A Gallarate, in quello che un tempo era un'officina meccanica, ci apre le porte del suo elegante laboratorio showroom Giulia Bonora, giovane craft designer che ha fondato nel 2020 Keramô ceramic.
Storie che raccontano la magia del Made in Italy, con le video interviste disponibili su YouTube:
Ciao Giulia, raccontaci come è nata la passione per la ceramica e la decisione di aprire questa 'officina creativa' che è Keramô.
Io sono sempre stata affascinata dall'arte e ho iniziato a esprimermi con la fotografia. Poi un'amica mi ha fatto scoprire la ceramica e ho deciso che sarebbe stata la mia forma di espressione artistica. Tutto è iniziato dalle Fornaci Ibis, una vecchia bottega di ceramica a Cunardo gestita dal maestro Giorgio Robustelli. Per un anno ho frequentato tutti i giorni la bottega e ho appreso gli insegnamenti di Giorgio. Da questa prima esperienza formativa ho frequentato corsi e workshop, sono stata selezionata per residenze artistiche e concorsi in Italia e all'estero fino a decidere, nel 2020, di aprire il mio laboratorio qui a Gallarate, grazie ad un'amica che possiede questo stabile e con cui collaboro.
Cosa racchiude Keramô? Descrivici il tuo brand e la tua visione artistica.
Keramô è la parola greca per argilla, terra da vasaio, e il vasaio è un artigiano, una persona umile che crea con le proprie mani. L'atto di creare, di fare qualcosa in prima persona ti fa sentire un grande senso di indipendenza, lavorare con le tue mani ti rende protagonista della tua vita e infonde fiducia in te stesso. Con queste motivazioni voglio creare oggetti di design, che abbiano quindi una funzione pratica, senza però trascurare la dimensione artistica che è quella che trasmette le emozioni ! Do molta importanza anche al colore e gioco con le forme: cerco sempre ispirazione tra i musei, viaggiando e relazionandomi con le persone , cercando di conoscere i loro gusti e curiosando nelle loro case, come sono arredate, di quali oggetti si circondano. La relazione ha un'importanza fondamentale nel mio approccio artistico, molte delle mie opere scultoree si compongono di numerosi pezzi, come a significare che l'unione e la collaborazione permette di espandere i propri limiti.
Come si lavora la ceramica? Tu quali tecniche utilizzi?
Io cuocio due volte la ceramica a 1000°, e utilizzo diverse tecniche di lavorazione, dal classico tornio al colombino, il colaggio, la tecnica a lastra, la smaltatura, la decorazione con smalti, ingobbi e ossidi. L'uso del colore è molto importante nelle mie creazioni, è la parte che preferisco e mi piace sperimentare per vedere che cosa può venir fuori dalla miscela di più colori. I colori sono in polvere e sono composti da minerali che sono presenti anche nel nostro corpo, come l'ossido di ferro o il manganese! Scopro facendo quale sarà il risultato, a volte il pezzo mi si rompe perchè la miscela dei colori non funziona, altre volte le combinazioni creano cromie inaspettate, è quasi una magia..
Quali sono i progetti, presenti e futuri, legati a Keramô?
Nel laboratorio creo oggetti di design, vasellame e stoviglie, e realizzo anche sculture. Inoltre organizzo corsi e workshop sulla ceramica perchè voglio che questo spazio sia continuamente attraversato e frequentato. Per il futuro vorrei utilizzare il laboratorio sempre di più per esposizioni, mostre, collaborazioni con altri artisti, anche di discipline diverse per creare sempre nuove connessioni umane e artistiche. Per quanto riguarda i progetti artistici al momento mi sto dedicando ad uno personale che vuole unire moda e ceramica. Sto realizzando con la ceramica parti di un vestito, perline e accessori che si integrano nel tessuto e mi piacerebbe poi realizzare uno shooting fotografico con modelli e modelle.
Scopri tutti gli artigiani del nord Italia con noi di Italian Bees.