Pack Back: zaini rivoluzionari, da usare in viaggio ma anche in città

Articolo di Sonia Bonvini

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Oggi vi parliamo di uno zaino intelligente nato dall’idea di Stefano Patella, artigiano che lavora i suoi prodotti con passione e dedizione, senza sprechi, per una produzione consapevole e sostenibile.

Stefano realizza zaini estremamente moderni, frutto di ricerca e innovazione, ma anche molto versatili, che ben si adattano per tutte le occasioni della quotidianità.

Interamente realizzato a mano in Italia, Pack Back rappresenta l'eccellenza nel settore degli zaini, adatto per tutte le esigenze, visto che si tratta di un vero e proprio armadietto personale itinerante.

Pensato per vivere in relax e benessere ogni momento della giornata, questo zaino è l’accessorio perfetto per pedalare tra le vie della città o per organizzare la nostra giornata di lavoro. Con Pack Back puoi andare dove vuoi: al lavoro, in palestra e in vacanza, perché è un vero e proprio organizer, idoneo anche come bagaglio a mano in aereo. Una vera e propria soluzione salvaspazio, che grazie al suo moschettone funzionale si appende facilmente senza doverlo appoggiare a terra.

La comodità è il punto di forza di questo zaino. Grazie agli spallacci larghi e imbottiti e al pannello posteriore traspirante, può essere indossato comodamente per ore senza far sudare la schiena e senza affaticare le spalle. Inoltre, il suo design permette di accedere facilmente agli oggetti senza dover aprire totalmente lo zaino. Aprendolo verticalmente a 180°, è possibile raggiungere il contenuto senza che fuoriesca.

Siamo andati a conoscere l’ideatore di questi zaini, entrando così nel suo mondo, dove le idee prendono forma. In questo laboratorio, le mani degli artigiani creano quelli che poi diventeranno i nostri insostituibili compagni di vita, fiori all’occhiello del Made in Italy.

Ciao Stefano, ci vuoi raccontare come è nata la tua azienda?

È una nuova azienda, una start-up. In pratica mi sono reinventato negli ultimi anni per volontà e ho cominciato a creare accessori moda, ossia zaini. Questo mi ha portato a rivedere le forme che già esistono per creare oggetti di uso quotidiano molto particolari, con linee semplici ma molto versatili nell’uso.

Io arrivo da una famiglia di artigiani, sarti. I clienti, in prevalenza negozi, entravano qui in laboratorio e chiedevano produzioni di giacche, gonne o pantaloni create ad hoc. Purtroppo oggi laboratori così sono quasi del tutto scomparsi e siamo sommersi da produzioni di massa. In questi ultimi vent’anni, tutta la produzione terziaria è stata dislocata in altre parti del mondo e anche se l’azienda “rimane italiana”, in realtà non lo è più come produzione. Il punto è che sottrai anche potere economico. Così io mi sono inventato questa attività, perché comunque produrre uno zaino appartiene un po’al mondo sartoriale che già conoscevo.

Lavoro con il nylon, il poliestere, i tessuti e quindi andavo comunque incontro a cose che potevo capire. Poi, avendo lavorato per tanti anni anche in un negozio di abbigliamento e scarpe, arrivavo comunque dal mondo della moda, anche se inizialmente ancora non sapevo benissimo dove stavo andando a tuffarmi. Comunque diciamo che è un mondo che conoscevo già abbastanza.

Come è iniziata la produzione?

La mia produzione è nata per garantire a tutti di avere uno zaino utile per diversi scopi. In poche parole, prima si aveva uno zaino per fare attività sportiva, uno per andare a scuola, uno per il viaggio, mentre ora, con il mio prodotto, si ha uno zaino adatto per tutte le esigenze: infatti Pack Back è versatile a 360°. Praticando sport per tantissimi anni, ho frequentato molti spogliatoi della Lombardia. In questi spogliatoi c’era di tutto, soprattutto sporcizia, e, appoggiando lo zaino o il borsone a terra, alla fine portavo a casa di tutto.

Quindi una sera, a casa, ho guardato il bellissimo zaino che avevo e che, ogni volta che aprivo, faceva fuoriuscire tutto. Poi, ripensando all’esperienza avuta negli spogliatoi, mi è venuta l’idea di creare uno zaino che innanzitutto non appoggiasse al suolo e che avesse un’apertura di 180°, in modo da poterlo aprire senza far uscire tutto il contenuto. Ho cominciato a disegnarlo e a studiarlo. In seguito, ho portato il disegno da un produttore, e, con qualche modifica tecnica, alla fine ho sviluppato gli zaini in diversi materiali, come il nylon, il poliestere e anche il PVC.

Le prime parole che ho detto a mia moglie sono state: “Se ne vedo in giro almeno 50 sui miei amici sono contento, perché ci sono 50 persone in giro con il mio zaino”. Dopo un anno e mezzo sono arrivato a più di 1000 pezzi e la produzione continua ad aumentare. 

Oggi in azienda abbiamo tre tipi di materiale con cui produrre gli zaini: il nylon, il PVC, che è il più resistente, e il poliestere.

Zaini Pack Back

Che caratteristiche hanno questi zaini?

Gli zaini Back Pack sono fatti, come detto, in tre tipi di materiali e tutti, comunque, vengono sempre spalmati in PVC. Questo significa che uno zaino può bagnarsi esternamente ma non internamente, la goccia d’acqua scivola via.

In più, l’apertura a 180° permette di non far fuoriuscire nulla dallo zaino. Per permettere questo, ho inventato un sistema di laccetti ed elastici che si applicano ad un altro gancetto, che consente di avere una chiusura facile e pratica. All’interno c’è anche una pochette estraibile, che si può utilizzare in tantissimi modi: per un check-in in aeroporto oppure semplicemente per portare shampoo e sapone in palestra, o ancora, sotto l'ombrellone per non lasciare i beni incustoditi. Questa pochette si stacca e così la possiamo portare con noi, senza necessariamente portare tutto lo zaino. 

Lo zaino, poi, sul retro ha un sistema che si può agganciare anche al trolley, funzionale per quando si viaggia. I particolari elastici che ho applicato sono anche un vero e proprio sistema anti furto.

I moschettoni invece sono in materiale plastico, perfetti per il passaggio nei metal detector, molto resistenti e soprattutto poco pericolosi per i bambini piccoli.

La pochette è estraibile e facilmente lavabile, così come lo zaino che può essere messo anche in lavatrice. Insomma, tutti i materiali sono molto facili da igienizzare e pulire.

In quanti modi può essere usato?

Ha una versatilità a 360 gradi: è adatto per fare soft trekking, scampagnate o, ad esempio, cammini simili a quello di Santiago, perché diventa un vero e proprio armadietto da viaggio. Non lo si appoggia mai a terra, anche se lo si porta come un qualsiasi altro zaino. 

È molto usato anche per lo sport, la piscina, la palestra, da chi fa padel, nei viaggi, essendo perfetto come bagaglio a mano. Questo aiuta, perché per due tre giorni puoi portare tutto ciò che ti serve senza pagare un ulteriore biglietto aereo. Inoltre, è molto leggero ed è perfetto anche in città per andare al lavoro. Lo spallaccio di 8 centimetri attutisce il peso e non segna la spalla. 

È possibile customizzare gli zaini?

Per un singolo cliente non si può personalizzare perché costerebbe molto, ma per lotti da 30 in su si può creare uno zaino unico e personalizzato. Quindi, per le aziende è l’ideale perché possono esprimere una diversità unica del marchio e regalarli poi ai clienti o dipendenti.

Il marchio dell'azienda può essere applicato dove si preferisce, a fianco della scritta Back Pack, frontalmente, oppure sullo spallaccio sul retro. Il mio logo resterà sempre, infatti ho fatto a meno del brevetto, ma ho depositato il design in tutta Europa, registrandolo l'anno scorso.

Pack Back lo zaino intelligente

È uno zaino tutto italiano?

Tutti i materiali sono prodotti in Italia, ad eccezione del moschettone per appenderlo. I moschettoni sono l’unico accessorio non italiano perché in Italia ormai non li produce più nessuno. Abbiamo aziende che li producono in alluminio o acciaio, prettamente per la scalata in montagna ma sono poco funzionali e poco sicuri per uno zaino che può andare in mano anche a bambini. La mia produzione è e rimarrà 100% Made in Italy.

Dallo studio al design, fino allo sviluppo dello zaino, passando per i tessuti e le rifiniture, tutto è italiano. Ovviamente ha un costo differente da altri zaini, ma, essendo un prodotto duraturo nel tempo, il costo viene attutito.

Quali sono gli zaini più richiesti?

Il più venduto in assoluto è il Denis Reine in PVC Carbon, piace tantissimo. Infatti, per le nuove fiere che farò ad ottobre e novembre, arriverà anche la versione tutta in nero, con diverse catene, diverse cerniere, multicolore. Poi, un altro prodotto che si vende molto bene è quello in poliestere grigio mélange, che è perfetto sia come zaino sportivo che casual.

Come è avvenuto il lancio del prodotto?

Inizialmente è avvenuto grazie al passaparola. Io andavo in piscina con mia figlia che aveva due anni e la gente mi fermava e mi chiedeva dove avevo comprato lo zaino che non si appoggia a terra. Poi sono arrivate le ferie di settore.

Diciamo che, prima di tutto, ho testato il prodotto su di me, e poi ho prodotto i primi 50 pezzi che sono durati solo due, tre settimane. Alla fine è diventato un lavoro a tempo pieno. Faccio ancora altro, ma tendenzialmente vorrei che questa fosse l’attività primaria.


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