L’arte del restauro di Paola Mastrofini

Articolo di Francesco Fravolini

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L’arte del restauro di Paola Mastrofini comincia dal 1990 nel settore artistico delle vetrate, manifestando una passione per il lavoro artigianale. È stata collaboratrice di diverse affermate imprese di restauro a Roma, Sicilia e Avellino. Paola Mastrofini conosce a Siena le antiche tecniche del mestiere con le quali accende la sua creatività. Durante gli anni perfeziona le diverse tecniche nel suo laboratorio ‘Luce e Colore’ a Castel Gandolfo in via Ercolano 30, a due passi da Roma. Paola Mastrofini lavora diverse varietà del vetro, senza dimenticare i molteplici colori che permettono di realizzare vetrate e sculture luminose. Erede di lavorazioni antiche che difficilmente si trasmettono, Paola Mastrofini è l’interprete e la continuatrice di questo lavoro artigianale. Nel suo laboratorio racconta con emozione l’amore per l’arte del vetro, senza dimenticare quella straordinaria bellezza dei colori che attraversano proprio il vetro: gioco di luce ed esaltazione della cromia.   

I vetri lavorati di Paola Mastrofini di Luce e Colore

Perché nasce il laboratorio artistico?

«Il laboratorio ‘Luce e Colore’ nasce da un’idea maturata negli anni ’90. Comincio a lavorare il vetro e mi inserisco in questo mondo, per me particolarissimo ed emozionante, proprio per quello che poteva rappresentare il vetro e la luce, la quale passava attraverso il vetro colorato. Di conseguenza, nel 2003/2004, presentai una domanda e vinsi il prestito d’onore della Provincia di Roma. Da quel momento apro le porte di questo laboratorio a Castel Gandolfo dove realizzo le mie opere: vetrate, sculture, oggettistica varia, decorazioni. Sono tutti rigorosamente prodotti unici. Voglio ricordare che già lavoravo nel settore negli anni ’90, quindi sono circa 30 anni che svolgo questa professione».  


Quale lavorazione artigianale preferisce? 

«Fin da quando ero piccola amavo dipingere e decorare, mi piacevano gli oggetti realizzati con le mani: erano le mie creazioni. Ho avuto la fortuna di frequentare scuole specifiche, quindi scuole d’arte e anche la fortuna, una volta conclusa la scuola, di entrare nel settore del restauro delle opere d’arte. È un mondo bellissimo e affascinante, ma per me risultava poco creativo perché dovevo lavorare esclusivamente sulle opere realizzate da altri artisti. Il restauro, però, mi ha insegnato tantissimo. Poi, in un certo momento della mia vita, per un semplice ‘caso’ ho avuto l’occasione di conoscere le vetrate. Fu subito amore a prima vista. 

Anche in questo settore ho frequentato corsi professionali e mi sono specializzata. Successivamente ho avuto la fortuna di aprire una bottega tutta mia dove realizzo creazioni uniche; il vetro è l’oggetto che mi rappresenta maggiormente: è trasparente, è luce, è colore, è qualcosa che cambia l’atmosfera, è la luce che passa attraverso il vetro colorato e cambia l’energia degli ambienti. Il vetro mi permette di realizzare vetrate per arricchire le case, far penetrare la luce colorata attraverso le finestre, mediante le porte, i divisori, i lucernari. Non posso dimenticare l’oggettistica varia, le sculture luminose, i lampadari, i centri tavola. Qualunque oggetto che mi viene in mente riesco a realizzarlo proprio con il vetro: sono tutti prodotti unici e personalizzati».         


Che ruolo assume la ricerca dei colori?

«I colori sono stati una presenza costante nella mia vita e mi hanno sempre incantato: dai colori della natura, del mare, dai luoghi dove traspariva questa sorta di limpidezza. Nelle vetrate e, specialmente quando realizzo quelle artistiche, sono riuscita con i colori a trasmettere le diverse realtà del mondo circostante. È chiaro che nella progettazione di una vetrata è importante entrare dentro le abitazioni, capire ciò che il cliente vuole realizzare nel proprio ambiente. Da quel momento disegno alcuni bozzetti, alcune idee. Non è soltanto un mio pensiero ma si trasforma in una perfetta sintesi di entrambi. A questo punto abbiamo le idee chiare e il colore diventa fondamentale nel contesto in cui si colloca l’oggetto.

 Tutto dipende dal colore già presente nella casa, al fine di equilibrare proprio la cromia adattandola all’ambiente. Tutto ciò sarà soggettivo, ma la vetrata avrà un punto di forza in quel preciso ambiente e cambierà totalmente. Ed è proprio per questo motivo che i colori rappresentano il punto centrale. Non solo. Anche sulle vetrate realizzate tono su tono sono presenti le trasparenze che permettono di far passare la luce in maniera differente. E questo è eccezionale. La mia bottega si chiama ‘Luce e Colore’ proprio perché il colore fa parte di me e nel lavoro continuo a creare, a portare in giro nelle fiere e nelle mostre, nella gente che mi riconosce un certo stile: è decisamente mio e sono contenta di averlo».         

Lampadario in vetro del laboratorio Luce e Colore

C’è un particolare prodotto più richiesto?

«Il mio lavoro è abbastanza vario: dalla lavorazione a parete fino a quella del vetro senza tralasciare l’oggettistica varia. La parte più trainante sono le vetrate artistiche rilegate a piombo oppure a Tiffany: è una legatura diversa, ma sempre formata da un mosaico di vetri colorati. Le persone scelgono le vetrate quando vogliono conferire un tocco differente alla propria casa, al fine di permettere alla luce di penetrare attraverso due ambienti, cambiando una classica porta in legno con l’inserimento di un pannello di vetro colorato. È bene sottolineare che siamo pochi artigiani a realizzare oggetti con disegni personalizzati, usando la lavorazione a mano per effettuare lavori decisamente artistici. Quando il cliente percepisce questa possibilità è possibile progettare una vetrata con una sua idea, disegnando bozzetti, scegliendo vetri idonei per quel contesto al fine di procedere con la lavorazione. Sono senza dubbio le vetrate artistiche il prodotto più richiesto in assoluto». 


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Articolo di Francesco Fravolini