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Vetrate Artistiche Ballanti è una bottega artigiana ereditata da Daniele Ballanti, nipote di D'Alessandri, attualmente situata in via Ludovica Albertoni 62, a Roma. La lavorazione e di
conseguenza i procedimenti adottati per la creazione della vetrata nel laboratorio Ballanti sono paragonabili agli antichi precetti enunciati agli inizi del XII secolo dal monaco renano Teofilo nel trattato Schedula Diversarum Artium, contributo fondamentale per la conoscenza della tecnica della vetrata nel Medioevo. Nel laboratorio il maestro vetraio Ballanti considera ugualmente importante ogni fase della lavorazione della vetrata, la cui bellezza nasce sia dalla fusione di valori puramente formali, come l'originalità del disegno o la sintesi lineare, sia da un'esecuzione tecnica attenta e sapiente, oltre che dalla qualità del materiale impiegato: il vetro. Daniele Ballanti, oltre ai lavori di progettazione ed esecuzione di vetrate legate a piombo e dipinte a gran fuoco, esegue restauri conservativi di vetrate.
Daniele, perché nasce la bottega artigiana Vetrate Artistiche Ballanti?
«Nella mia bottega Vetrate Artistiche Ballanti a Roma, vicino Villa Doria Pamphilj, continuo l’attività che iniziò mio nonno Carlo D’Alessandri nel lontano 1926, periodo nel quale condusse, insieme a Romeo Guarnieri, la scuola della vetrata artistica al San Michele a Ripa Grande a Roma. La curiosità di questo lavoro risiede nel fatto che i materiali, le tecniche, gli strumenti sono rimasti più o meno invariati sin da quegli anni.
Pertanto il procedimento lavorativo è identico, anche se ci sono delle facilitazioni che sono legate all’utilizzo del computer per il disegno e per la stampa. Per il resto la mia attività si basa esclusivamente su progettazione e su realizzazione di nuove vetrate artistiche tessute in piombo, oppure sul restauro di vecchie vetrate artistiche che sono state realizzate con la stessa tecnica.
Utilizzo vetri policromi di vario genere. Conviene ricordare che ci sono tre famiglie di vetri: soffiati, cattedrali, opalescenti. Dagli effetti che si vogliono conferire con la vetrata questi vetri hanno diverse intensità di luce per cui possono donare alla stessa vetrata le vibrazioni che caratterizzano questo tipo di manufatti. Il bello di questi prodotti artigianali risiede nel fatto che cambiano con la luce. Di conseguenza una stessa vetrata, in vari momenti della giornata, potrà avere un aspetto leggermente diverso e quindi creare un’ambientazione che si modifica continuamente».
Quale modello di lavorazione preferisce?
«La tecnica della tessitura in piombo di tessere di vetro policrome è una tecnica antichissima. Abbiamo testimonianze di diversi secoli fa di vetrate realizzate in questo modo. La tessitura delle tessere, oltre a unire delle tessere di vetro policrome che sono identificate semplicemente da forme geometriche oppure stilizzate, permette di unire tessere di vetro che vengono dipinte prima. Questo consente di fare particolari dettagli che sono i volti dei santi che adornano le chiese di Roma.
E non sono semplicemente degli ovali ma sono degli ovali colorati con all’interno una pittura molto raffinata che delinea i lineamenti di questi personaggi. Questa pittura è realizzata con dei colori a base di ossidi di metallo che vengono diluiti con essenza di trementina e olio e che, dopo essere stati apportati su vetri con pennelli specifici, vengono cotti a 600 gradi. In questo modo il contorno delineato rimarrà imprigionato nella struttura del vetro e sarà totalmente indelebile. Le vetrate realizzate in questo modo hanno un grande pregio rispetto ad altri tipi di decorazione perché possono essere restaurate completamente anche a distanza di decine o centinaia di anni dalla loro produzione».
Un aneddoto sul restauro delle vetrate artistiche?
«Per quanto riguarda il restauro di vetrate antiche che hanno tessere dipinte cotte a gran fuoco, una delle cose più importanti è quello di verificare lo stato di conservazione della pittura antica sulle tessere di vetro. E voi vi chiederete: “Ma la pittura non era indelebile come avevi detto?”.
Bene. Questo è l’obiettivo finale ed è facilmente raggiungibile nei tempi moderni perché abbiamo forni che calcolano perfettamente la temperatura di cottura di questa pittura. È bene ricordare che nell’antichità i forni venivano alimentati spesso con un fuoco a legna oppure a carbone, quindi questo controllo preciso della temperatura non era immaginabile. E quindi è possibile trovarsi di fronte a vetrate che hanno una pittura a grisaglia che è stata sottoposta a una bassa cottura.
Nei vecchi laboratori quando i lavori dovevano proseguire con velocità alcune tessere non venivano cotte alla temperatura richiesta di 610 gradi ma a una temperatura leggermente inferiore e questo, nel tempo, può causare un distacco della pittura. In quel caso il restauro è più complesso perché bisognerà riuscire a pulire le tessere senza asportare la pittura che tende a distaccarsi».
C’è un oggetto più richiesto qui a Vetrate Artistiche Ballanti?
«I miei clienti qui a Vetrate Artistiche Ballanti si dividono in due fasce principali: i privati oppure la Chiesa (istituti religiosi). Gli istituti religiosi rappresentano un bacino importante sia per quanto riguarda le nuove vetrate artistiche sia per il restauro di vetrate antiche. Le nuove vetrate hanno un importante scopo: comunicare in qualche modo la dottrina religiosa attraverso la scena che viene rappresentata. Pertanto l’aspetto fondamentale di questo intervento è uno studio che deve essere realizzato a priori e che riguarda l’iconologia e quindi il tipo di discorso che deve essere rivolto ai fedeli attraverso queste immagini.
Quindi si passa all’iconografia e si rappresentano tutti i simboli che servono a rafforzare questa comunicazione. Per quanto riguarda i privati in genere vengono richieste delle decorazioni, quindi dei vetri decorati che possano adornare finestre oppure porte o fungere da divisori tra ambienti dello stesso spazio domestico.
L’aspetto che torna utile è quello di creare delle separazioni che possano essere trasparenti, semi trasparenti oppure totalmente opache. Sono delle divisioni che oltre ad avere questa trasparenza devono essere in grado di garantire un disegno e un’armonia cromatica piacevoli che rendano il soggiorno dell’abitazione più rilassante e ispiratore».
I progetti futuri della bottega?
«Nel futuro prossimo vorrei organizzare qui a Vetrate Artistiche Ballanti dei corsi di formazione sulla vetrata artistica. Questi corsi saranno destinati a un pubblico di varie età anagrafiche ma il mio augurio è quello che vengano molti giovani. Tutto ciò perché sono fermamente convinto che proprio i corsi possano essere un’ottima opportunità per fare sperimentare ai ragazzi qual è la vera dimensione del lavoro artigianale. L’artigianato, in questo momento storico, sembra essere destinato a scomparire tra le possibilità di scelta professionale dei ragazzi. Credo di poter trasmettere, in questo modo, l’amore e la cura che ho per il dettaglio che caratterizza da sempre il mio modo di lavorare; vorrei affrontare questi corsi in modo da poter mettere in condizione le persone che li frequentano di realizzare in modo professionale delle vere e proprie vetrate artistiche».
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