Alessandro Milani, liutaio per amore della musica

Articolo di Silvia Lago

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Musica, legno, colori: entrando nel laboratorio di liuteria di Alessandro Milani si respira un’intensa ventata di passione per il proprio lavoro. Un lavoro antico e completamente artigianale, come si faceva secoli fa, che dà vita a nobili strumenti artistici: violini, viole e violoncelli. 


Alessandro lavora precisamente a Boca, in provincia di Novara, ed è qui che le vostre api di Italian Bees si sono posate oggi.


Ciao Alessandro, grazie per averci mostrato il tuo laboratorio. Com’è nata la tua attività?

La mia carriera è iniziata nel settore della musica. Ho studiato violino in Conservatorio a Milano, poi ho deciso che la mia carriera sarebbe stata diversa. Un musicista deve avere delle qualità particolari, deve suonare davanti a un pubblico, deve stare sotto ai riflettori e suonare per qualcun altro. 


Deve sempre mettersi in gioco e per uno con un carattere timido come il mio non era la strada migliore. Allora ho deciso di fare il tentativo di iniziare a lavorare dietro le quinte. Ho così fatto quattro anni di apprendistato a Milano, in una bottega. Un vero e proprio garzone, come si faceva in passato, che a fine giornata pulisce e mette a posto gli utensili. Sono stati quattro anni molto belli e importanti, che mi hanno insegnato molto e mi hanno permesso di mettere in piedi la mia attività. 


Da quanto tempo lavori come liutaio?

Ormai sono 13 anni che ho la mia attività e sono specializzato in strumenti ad arco: violini, viole e violoncelli. Inoltre restauro anche strumenti antichi. Solitamente i liutai tendono a specializzarsi, quindi ad esempio chi si occupa di chitarre, mandolini o strumenti a pizzico in generale tende a non occuparsi di strumenti ad arco e viceversa, anche se ci sono molte eccezioni.


Oltre agli strumenti ad arco hai qualche produzione particolare?

Tra i vari progetti che ho messo in piedi c’è anche la realizzazione di accessoristica per strumenti: montature, cordiere, mentoniere, pioli. Questi sono oggetti che solitamente si comprano già realizzati, ma io appunto sto creando una produzione propria. Tra l’altro sto per avviare un sito e-commerce per vendere questi prodotti anche su internet. 


A che tipo di clientela ti rivolgi?

Costruisco viole, violini e violoncelli, e mi rivolgo a musicisti di ogni tipologia. Quindi dallo studente all’orchestrale e al concertista. Oltre al discorso delle riparazioni c’è quello del restauro, quindi su strumenti sia antichi che moderni offro anche il servizio di messa a punto e manutenzione. 


È vero che crei artigianalmente anche i colori per i tuoi strumenti? 

Sì, esatto. Una componente molto importante di uno strumento è la vernice, perché oltre che proteggere lo strumento ha anche un impatto estetico. È una sorta di vestito che protegge lo strumento e ne migliora anche le proprietà acustiche. 


Parlando di vernice, io vernicio con la gomma lacca, quindi una vernice a base alcolica. Inoltre mi piace colorare le mie vernici con dei coloranti che estraggo dai trucioli di legno. 


Alessandro MIlani lavorando un violino


Per fare questo, utilizzo un apparecchio che si chiama Soxhlet e funziona così: prendo i trucioli, ad esempio di palissandro, che è un legno già colorato di natura, li inserisco nel filtro, mentre nella boccia sottostante avrò versato dell’alcool. L’alcool dovrà bollire, così evapora, arriva a raffreddarsi nella zona del refrigeratore e condensa all’interno del filtro. 


Così si può estrarre il colore dal legno. Una volta concluso il ciclo, la sezione col filtro si riempie di alcool che poi ricade in un tubicino all’interno della boccia principale, e riprende il bollore. Quindi è una sorta di loop continuo che va avanti diverse volte al giorno. Ogni due giorni sostituisco i trucioli esausti all’interno del filtro con trucioli nuovi, e il ciclo riparte. 


Nonostante siano necessari diversi mesi per arrivare a produrre un boccettino di medie dimensioni, ritengo che la qualità di un colorante di origine naturale sia impareggiabile e non possa essere eguagliata da molti coloranti che si trovano in commercio, di origine chimica e sintetica. In più un colorante di origine naturale si evolve nel tempo, la colorazione muta e diventa più bella, mentre un colorante sintetico rimane inalterato o tende magari a virare verso colorazioni non proprio naturali. 

Perciò mi piace mantenere questa tradizione che in passato era prassi per i liutai. Ovviamente all’epoca non avevano macchinari così tecnologici, semplicemente si mettevano a macerare i trucioli di legno nell’alcool e si ricavava così il colorante.

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