Il feltro non è un tessuto, ma un materiale che viene realizzato tramite una tecnica che prevede l'uso di lana cardata di pecora (ma non solo), che viene bagnata e intrisa di sapone per poi essere manipolata. In questo modo, è possibile ottenere un materiale che, grazie ad una serie di processi, può essere modellato per creare oggetti di vario tipo come borse, astucci vasi o addirittura copertine per i libri.
La tecnica dell'infeltrimento affascina da diversi anni Daniela Balducci, un’artigiana di Saluggia, che ha creato il suo piccolo brand e anche un laboratorio, dove tiene dei corsi (online) con i quali spera di trasmettere quest’antica tradizione ai più giovani o semplicemente a chi è interessato.
Storie che raccontano la magia del Made in Italy, con le video interviste disponibili su YouTube:
H2 Come nasce Infeltriscimi e la tua passione per il feltro?
La mia attività inizia l'8 marzo del 2021, una data anche un po' particolare, e ho iniziato appunto creando le mie piccole sculture in feltro. è una passione che nasce nel 2009, io in realtà prima facevo tutt'altro. E poi dopo il periodo Covid ho pensato di dare sfogo alla mia creatività e creare questo brand. Non mi stanco mai, creò sempre oggetti diversi che possono sembrare simili ma mai uguali e soprattutto sono molto colorati.
H2 Qual è la clientela tipo?
Dunque, le mie creazioni si rivolgono soprattutto al pubblico femminile: principalmente creo accessori per la casa e accessori per la persona quindi borse, guanti, cappelli... Però devo dire che mi dedico anche alla formazione, con dei veri e propri corsi. Negli ultimi tempi ho avuto degli allievi molto giovani, quindi è un'attività che si presta anche alle nuove generazioni. Ho anche qualche cliente maschile che si rivolge a me per regalare degli oggetti in feltro alle loro compagne e, devo ammettere, che sono anche molto attenti alle richieste.
H2 Come si realizza un oggetto in feltro? Quali sono le fasi della lavorazione?
Quando devo realizzare un oggetto in feltro come prima cosa faccio uno schizzo, successivamente realizzo un campione, perché devo capire qual è il restringimento della lana rispetto allo spessore che voglio dare all'oggetto, poi devo fare un po' di calcoli e pesare la lana, per capire quanta me ne serve. Dopodiché inizia la parte produttiva vera e propria del feltro: stendo la lana che può essere piana oppure in previsione di un oggetto tridimensionale. Una volta che ho steso tutta la lana posso procedere alla sua lavorazione che consiste in una leggera manipolazione, poi il mio lavoro diventa sempre più forte, sempre più deciso perché la lana si deve infeltrire. È un po' quello che succede nelle lavatrici quando ci "scappa" il maglioncino. Tutto questo lavoro viene fatto esclusivamente a mano. Poi c'è la fase di follatura, che consiste nella battitura e nell’arrotolamento della lana. Si tratta di gesti che entrano nella manualità e diventano quasi automatici. Fino a quando non si arriva all'infeltrimento finale e l'oggetto non ha preso la sua forma.
H2 Qual è la cosa che la rende più orgogliosa del tuo lavoro?
La cosa che mi rende più orgogliosa del mio lavoro è il fatto che le mie creazioni sono diventate riconoscibili. Nel senso che, chi mi segue riesce a riconoscere i miei prodotti, riconosce la mia mano e il mio stile. Questo mi dà grande soddisfazione, perché vuol dire che le mie creazioni sono davvero uniche. In effetti, ogni mia creazione lo è, quindi le persone che acquistano o ricevano i miei prodotti sanno che sono fatti solo per loro e che nessuno ne avrà un'altra uguale.
H2 Cosa si augura per il futuro dell’attività?
Per il futuro vorrei diventare un po' itinerante. Nel senso che mi piacerebbe spostarmi avanti e indietro per l'Italia, e fare corsi alle persone che in questi anni mi hanno chiesto se magari vado nella loro città. Quindi
vorrei essere indipendente, magari con un camper, e girare i vari comuni italiani e portare la mia arte alle persone che non possono venire qua in Piemonte.
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