Lace and Flowers: un laboratorio e quattro mani per tante storie da raccontare e tramandare
Articolo di Maria Orlandi

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Le mani di Antonella e Clorinda non si fermano mai, tra un racconto e un aneddoto, appena possono tornano dietro al bancone del loro laboratorio per riprendere ago e filo, come se cucire e creare fossero una necessità, oltre che un mestiere. 

In effetti, la loro storia è prima di tutto il racconto della scoperta casuale di una passione comune. Poi il caso, il fato, il destino – chiamatelo come volete – ha messo insieme queste quattro mani affinché creassero piccoli e grandi oggetti di artigianato, tutti accomunati da una caratteristica molto speciale: ognuno di essi ha sempre una storia da raccontare. Reale o inventata, cantata o narrata, i manufatti ideati e realizzati da queste due artigiane sono anche e soprattutto pezzetti di tradizione, abruzzese e ortonese, che resistono al passare del tempo grazie alla volontà delle loro instancabili ed entusiaste creatrici. 

La vostra è una storia speciale, iniziata per caso e proseguita sotto il segno dell’amicizia e di una comune passione. Raccontateci qualcosa di voi.

Siamo Clorinda e Antonella e la nostra storia è iniziata un po’ per caso. Fino a qualche anno fa, eravamo semplici vicine di casa e solo di recente abbiamo iniziato a condividere la nostra passione, ovvero creare tutti gli oggetti presenti nel laboratorio. 

Per molti anni lo abbiamo fatto nella privacy delle nostre rispettive case, ognuna con le sue peculiarità e capacità. Però la creatività è stata sempre il filo conduttore delle nostre storie personali, sin da quando eravamo ragazzine, anche se entrambe abbiamo dovuto seguire percorsi di studio diversi rispetto alle nostre aspirazioni e, di conseguenza, lavorare in altri ambiti; altri studi e altri lavori, ma sempre portando avanti la passione per la creatività, la ricerca di nuove tecniche, nuovi materiali, per dare spazio alla fantasia.