Freebody Beachwear: costumi da bagno per tutte le donne in un’ottica sostenibile

Articolo di Alberto Muraro

Freebody Beachwear, con sede a Mornago, è una realtà fondata nel 2022 con un obiettivo preciso: permettere alle donne di qualunque fisicità di indossare un costume da bagno comodo e dal design accattivante, il tutto con un occhio di riguardo molto attento al tema della sostenibilità. 

L’azienda, nata da una costola della Eusebio Srl, si occupa dunque della vendita (per ora) esclusivamente online di prodotti 100% Made in Italy che qualunque donna può sfoggiare in spiaggia, in piscina o sulla terrazza di casa in una bella giornata di sole estiva. Abbiamo avuto la fortuna di incontrare la sua fondatrice, Eleonora Cimmino, che in occasione della nostra intervista esclusiva ci ha raccontato tutte le curiosità del suo progetto imprenditoriale, compresa la sua personale visione del business e le sue prospettive future. 

Ciao Eleonora, ti va di raccontarci di cosa vi occupate a Freebody Beachwear? 

Certo! Mi presento, sono Eleonora Cimmino e sono la founder di Freebody Beachwear. La mia azienda è nata due anni fa, nel 2022, ed è un brand di costume da bagno per tutte le donne donne e per tutti i corpi. 

FreeBody è nato con l'idea di vestire con un costume da bagno che si adatti a tutti i fisici, a tutte le donne, di tutte le età, di tutte le generazioni. È sempre stata una mia passione, la moda in generale, ma il costume da bagno in particolare. Mi piace l'estate, mi piace il caldo (io vorrei vivere sempre in costume da bagno se potessi!) ma la passione per i costumi da bagno non mi ha mai abbandonata.

Ho studiato moda e comunicazione e poi insieme a mio marito MIchele, amministratore dell’azienda produttrice di tessuti Eusebio, abbiamo dato il via al nostro marchio di costumi da bagno. 



Qual è la storia della vostra azienda? 

Freebody nasce nel 2022 dall'idea di proseguire una filiera di produzione italiana, tant'è che fa parte di un'azienda che produce tessuti dal 1954. Quest'azienda si chiama Eusebio, è l'azienda dove lavoro io insieme a mio marito. Si trova in Italia e produciamo tessuti per abbigliamento e per costumi da bagno. 

Freedbody nasce dall'idea di voler dare vita a qualcosa di nuovo dopo la realizzazione del tessuto, soprattutto in un'ottica green e sostenibile: diamo infatti una seconda possibilità ai tessuti di scarto. 

Che tipo di materiali utilizzate e qual è il vostro punto di forza? 

La nostra azienda produce tutto in Italia, dalla tessitura alla tintura del tessuto, al taglio e al cucito del costume da bagno. Viene fatto tutto all'interno dei nostri dipartimenti che si trovano per l’appunto in Italia, utilizziamo tessuti unicamente ed esclusivamente prodotti da noi e ci avvaliamo di collaboratori - sempre italiani - esperti nel taglio e nel cucito del costume da bagno. 

Cosa significa per voi essere sostenibili? 

Il mio brand si basa su un concetto molto importante che è quello della sostenibilità e che è fondamentale per me. I nostri costumi e le nostre collezioni sono realizzati con tessuti e materiali che provengono dalle nostre giacenze di magazzino, non produciamo apposta tessuti per le nostre nuove collezioni ma cerchiamo di utilizzare dei tessuti che sono già esistenti, proprio per non avere uno spreco di materiali.



Uno dei vostri punti di forza è l’inclusività: in che senso? 

Il brand realizza collezioni di costume da bagno per tutte le donne e soprattutto per tutti i corpi. Questo è uno dei capisaldi del brand: cerco infatti di realizzare sempre delle collezioni con dei modelli, tra bikini e interi, che si adattino a tutte le fisicità di tutte le donne. 

Oltre ad essere un’imprenditrice sei anche il volto del brand e ti impegni nella comunicazione del marchio. In breve sei un po’ una tuttofare. Ci racconti un po’ questa parte del tuo lavoro? 

Dietro Freebody ci sono io, io sono un po' il volto, se vogliamo chiamarlo così, del marchio. Dietro lo schermo ci sono io, se mi seguite sui social mi vedete per esempio mentre indosso un costume, o mentre vi faccio vedere come abbiamo cucito il costume o l’etichetta. In questo modo riusciamo a conoscerci anche attraverso lo schermo. Ogni tanto mi faccio aiutare anche da alcuni collaboratori e collaboratrici, e anche dalla mia mamma, perché è una spalla molto importante soprattutto dal lato dei consigli pratici! 

Qual è la motivazione che ti ha spinto a vendere proprio costumi da bagno? Che tipo di mercato è? 

Ho deciso di iniziare a produrre costumi da bagno prima di tutto perché sono una delle mie passioni, mi piacciono tanto, e in secondo luogo perché è un prodotto abbastanza “facile”. Ad oggi esistiamo solo online e vendendo solo online il costume da bagno trovo sia un prodotto facilmente fruibile e vendibile, grazie alla spedizione gratuita e al reso/cambio sempre disponibile sul nostro sito.

Che cosa vi distingue dalla concorrenza? 

Penso che una delle caratteristiche che ci differenzia dai nostri competitor è avere una filiera molto corta. Avendo la possibilità di produrci i tessuti possiamo usare gli stessi materiali che produciamo per poi tradurli e trasformarli in un costume da bagno. 

Questo è fondamentale, è una qualità alta, difficile da trovare soprattutto in Italia, anche per avere un prodotto 100% Made in Italy: si parte infatti proprio dall'inizio, proprio dal filo che viene fatto sul telaio in tessitura arrivando fino al taglio e al cucito e alla realizzazione del costume da bagno finito. 

Freebody si posiziona in un mercato abbastanza semplice poiché abbiamo delle collezioni che sono accessibili a tutti e a tutte. 

La nostra fascia di prezzo corrisponde a una qualità alta per la ragazza o la donna che vuole avere un costume da bagno interamente realizzato in Italia. 

Quali sono le tue prospettive e speranze future? 

La mia speranza rispetto a Freebody è di crescere, insieme al brand, già lo sto facendo. Esiste solo da due anni, non so se siano troppo pochi, ma vorrei dare la possibilità di far crescere il brand in Italia ma anche all’estero, magari in tutto il mondo, perché no? Spero che il futuro sarà roseo, credo di avere “quel qualcosa in più”!




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