Benvenuto nella nostra WebTV!
Entra nel mondo di Paola e Mirko e guarda la nostra video intervista a 7nodi sulla nostra WebTV!
7nodi è un negozio-laboratorio gestito da Paola e Mirko, una coppia di giovani artigiani con un’idea ben precisa in testa: realizzare oggetti di carta che possano trasformarsi in compagni per la quotidianità (come le agende e i quaderni) ma soprattutto in pensieri speciali per le feste o le grandi occasioni, dal Natale al matrimonio, dal compleanno alla laurea. La loro idea è dare vita a un negozio dove gli oggetti sono strettamente legati al mondo delle emozioni: contro una prassi comune, legata alla pura e semplice utilità pratica, le loro creazioni sembrano invitare ad uno sguardo più sognante e colorato nei confronti della realtà. Li abbiamo incontrati nella loro sede in via Muzio Attendolo, una piccola via ai margini del quartiere Pigneto, che negli anni si è fatto sempre più vibrante dal punto di vista della creatività artistica e artigianale.
Mirko, il nome del vostro laboratorio è molto particolare: da dove nasce e in che modo è legato ai prodotti?
Siamo 7nodi e produciamo artigianalmente e con materiali sostenibili ogni tipo di oggetti di carta, dai biglietti d’auguri agli orecchini, oltre ai tradizionali quaderni. Nasciamo nel 2016 come piccolo laboratorio gestito da me e dalla mia compagna Paola. I prodotti iniziali erano dei semplici quaderni neri: la nostra prima invenzione è stata una rilegatura particolare, con un filo chiuso da nodi di derivazione marinaresca. Da qui il nostro nome. Tra l’altro il sette è un numero alchemico, il che ci sembrava particolarmente importante dal punto di vista della comunicazione: è un richiamo al nodo di Salomone.
Quali sono i vostri prodotti di punta? Come siete arrivati a definire la vostra “linea”?
Un po’ per passione e un po’ per la voglia di lavorare insieme, io e Paola abbiamo iniziato a creare dei piccoli oggetti di carta. Abbiamo iniziato con dei semplici quaderni ma poi, confrontandoci con il mercato, abbiamo capito che bisogna far vivere delle emozioni ai clienti, non solo dar loro oggetti “utili”. Da allora questo è diventato il nostro marchio. L’idea che più che prodotti occorra vendere emozioni è dilagante al giorno d’oggi, ma secondo noi non bisogna mai perdere di vista il senso che accompagna il tutto, la funzione, il contenuto. Noi prima di mettere in vendita i nostri quaderni li collaudiamo, li testiamo, li proviamo a infilare in tutte le tasche possibili e immaginabili. Quindi sappiamo esattamente come un nostro prodotto verrà utilizzato. Anche quando facciamo gli orecchini ci preoccupiamo che siano leggeri… siamo molto attenti all’esigenza pratica, alla funzione che l’oggetto deve assolvere, senza però perdere di vista l’importanza dell’emozione.
Dopo i quaderni, i nostri primi prodotti sono stati i biglietti d’auguri pop up. Anche questa non è un’idea nuova, ma abbiamo cercato di esprimere la nostra particolare visione di questo tipo di oggetto. Abbiamo iniziato con dei bigliettini non tematici, legati a situazioni emotive non troppo definite, con soggetti come ad esempio cagnolini e gattini. Poi però ci siamo dirottati anche su temi specifici, come i biglietti per Natale che hanno avuto un grande successo commerciale. In Italia il biglietto tematico ha una forte tradizione: il biglietto di compleanno, quello di matrimonio… Gli italiani quando fanno gli auguri cercano di non sbilanciarsi, si rivolgono ad oggetti molto connotati. Un’altra nostra particolarità sono i biglietti di ispirazione orientale. Gli orientali sono molto più bravi di noi a fare gli auguri! Una cosa simpatica a cui pensare è che in Italia si festeggiano tante cose, ma non si regalano mai biglietti che augurano abbondanza e ricchezza, come invece si fa in Oriente. Noi li produciamo.
Dunque quaderni e biglietti, ma non solo, ci sembra di capire…
Come artigiani, amiamo dire la nostra su tutto ciò che ci interessa. Infatti realizziamo orecchini, quadretti, ultimamente anche paralumi. Il quadretto è un regalino più complesso rispetto al biglietto classico. I temi che rappresentiamo sono riflessivi: una volpe che guarda un treno a vapore in corsa, un palombaro di fronte a una barriera corallina... I nostri quadri pongono piccole domande. Nella confezione è presente una parte staccabile, da inserire nella cornice, dove può essere scritta una dedica per il destinatario.
Nel vostro negozio si notano oggetti davvero complessi, che quasi non sembrano di carta
Sì, una caratteristica particolare dei nostri prodotti è proprio la tridimensionalità, la quale è un concetto strategico per noi: aiuta a trasformare un oggetto di carta in un quadro a tutti gli effetti! Lavorando sulla tridimensionalità possiamo uscire dal consueto e raccontare il nostro punto di vista su ogni oggetto: usciamo dal limite del foglio e possiamo avventurarci in mondi che non sono usuali per il materiale che utilizziamo.
Che caratteristiche ha la vostra materia prima? Non sono semplici fogli da tipografia
Una nostra particolarità è l’utilizzo di carte certificate. Non ci rivolgiamo troppo spesso alla carta riciclata, che a volte tra l’altro è meno sostenibile di quanto sembra, ma in ogni caso scegliamo sempre materiali certificati sia come ecologici sia come rispettosi dei diritti dei lavoratori di tutta la filiera. Limitiamo il più possibile l’uso di colle e affini e lavoriamo principalmente sull’incastro.
Come ci si divide il lavoro in una coppia di artigiani?
La progettazione e la produzione sono solo una parte del lavoro. Potrei dirti che io sono il “tecnico” e Paola il “braccio armato” ma in realtà in un’attività a due i problemi da affrontare sono tanti. Io mi trasformo a seconda dei casi in amministratore, in commesso, in ufficio stampa… All’inizio io e Paola ci scherzavamo su: oggi sono segretaria, tra due ore sarò operaio. Ci si sente dissociati, ci si cala in talmente tanti ruoli durante la giornata che sembra di diventare pazzi! Poi confrontandoci con altri artigiani abbiamo capito che è normale così.
Come si inserisce il vostro negozio nella realtà romana e di quartiere?
La zona in cui lavoriamo è un po’ speciale, piena di folklore direi. Noi, certo, abbiamo un pubblico raffinato. Chi viene da noi è disposto a pagare il giusto prezzo per i nostri lavori di carta. Anche se manteniamo prezzi per tutte le tasche ci sentiamo un po’ in un mercato del lusso, del voluttuario. Se dovessimo fare l’identikit del nostro cliente tipo, sarebbe bello articolato. Pensiamo solo alle agende. Sempre meno persone le usano, ma chi lo fa ha delle esigenze difficili da assecondare. Chi non cede ai dispositivi elettronici come Google Calendar lo fa perché ha dei problemi da risolvere con il proprio tempo e ha bisogno di uno strumento specifico. Questi quindi sono i nostri clienti tipo, ma ci troviamo in un quartiere speciale, con una vecchia generazione “popolare” e forse anche legata alla criminalità e una nuova generazione che, soprattutto in questa via, ha aperto studi e laboratori creativi. Ci piace stare qui anche solo per avere un contatto con la gente del quartiere… E anche con un gatto che entra spesso, amico nostro e dei bambini della via. Siamo anche un po’ un punto di riferimento.
Avete degli obiettivi per il prossimo futuro?
Fino adesso abbiamo costruito veramente tutto da soli, dai prodotti al negozio stesso, di cui abbiamo rifatto il pavimento e l’impianto elettrico. Per il futuro ci piacerebbe provare ad allargare la distribuzione, trovando magari degli agenti esterni. Quello che non vorremmo mai delegare è invece la parte della produzione. Poi stiamo lavorando per realizzare prodotti nuovi: ad esempio ora stiamo studiando un set di cartelline modulari, montabili e smontabili, nelle quali organizzare diversi tipi di materiali in modo più personalizzato rispetto alle agende e ai quaderni. Un’altra cosa che ci piacerebbe sarebbe rendere più colorata e “teatrale” la nostra partecipazione alle fiere, magari mascherandoci e raccontando i nostri prodotti inserendoli in piccole storie. Insomma, vorremmo arricchire la parte esperienziale legata ai nostri lavori.