Abbigliamento e gioielli artigianali: Fragolab dove l’estro è la regola

Articolo di Francesca Neri

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Forme, colori, unicità ed estro: gli ingredienti perfetti per un capo di abbigliamento e gioielli artigianali di qualità. Questa è la visione di Franca, che è la proprietaria e la mano artigiana di Fragolab, che ha alle spalle un passato da visual designer. Siamo a Venezia, poco distanti dal Ponte di Rialto, dove in una stretta calle si trova il negozio di Franca. Ci accoglie raccontandoci della sua passione per l’arte del fare e del creare, che rende possibile la realizzazione di capi sartoriali e di gioielli dalle forme eclettiche.  

Buongiorno Franca, puoi presentarci Fragolab? Com’è nata l’idea di crearla?

Fragolab è l’insieme del mio nome, cognome e la parola “laboratorio”. L’attività è nata un po’ per gioco: ho fatto la visual designer e ho lavorato nella grafica, anche editoriale, per molti anni. Poi mi sono ritrovata a Treviso dopo diversi anni. Ho sempre avuto la passione per i gioielli artigianali e ho sempre cucito, anche con mia madre quando ero piccola: avevo la passione del fare e di combinare delle cose insieme e di fare delle cose spiritose. 

Gioielli artigianali di Fragolab

È nato tutto con un bracciale con i bottoni che mi ero fatta, che tengo ancora nel mio cassetto. Un’amica vedendolo mi ha detto: “ma com’è bello, perché non lo fai per lavoro?”. Da lì ho iniziato a fare spille divertenti, con oggetti rubati anche a mio figlio che era piccolo, e ho iniziato questa piccola produzione. Di seguito è nato il logo: quindi ho iniziato con i gioielli artigianali, poi ho cominciato a fotografare le collane più particolari, ad esempio con le stelle marine, le perle colorate stampandole sulle magliette, creando il mio abbigliamento artigianale. Così ho cominciato con una collezione di maglie, che rinnovo ogni anno. Sono passata a fotografare pesci e frutta: andavo dal fruttivendolo a scegliermi le verdure più colorate e le fotografavo! 

Sono cominciate poi le collaborazioni con altre aziende, per le quali creavo progetti particolari. Nel 2006 ho iniziato con l’abbigliamento, prima dalle cose più semplici, ovvero quelle che chiamo le “casacche”, che sono delle t-shirt a maniche lunghe tagliate e cucite. Da lì sono passata alle gonne e alle giacche, combinando tutto insieme. Faccio anche scarpette per casa, berretti, borse e continuo naturalmente con la bigiotteria.

Come avviene il processo di produzione del tuo abbigliamento e gioielli artigianali?

Amo molto i colori, è difficile trovare qualcosa di nero nel mio negozio. Il processo produttivo parte dalla scelta dei materiali, sia per l’abbigliamento che per i gioielli artigianali. Mi piace scegliere i tessuti, e per quando riguarda la linea la mantengo semplice. Avendo una piccola produzione non ho uno sviluppo taglie variegato, quindi riesco a fare una o due taglie per i pantaloni. Principalmente quelli che faccio sono pezzi unici. Questo è ciò su cui ho puntato sempre dall’inizio, sia per i gioielli che per l’abbigliamento artigianale: mi piace l’idea che una persona abbia un capo che sia suo e solo suo. Questo è anche un grosso limite, infatti non partecipo a fiere perché non potrei produrre e sviluppare molto.

Gioielli artigianali del laboratorio Fragolab

Fotografo sempre anche tutti i miei pezzi che creo, quindi anche vedendo le cose che ho fotografato a volte mi vengono in mente nuove migliorie per rifarle. Naturalmente niente di quello che faccio è mai uguale, perché magari i materiali sono cambiati, ma ho un laboratorio ricco di cose accumulati nel tempo: questo mi permette di comporre con materiali diversi, che è anche quello che mi diverte di più! 

Cosa l’ha ispirata ad aprire a Venezia la sua attività da artigiana? Chi compone la sua clientela?

Ho iniziato a Venezia nel 2019, dove ero in un altro spazio sempre vicino a questa zona, quindi pre-Acqua Granda e pre-pandemia. In quel momento ho capito che mi piaceva venire a Venezia, avere un posto qui, e mi piaceva anche il contatto con la gente, che fino a quel momento vedevo, ma in maniera ridotta nel laboratorio e nei piccoli eventi che facevo. Prima ero con delle socie, poi ho avuto la possibilità di spostarmi in uno spazio che è piccolo ma è completamente mio dove produrre il mio abbigliamento e gioielli artigianali. La clientela è mista: sono molti gli stranieri ed è molta anche la clientela veneziana che torna contenta. Poi ci sono sempre i clienti nuovi che arrivano, tra cui molti turisti appunto, ma anche molti italiani.

I clienti cosa trovano nel suo negozio di abbigliamento e gioielli artigianali?

La gente che viene lo fa per i materiali che io adopero e per il fatto di trovare un’unicità nei capi, caratteristica non semplice da trovare in tutti i negozi. Sono pochi ormai i negozi di artigianato, e la gente apprezza queste cose. 

La mia unicità nell’abbigliamento e nei gioielli artigianali è quella di seguire un po’ il mio istinto, ciò che mi piace. A volte sono andata un po’ controcorrente: ad esempio quando si usavano le bigiotterie minimal, io continuavo ad usare materiale un po’ più evidente, ricco. Per me è importante la composizione delle cose, che è probabilmente quello che deriva di più dai miei studi, anche sul colore e le forme.

Abbigliamento artigianale di Fragolab

C’è qualcosa che ti piace creare in particolare? Quanto conta la sostenibilità nel tuo lavoro?

Faccio fatica a non fare la bigiotteria perché è una cosa che mi piace molto: mi manca se non riesco a dedicarmici. Quello che mi piacerebbe è studiare dei modelli diversi, che continuo a fare modificando quelli che ho, prendendo spunto da altri. Ma quello che mi manca, avendo ora il negozio a Venezia, è il tempo per sbizzarrirmi un po’ di più.

Non so se si tratti di vera sostenibilità, però non avendo una grande produzione non ho neanche una dispersione dei capi: se qualcosa non viene venduto un anno, rivendo l’anno successivo, perché non c’è una collezione legata ad un anno preciso e ad una moda precisa. Quindi non c’è un’esagerazione nella produzione di abbigliamento artigianale.

 Avendo materiali vari, sia per i gioielli che per l’abbigliamento artigianale, mi custodisco le mie cose e le riadopero dopo del tempo. In passato ho fatto più bigiotteria con materiale riciclato, mentre ora la mia forza è avere un buon deposito di materiale che recupero nel tempo: non butto via niente, perché recupero carta con cui ad esempio ci ho fatto dei gioielli artigianali. L’attenzione ai materiali è fondamentale: so che i miei fornitori sono affidabili e le loro produzioni sono fatte con materiali di una certa importanza.

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