del tram, che passa così vicino alla vetrina da sfiorarla quasi, l’andirivieni di amici, di baristi col caffè e persino di un fisarmonicista che entra, saluta, fa un accordo e se ne va.
Questo laboratorio è uno spazio comunitario e allo stesso tempo personalissimo, immerso in uno dei quartieri più insospettabili di Roma: Centocelle, una zona dove le attività artigianali e gli atelier artistici non sono poi molti. Cecilia, Paola e Simona hanno fatto di questo spazio un piccolo tempio della porcellana dove si può trovare di tutto, dai dipinti più elaborati ai servizi da tè. Non è solo un laboratorio, ma anche un po’ un museo e una scuola, che dal 1978 va avanti grazie alla passione delle sue creatrici e animatrici.
Cecilia ci ha parlato della particolarità delle lavorazioni che qui si producono e sconfinano continuamente dal mondo dell’artigianato a quello dell’arte: il nome L’arte perfetta, in fondo, non è casuale.
Cecilia, una domanda di riscaldamento: chi siete e come nascete? E perché questo nome, L’arte perfetta?
Esistiamo a Centocelle dal 1978. L’attività è stata fondata da mia madre, Paola. A gestirla siamo io, mia madre e mia zia Simona. Mia madre si occupa della decorazione della porcellana, io mi occupo della modellazione e della foggiatura dell’argilla al tornio, mia zia dell’amministrazione. Siamo un laboratorio artigianale e una scuola di arti del fuoco, ma anche di arti visive in generale: facciamo corsi di pittura ad olio, a pastello e ad acquerello. Ci chiamiamo L’arte perfetta per via di una ispirazione di mia madre: la frase, che è diventata poi anche il motto del laboratorio, è: “L’arte perfetta è dell’artista che dell’opera sua si sente pago”. Per noi l’arte perfetta esiste e va riconosciuta l’importanza del suo creatore.
La nostra attività è specializzata in arti del fuoco: con questo termine intendiamo tutti i manufatti che passano attraverso un processo di cottura. Abbiamo dei forni e utilizziamo materiali che vengono esposti a temperature dai settecento ai milleduecentottanta gradi. Non si tratta dei tradizionali pigmenti ma di minerali e ossidi metallici. Ci teniamo a sottolineare che la parte del fuoco, la conoscenza dei materiali e degli attrezzi sono fondamentali del nostro mestiere, ancora prima della parte creativa e compositiva: il nostro è e resta un lavoro artigianale.
Quali sono i prodotti che realizzate? Quali sono i più richiesti?
Noi ci occupiamo per l’80% di lavori su commissione: serviamo clienti che possono essere aziende, musei o privati che vogliono arredare la loro casa con prodotti artigianali, i quali finiscono per essere a immagine e somiglianza di chi li richiede. Insieme ai clienti studiamo il progetto in base alle loro esigenze e alla loro personalità. Realizziamo vasi, oggetti funzionali in gres smaltato e facciamo anche molto restauro.
Rispetto al panorama ceramico italiano siamo specializzate in gres e porcellana, cioè in prodotti cotti ad alte temperature che differiscono dalla terracotta e dalla terraglia. Uno dei nostri prodotti di punta è senz’altro il gres per la tavola, dalla tazzina alla mug fino alla brocca. Sono molto richiesti anche i bruciaessenze.
Tutti questi prodotti vengono realizzati al tornio da me e poi smaltati nel nostro laboratorio. Possiamo applicare tutti i tipi di colore e di rifinitura, dal satinato al lucido. Amo questo aspetto del lavoro perché è quello più creativo, sperimentale, di continua ricerca. Sono io stessa a creare i colori: l’idea di pensare un colore e poi di vederlo emergere dopo la cottura è affascinante per me, è vicina all’Alchimia. Anche la decorazione artistica, di cui si occupa mia madre, è una grande fetta del nostro lavoro. La ceramica è molto resistente e non scolorisce col tempo: per questo realizziamo sia prodotti evergreen come i numeri civici, sia veri e propri ritratti, in particolare per l’arte funeraria.
Mia madre è specializzata in ritratti pittorici su porcellana. Realizzare un ritratto su porcellana è difficilissimo, perché si tratta di un materiale vetroso, quindi il colore tende a scivolare. Ci vuole una grande maestria per stendere il colore su questo tipo di superficie. Io ogni volta resto stupita da quello che mia madre riesce a creare.
Oltre a realizzare e vendere porcellane, vi occupate anche di formazione
La nostra scuola conta circa cento allievi, oltre a quelli che partecipano a corsi brevi e workshop della durata di un weekend per avvicinarsi al mondo della porcellana e fare un’esperienza. Teniamo molto alla nostra scuola, crediamo nella divulgazione e nella condivisione della nostra passione e per noi è un vero e proprio stile di vita: speriamo che le persone continuino sempre ad avvicinarsi al nostro mondo con curiosità. Nella sua lunga esperienza ormai quarantennale, mia madre e la sua scuola di decorazione sono diventate un punto di riferimento nazionale e internazionale: abbiamo partecipato a varie mostre e realizzato workshop anche negli USA. Siamo nati e vogliamo continuare a rimanere a Centocelle, ma abbiamo allievi coraggiosi arrivano anche da zone lontane di Roma e, per i workshop, persino da fuori regione.
Nei vostri forni non cuociono solo i vostri manufatti e quelli dei vostri allievi, ma anche altre ceramiche…
Sì, un altro particolare servizio che offriamo è la cottura conto terzi: offriamo i nostri forni per tutti gli appassionati che vogliono cuocere le proprie ceramiche fatte in casa, sia ad alta che a bassa temperatura. Offriamo anche il servizio di smaltatura. Questa è un’attività di nicchia su Roma, saremo in due o tre a farla e ci teniamo a far sapere che esistiamo e resistiamo. La cottura è il 90% del lavoro ceramico e un modo per tenerla viva è mettere a disposizione i nostri forni per tutti gli appassionati.
Com’è lavorare in un’azienda familiare e tutta al femminile?
Mi sento molto grata per questa possibilità. Portare avanti un’azienda è molto impegnativo e capita a volte di dover lavorare anche dieci o dodici ore, ma stare in un contesto familiare e accogliente, dove ci si può arrabbiare e subito dopo anche abbracciare, mi fa sentire libera. Non so se è un caso, ma anche tutte le nostre insegnanti sono donne e la maggior parte degli allievi è donna: non so cosa voglia dire, ma forse ha a che fare con la disponibilità delle donne all’ascolto e al mettersi in discussione. Non abbiamo deciso di affrontare quest’avventura totalmente al femminile, è capitato: una sorta di selezione naturale. Certo, ci piacerebbe anche includere un ceramista uomo, ma finora semplicemente non è successo.
Avete dei sogni, dei progetti per il futuro?
Posto che siamo felicissime del nostro lavoro (nessun altro mestiere secondo me può dare una soddisfazione simile!) abbiamo anche noi i nostri sogni. La digitalizzazione dell’attività è uno di questi. Stiamo mettendo a punto un e-commerce per poter raggiungere clienti da tutt’Italia e dalle altre parti del mondo. Un altro sogno più pratico è espanderci, perché no, aprendo un altro punto vendita in un altro quartiere di Roma, oppure aggiungendo a questo un laboratorio più grande con stampi in gesso, forni più ampi e magari a gas per realizzare statue. Potremmo creare, in questo modo, dei distaccamenti specializzati ciascuno in un ambito specifico della ceramica. Sarebbe un bellissimo punto d’arrivo.