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Nel cuore dell’Alto Piemonte, sulle sponde del suggestivo Lago d’Orta, nasce un’eccellenza del cioccolato artigianale italiano: Audere. Fondata nel 2014 da Diego e Riccardo, con l’arrivo di Fabio nel 2019, questa realtà si è distinta per la sua dedizione alla qualità e alla sostenibilità. Diego ci ha raccontato la storia di Audere, la loro filosofia di produzione e i progetti futuri che continuano a innovare il mondo del cioccolato artigianale (e non solo).
Chi è Audere? Di cosa vi occupate?
Audere è un laboratorio artigianale fondato nel 2014 nell’Alto Piemonte, sulla sponda occidentale del Lago d’Orta. È un incubatore di prodotti naturali e di dolcezze. Nato per volere di Diego e Riccardo, due amici da sempre, è poi cresciuta grazie anche all’aiuto di Fabio, entrato nel 2019. Audere è una realtà con idee molto chiare: realizzare i propri prodotti in modo semplice. Diciamo sempre che ci limitiamo a trasformare ciò che madre natura ci dà. Siamo partiti dal cioccolato artigianale, con tavolette, creme spalmabili e bassinati, ma poi sono arrivati nel 2019 nascono Audere MATERIA e Audere LIQUIDA: da prodotti vegetali realizziamo composte, succhi e nettari di frutta, vellutate e zuppe.
Perché avete scelto il cioccolato artigianale?
Quando mi fanno questa domanda, la mia risposta è semplice: mi piace molto il cioccolato. Nel corso degli anni, la cultura del cacao ci è sempre appartenuta, poi abbiamo iniziato a riflettere sui cambiamenti nel cibo e abbiamo deciso di reagire creando un laboratorio che producesse prodotti genuini. Da Audere utilizziamo pochi ingredienti, sani e prevalentemente italiani (a parte il burro e la massa di cacao), lavorando con aziende agricole del territorio. Per noi, il cioccolato artigianale è una questione di cuore, gusto, palato e interesse. Lavoriamo su cioccolati monorigine, che mantengono i profumi e i sapori delle fave di cacao in origine.
Come integrate Made in Italy e sostenibilità nel vostro processo produttivo e nelle relazioni con i fornitori?
Fair trade ha un significato in continua evoluzione: quando abbiamo iniziato, significava aiutare i paesi e i popoli meno abbienti, da cui arriva il burro di cacao per il nostro cioccolato artigianale. Adesso, però, significa anche lavorare con il mercato nazionale. Soprattutto dal 2019, abbiamo iniziato a collaborare con microrealtà del territorio, creando una rete con produttori di frutta e verdura freschissima, buona e realizzata con cuore.
Audere è LACIOCCOLATA, ma è anche MATERIA e LIQUIDA. Quali sono i fattori comuni?
Nel corso degli anni, il nostro cioccolato artigianale si è impreziosito con l’aggiunta di prodotti che arrivano da aziende agricole del territorio: questo è diventato il centro della nostra produzione. Il primo che mi viene in mente è la Nocciola Piemonte IGP che arriva da Romagnano Sesia. Nel 2015 abbiamo presentato una tavoletta molto particolare contenente cipolla bionda di Cureggio e Fontaneto, che ha destato moltissimo interesse ed è stata molto apprezzata. Abbiamo realizzato preparati per cioccolata calda e budino con farina di riso Carnaroli come addensante naturale. Questa evoluzione ci ha portato a collaborare sempre di più con piccole realtà locali, fornitori diventati amici. Con i marchi Audere MATERIA e Audere LIQUIDA, raccontiamo sempre il territorio, ma attraverso composte, nettari e succhi di frutta, vellutate e zuppe.
Piani futuri?
La novità e l’aggiornamento dei prodotti sono fondamentali per noi ad Audere. Quest’anno lanceremo nuovi prodotti incartati con un alto contenuto di nocciola. Inoltre, in collaborazione con CreVi (altra realtà del territorio nata dai disegni di Vittoria, bambina autistica, ndr), abbiamo realizzato due nuovi lingotti di cioccolato dal design innovativo: uno fondente con nocciola piemontese di Romagnano Sesia e uno gianduia latte con nocciola intera.
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