BlackMilk: Colore, creatività e sostenibilità. Borse che raccontano una storia

Articolo di Valentina Sole

Noi donne, si sa, amiamo le borse: piccole, capienti, pochette, a tracolla, zainetti; per ogni occasione c’è il modello giusto, da abbinare rigorosamente (oppure no) ad outfit e accessori.

Le motivazioni che guidano questo folle amore sono molteplici e variano dall’aspetto pratico a quello emotivo e psicologico. Non sono tutte uguali e spesso sono viste come una vera e propria estensione della personalità, comunicando in modo diretto lo stile personale, l’umore e, talvolta, anche il proprio status.

Non tutti sanno che nascono come oggetto prettamente maschile: dalle primissime forme preistoriche utili al trasporto di utensili e armi, alle più moderne ventiquattrore, usate soprattutto in ambito professionale per il trasporto sicuro di documenti, computer portatili e altri oggetti di lavoro. È solo all'inizio del Novecento che la borsa abbandona l'unico ruolo funzionale attribuitole, per diventare un accessorio di moda femminile, anche grazie alle maison di lusso e alla nascente moda prêt-à-porter.

Oggi borse e zaini sono accessori indispensabili, disponibili nei più svariati colori e tessuti e nelle forme più particolari.

A Busto Arsizio, in provincia di Varese, all’inizio degli anni 2000 nasce un brand amatissimo, BlackMilk, che con le sue borse coloratissime dal design inconfondibile, sostenibili e durevoli nel tempo ha conquistato un’ampia community di appassionati. Io me ne sono innamorata immediatamente e ho deciso di andare a conoscere Laura e Aldo che mi hanno raccontato la storia delle loro iconiche borse.

Come nasce e si evolve, nel tempo, BlackMilk?

BlackMilk nasce nel lontanissimo 2008 dalla passione di un gruppo di amiche: il cucito!

Da qualche anno, in Italia era disponibile una delle primissime piattaforme di e-commerce, specializzata nella vendita di prodotti fatti a mano (e non solo), che fu di grande ispirazione per noi tutte. Decidemmo così di trovarci una volta a settimana per dedicarci ai nostri flussi creativi, producendo quelli che le nostre nonne amavano chiamare “lavoretti”.

Protagonisti erano tessuti e scampoli che le nonne non utilizzavano, dai quali riuscivamo a ricavare oggetti vari, da proporre in seguito ad amici e conoscenti.

Il nostro primo stand in occasione di un festival è stato un ulteriore trampolino che ha favorito maggiore visibilità, permettendoci, progressivamente, di creare oggetti particolari che ancora oggi sono nei ricordi delle persone.

Dal 2008 ad oggi abbiamo davvero girato l’Italia, partecipando a tantissimi eventi di artigianato, festival, in quasi tutte le regioni italiane. 

Ci siamo fatti conoscere anche grazie al nostro e-commerce e ai canali social, fino a decidere di creare delle vere e proprie collezioni, diventando facilmente riconoscibili e creando il brand BlackMilk e il motore che alimenta la nostra attività quotidiana.

Nel 2016 il team ha accolto Aldo, e con lui è iniziata una vera evoluzione!”

(Parla Aldo)

“Tutto è iniziato nel 2016 con una richiesta: “Vieni a darmi una mano?”. L’anno scorso abbiamo creato la nostra società, nata da un legame nutrito fin da bambini, una grande e sincera amicizia che ci ha portati fino a qui. Insieme ci occupiamo della progettazione, della produzione, della promozione online e della partecipazione a fiere ed eventi".

Quali materiali usate nella creazione dei vostri accessori?

"BlackMilk produce borse, portafogli, zaini e accessori in cotone, caratterizzati da disegni fatti da noi, in collaborazione con altri artigiani oppure utilizzando stoffe reperibili sul mercato che attirano la nostra attenzione.

Negli anni abbiamo sperimentato molto e, con l’esperienza, abbiamo capito che il materiale perfetto per i nostri prodotti è senza dubbio il cotone. Naturale e versatile, riflette (almeno in parte) il concetto di sostenibilità, un tema che ci sta molto a cuore, tanto da evitare qualsiasi tipo di plastica nella produzione, ma anche nell’allestimento e nel packaging.

BlackMilk, infatti, non ama materiali sintetici e altre soluzioni che fanno male al pianeta; per questo le uniche plastiche presenti nelle nostre collezioni sono recuperate da oggetti preesistenti

Un esempio? Abbiamo iniziato a riutilizzare i teli degli ombrelli per trasformarli in altri oggetti, mentre un’azienda di tende da esterno ci ha donato dei rotoli di tessuti colorati, resistenti ed impermeabili che sono stati inseriti immediatamente nella nostra produzione.

In questo modo abbiamo inserito in un circolo virtuoso materiali che altrimenti sarebbero diventati scarti, riducendo sprechi e favorendo un consumo consapevole, valorizzando la bellezza di ciò che già esiste e restituendo utilità a ciò che sembrava perduto".

Ci sono esperienze o incontri che, nel tempo, hanno arricchito il vostro modo di creare?

"Negli anni, viaggiando per eventi e festival con i nostri articoli, insieme agli altri artigiani abbiamo creato una rete.

Tra i laboratori esiste un vero e proprio scambio che consente di recapitare il materiale giusto all’artigiano che meglio può valorizzarlo. Se, per esempio, riceviamo dei bottoni, sappiamo con esattezza a chi indirizzarli; la stessa cosa vale per tessuti di abbigliamento vintage.

Scambi che creano un’energia incredibile, nutrita di solidarietà e condivisione, che nel tempo hanno contribuito alla nostra formazione e continuano tuttora a farlo.

A volte, le mamme degli amici di infanzia ci trasmettono il loro sapere rispetto a tipi di cucito che ci mettono un po' in difficoltà, una sorta di lascito che amiamo custodire con immenso amore e cura, così da proseguire nella tradizione, con un pizzico di innovazione".

Come descrivereste le vostre collezioni?

"Interamente progettata da noi nella nostra bottega, la nostra collezione da anni è ormai composta da più “famiglie”; proprio come una vera famiglia, si evolvono e cambiano, così come le nostre fantasie, disegnate da noi (Laura è grafica) o da amici artigiani.

I motivi possono cambiare di anno in anno, la maggior parte vede la stampa in digitale, e così, stagione dopo stagione, le nostre "famiglie" si arricchiscono di storie e di colore, dando energia all'anima riconoscibile di BlackMilk".

Entriamo nel vivo della collezione. Quali sono i modelli più iconici?

"La Gingerina è una delle nostre borse zaino, uno dei modelli che è rimasto invariato nel tempo, perché amatissimo. Si può usare a tracolla oppure a zainetto e presenta una pattina intercambiabile, per modificare a piacimento la fantasia, con la possibilità di avere più pattine sulla stessa base

Per chiarezza, le pattine sono la parte frontale della borsa, la “copertura” o il “lembo” che si solleva per aprire e chiudere lo scomparto principale. In questo modo, a seconda dell’abbigliamento, dell’occasione o semplicemente del mood, si può adattare la parte superiore, senza necessariamente cambiare borsa.

Una delle famiglie più iconiche è la Cipolla che comprende: CipollaCipollina e Pancipolla, tutte utilizzabili a spalla o a zaino tirando le fettucce. Abbiamo anche Oliva e Olivetta, più piccole nelle dimensioni e utilizzabili a tracolla o anche a marsupio, per la più totale comodità.

Ma non è tutto: proponiamo i nostri Svirgoli, ovvero i portachiavi costruiti con gli avanzi di tessutoorecchini fatti al torchio per ricoprire i bottoni, portafogli (Limone e Mandarino) e bustine organizer per la borsa

La linea include anche delle simpatiche poobag, ovvero dei porta sacchettini per i nostri cagnolini che possono diventare anche porta tessere oppure porta monete. Dotate di moschettone, sono facili da portare sempre con sé, attaccate al guinzaglio o all’occhiello dei pantaloni.

Creiamo anche dei divertenti segnalibro in tessuto: un triangolo da mettere tra le pagine del libro, senza mai rovinarle e, infine, delle salviette struccanti ecologiche. Recuperiamo degli asciugamani e cuciamo queste piccole salviette riutilizzabili e lavabili, per un minore spreco e offrendo un’alternativa sostenibile ai dischetti usa e getta".

Da dove nascono i nomi dei vostri modelli?

"Tutto è nato con la primissima borsa, alla quale abbiamo dato il nome Ginger, a cui è seguita la versione più piccola Gingerina. Da qui abbiamo deciso di ispirarci al mondo naturale e di dare altri nomi come LiquiriziaMandorlaCipollaPrimulaGhiandaCavolo e così via"

Quali storie si nascondono dietro le stoffe di BlackMilk?" 

"I disegni dei nostri tessuti sono tutti parte di diverse storie, nostre o di chi ha creato i vari temi.

Per questo, da gennaio 2025, al banco BlackMilk è possibile trovare cuffie e iPod che permettono di ascoltare le varie storie legate ai tessuti delle nostre borse. Questo permette di comprendere meglio il modello che ci ha colpito, il perché abbiamo scelto di disegnare un gattofoglie di ginkgo oppure quelle di quercia.

Raccontiamo quindi le vere storie da cui nascono le nostre stoffe. Un esempio? Il primo racconto che abbiamo deciso di inserire all’interno della nostra Tessutoteca (pagina del sito dedicata proprio a questo progetto, ma accessibile solo se iscritti alla newsletter) è dedicato a Spritz, il gatto di Aldo, nel cui tessuto è presente anche Jamal, il cane di Laura".

Quali sono i prossimi obiettivi e i progetti futuri di BlackMilk?

"Desideriamo proseguire con i nostri progetti, creando le nostre famiglie di borse colorate, che riflettono la nostra identità, ma cercando di indirizzare la produzione a una sempre più forte sostenibilità

In questo modo vogliamo promuovere il concetto di upcycling, ovvero trasformare materiali già esistenti in prodotti utili e durevoli, in perfetta sintonia con la nostra filosofia di riuso creativo e rispetto per il pianeta. Un esempio? Uno strofinaccio della nonna diventa una shopper, oppure un vecchio ombrello rotto si trasforma in uno zaino durevole negli anni.”

Personalmente amo il concetto di upcycling e la capacità di mettere l’estro creativo al servizio dell’artigianalità più pura. Rapita da BlackMilk, ho abbracciato totalmente il loro progetto, acquistando la mia prima Gingerina con una meravigliosa patella raffigurante gatto Spritz e cane Jamal".

Da dove nascono i nomi dei vostri modelli?

"Tutto è nato con la primissima borsa, alla quale abbiamo dato il nome Ginger, a cui è seguita la versione più piccola Gingerina. Da qui abbiamo deciso di ispirarci al mondo naturale e di dare altri nomi come Liquirizia, Mandorla, Cipolla, Primula, Ghianda, Cavolo e così via"

Quali storie si nascondono dietro le stoffe di BlackMilk?" 

"I disegni dei nostri tessuti sono tutti parte di diverse storie, nostre o di chi ha creato i vari temi.

Per questo, da gennaio 2025, al banco BlackMilk è possibile trovare cuffie e iPod che permettono di ascoltare le varie storie legate ai tessuti delle nostre borse. Questo permette di comprendere meglio il modello che ci ha colpito, il perché abbiamo scelto di disegnare un gatto, foglie di ginkgo oppure quelle di quercia.

Raccontiamo quindi le vere storie da cui nascono le nostre stoffe. Un esempio? Il primo racconto che abbiamo deciso di inserire all’interno della nostra Tessutoteca (pagina del sito dedicata proprio a questo progetto, ma accessibile solo se iscritti alla newsletter) è dedicato a Spritz, il gatto di Aldo, nel cui tessuto è presente anche Jamal, il cane di Laura".

Quali sono i prossimi obiettivi e i progetti futuri di BlackMilk?

"Desideriamo proseguire con i nostri progetti, creando le nostre famiglie di borse colorate, che riflettono la nostra identità, ma cercando di indirizzare la produzione a una sempre più forte sostenibilità

In questo modo vogliamo promuovere il concetto di upcycling, ovvero trasformare materiali già esistenti in prodotti utili e durevoli, in perfetta sintonia con la nostra filosofia di riuso creativo e rispetto per il pianeta. Un esempio? Uno strofinaccio della nonna diventa una shopper, oppure un vecchio ombrello rotto si trasforma in uno zaino durevole negli anni.”

Personalmente amo il concetto di upcycling e la capacità di mettere l’estro creativo al servizio dell’artigianalità più pura. Rapita da BlackMilk, ho abbracciato totalmente il loro progetto, acquistando la mia prima Gingerina con una meravigliosa patella raffigurante gatto Spritz e cane Jamal".

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BlackMilk: Colore, creatività e sostenibilità. Borse che raccontano una storia
Valentina Sole 18 dicembre 2025


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