L’arte della legatoria è antica, pare che risalga addirittura al I secolo d.C., e si è diffusa contestualmente alla nascita del Cristianesimo. Le tecniche antiche si sono evolute, permettendo a questo mestiere di arrivare fino ai giorni nostri, qui a Bottega Fagnola.
Oggi siamo con Paola Fagnola, legatrice artigiana e restauratrice archivistico-libraria (di libri e documenti per archivi e biblioteche) e insegnate di queste materie.
Come nasce la Bottega Fagnola e come si è evoluta nel tempo?
La Bottega Fagnola nasce nel 1955 con il nome di Legatoria Rocchietti. Era una legatoria artigianale di proprietà dei coniugi Rocchietti. Quando il legatore Mario Rocchietti viene a mancare, la vedova, che rappresentava la parte commerciale della legatoria, ha cercato qualcuno che potesse aiutarla per la parte produttiva. Mario Rocchietti era un allievo delle scuole salesiane di legatoria e quindi, tramite le stesse, è entrato in contatto con un ex allievo, Luciano Fagnola: mio padre. È arrivato in legatoria a cavallo tra gli anni ‘60/’70 e ha iniziato il suo percorso professionale, prima come operaio/artigiano, poi affiancando la Signora Rocchietti in società. Quando la Signora è andata in pensione, Luciano è rimasto in bottega come proprietario fino a quando, nel 2002, la legatoria ha preso il nome di Bottega Fagnola.
A partire dagli anni ’80, quando Luciano diventa socio della legatoria, le attività si allargano prima alla cartotecnica poi, lui si rimette a studiare e impara anche il restauro e la legatoria artistica (siamo alla fine degli anni ’90). Quindi l’attività della bottega si allarga anche a questi settori.
Oggigiorno siamo attivi nell’ambito della legatoria artigianale, cartotecnica artigianale, restauro per archivi e biblioteche e legatoria artistica.
Qual è il cliente tipo che si rivolge alla Bottega Fagnola?
Lavorando su settori diversi è difficile individuare un unico profilo di cliente a cui sono indirizzati i nostri lavori qui alla Bottega Fagnola. Per il lavoro di restauro, collaboriamo principalmente per archivi, biblioteche e istituzioni soprattutto nel territorio piemontese, ma anche per le regioni limitrofe. Non mancano i collezionisti privati, i librai e gli antiquari che si rivolgono a noi per restaurare vecchi libri. Così come il privato che ha piacere di riparare un vecchio volume che ha in casa. Può essere il caso della professoressa di latino in pensione che vuole sistemare il vecchio dizionario con cui ha fatto tutta la carriera o una nonna che desidera rilegare le ricette, per fare un dono alle sue nipoti.
Cosa la rende più orgogliosa della sua attività di legatore?
La cosa che mi rende più orgogliosa è avere un’attività in cui lavorano più persone ci siamo: io, mio padre e uno staff di 7 persone, che lavora con noi da una vita. Penso che ciascuno di noi avrebbe una risposta diversa a questa domanda. Personalmente sono orgogliosa che la Bottega Fagnola abbia una vocazione multidisciplinare, quindi la capacità di spaziare da una cosa all’altra. C’è anche un altro aspetto che per me è importante ed è il discorso della formazione, che mi dà la possibilità di trasmettere queste conoscenze alle nuove generazioni.
Quali sono le fasi principali di un lavoro di legatoria?
In legatoria ci sono varie fasi: c’è una parte preliminare, di incontro con il cliente/committente. In questa fase si parla, si ragiona assieme e si capisce qual è la sua idea e quali sono le sue esigenze. Insieme si realizza un progetto di quello che potrebbe essere il prodotto finale. A questo punto cerchiamo di capire come organizzarci per il lavoro, tendo conto se si tratta di un pezzo unico o di una serie. In quest’ultimo caso dobbiamo capire come organizzare il flusso di lavoro per creare il prodotto in serie. Ovviamente non parliamo mai di numeri enormi, si può andare da un minimo di 2 a 200 copie, ma non siamo sicuramente al livello di copie industriali. A prodotto finito facciamo il controllo finale, quindi andare a rifinire, a rivedere e controllare nei dettagli tutti i pezzi. Poi c’è lo step finale, quello della consegna al cliente: un momento di grande soddisfazione.
Cosa si augura per il futuro della Bottega Fagnola e della legatoria?
Mi auguro che alla Bottega Fagnola ci sia un passaggio delle conosce e delle tecniche, con un occhio al mondo contemporaneo. Spero che queste attività artigianali vengano preservate e mantenute, perché questo tipo di artigianato ha senso anche nel mondo contemporaneo, non solo per un senso di nostalgia. Il grande sogno sarebbe vedere questo sforzo messo in atto non solo dalle singole botteghe, ma anche con l’istituzione di scuole di alta formazione, post-diploma, che possano offrire le competenze per diventare artigiani. Il mio sogno sarebbe quello di poter contribuire alle scuole che creano gli artigiani del domani.
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