Da Milano a Montelepre, dal backstage dei grandi musical internazionali all’artigianato di eccellenza. Gaetania Demma, costumista con esperienza nel celebre musical “We Will Rock You” — scritto da Ben Elton con Roger Taylor e Brian May dei Queen — ha scelto di tornare dal Venezuela per recuperare le sue radici siciliane e dare vita a Tania D.
Nel cuore di Montelepre, piccolo borgo della provincia di Palermo, Tania ha creato un laboratorio artigianale di gioielli Made in Italy dove ogni pezzo è realizzato interamente a mano. Ogni creazione nasce dall’ispirazione, ma anche dal dialogo con i clienti, trasformando l’idea in un gioiello unico e personalizzato.
Tania D rappresenta la perfetta sintesi tra creatività, manualità e passione: un esempio di come l’eccellenza italiana sappia unire tradizione e innovazione, conquistando chi cerca prodotti esclusivi e autentici. Un racconto di ritorno alle origini che valorizza il territorio siciliano e la forza del Made in Italy nel mondo.
Tania Demma, quando nasce Tania D e come mai ha scelto Montelepre come base del suo lavoro?
“Questo laboratorio nasce nel 2020, tecnicamente un anno nefasto, perché è stato quello della pandemia da Covid 19 e per noi artigiani non è un bel ricordo. Magari c’era tanto tempo per creare, ma davvero poco per commerciare o per fare conoscere al pubblico i propri lavori.
Prima facevamo parte di un’associazione, con cui abbiamo collaborato per testare il prodotto e la sua apprezzabilità da parte del pubblico dei clienti. Poi ci siamo resi indipendenti. Io vivevo a Milano, facevo la costumista teatrale e sono tornata a Montelepre nel 2012. Ho deciso di dedicarmi alla mia passione: i gioielli e lavorare metalli.
Ci sono voluti un po’ di anni, ma oggi posso orgogliosamente sostenere che le mie creazioni hanno un pubblico e sono riconosciute sia in Italia che sul mercato estero”.

Che tipo di gioielli si creano in Tania D?
“I nostri gioielli sono fatti tutti in ottone e argento, partendo da un disegno della lastra e il filo. E poi vengono tagliati e modellati interamente a mano. Certo, si comincia sempre da un disegno o da un'idea di un prototipo.
Per esempio, nel mio caso, io sono innamorata della mia collezione botanica, che racconta il mio amore per i fiori. Ispirandomi a questi provo a riprodurre in forma di gioiello i fiori, che in realtà sono delle piccole sculture che poi vengono anche smaltate e vengono. con delle pietre, incastonati. Come sono fatti dipendono dalla mia ispirazione del momento”.
Quali, tra le sue creazioni, incarnano a pieno il brand Tania?
“Uno dei gioielli che ha avuto tantissimo successo è stato il “Fiore di cera”. Nasce durante il periodo Covid. Perché non riusciva a fiorirmi una mia vera pianta e quasi non riuscivo ad accettarlo. Volevo comprarne una nuova, ma non si poteva uscire per comprare piante e i fiorai e le serre erano chiuse per i decreti sicurezza. Allora ho pensato: "Sai che ti dico? Lo faccio io il fiore!" E non immaginavo che sarebbe piaciuto così tanto, quando l’ho messo in commercio, anche al pubblico dei clienti”.
Quali sono le richieste principali provenienti dalla clientela e cosa va di moda oggi?
“Nel 2025 il mercato ha richiesto in primis i gioielli a forma di fiore, anche perché spesso i fiori rappresentano qualcosa e hanno una simbologia.
Per esempio il mandorlo rappresenta la primavera, l'ortensia rappresenta il capriccio e l'amore. E le calle spesso ricordano i nostri nonni o persone care. E quindi diciamo che c'è anche del sentimento dietro a ogni fiore e, di conseguenza nel mio caso, a ogni gioiello”.
E come si crea un gioiello partendo da zero?
“Quando creo un gioiello, diciamo che dipende anche dalla mia ispirazione di quel momento. Per esempio, nel caso del fiore, ne studio la forma, poi lo ripropongo nel disegno sulla lastra che vado a tagliare, vado a modellare a caldo. Poi c'è la parte della rifinitura, dove i futuri gioielli vengono per esempio satinati. E infine vengono smaltati. Detto a parole sembra semplice, ma invece ci vuole tanta precisione e senso dell’inventiva”.
Cosa consiglia a un giovane che vuole intraprendere questo mestiere e cerca dei mentori?
“Intanto consiglio a un giovane di avere tanta passione. Se non hai passione, non hai dove andare. Anche perché è un lavoro che richiede tantissimi sacrifici, però poi con il tempo ti dà tante soddisfazione. L'idea di potere progettare e creare il tuo prototipo con le tue mani fino alla fine è una cosa che, secondo me, non ha prezzo”.
Che obiettivi futuri si pone con questo laboratorio?
“Sicuramente continuare a crescere e farci conoscere. Dal 2024 siamo stati nelle fiere e abbiamo avuto l'opportunità di poter collaborare con dei buyers di Hong Kong, Zurigo, Strasburgo, Venezia, Milano e tante altre città dove i gioielli vengono apprezzati. Vogliamo raggiungere tutto il mondo”.

La storia di Tania D racconta di quel senso di ritorno alle origini e alla cura verso le proprie radici profonde. Racconta dell’emigrazione italiana in Sudamerica e delle seconde e terze generazioni che hanno scelto di tornare a vivere nei luoghi di nascita dei genitori.
La Sicilia è un punto di partenza e di rinascita per Tania D, con l’amore impresso per la propria terra, la leggerezza del suo estro artistico e dei fiori che la rappresentano. Un tratto distintivo dell’artigianato Made in Italy che si esplicita attraverso gli oggetti del brand Tania D.