La storia di Talamona Pipe di Paolo Croci, eccellenza artigianale a Barasso

Articolo di Valentina Sole

Il respiro antico della radica, l'eccellenza artigiana sulle sponde del Lago di Varese

Nel cuore della Lombardia, tra i riflessi del Lago di Varese e le colline che circondano Gavirate, sopravvive una tradizione antica che profuma di legno, mani esperte e lentezza: quella della pipa artigianale.


Qui, tra il silenzio dei laboratori e il rumore dei tornietti, si tramanda una storia di passione e precisione che affonda le sue radici nel Novecento, quando la lavorazione della radica divenne sinonimo di eccellenza italiana.


È una storia che parla di cultura materiale, di saper fare e di un Made in Italy autentico, capace di unire bellezza, tecnica e identità. In quest’area, tra Gavirate e Barasso, la tradizione non solo resiste, ma continua a rinnovarsi grazie a maestri che hanno saputo coniugare l’eredità del passato con la visione del futuro.


Uno di questi è Paolo Croci, nome di riferimento per gli appassionati di pipe in Italia e nel mondo, che da semplice estimatore è diventato, negli anni Ottanta, uno dei più apprezzati artigiani del settore. È lui che incontriamo per Italian Bees.


La storia di Croci Pipe si sposa con un marchio storico del territorio, Talamona Pipe, nato a Barasso e acquisito nel tempo. L’unione tra le due realtà ha permesso di preservare una tradizione centenaria, proiettandola in una dimensione internazionale e contemporanea. Un’eccellenza del Made in Italy del Varesotto.

Qual è la storia della sua realtà imprenditoriale?

“Il mio marchio è Talamona Pipe, ma la mia storia comincia tantissimi anni fa, negli anni ’80, periodo in cui mi appassiono alla pipa, alle diverse miscele e alle forme diverse di questo oggetto da collezione.

Non tarda ad arrivare il momento in cui sento il desiderio di creare una mia pipa: imparo lentamente la tecnica di lavorazione e poco alla volta vedo la mia passione trasformarsi in lavoro.

In quegli anni Mantova non offriva opportunità legate a questo settore, così da solo e con coraggio ho avviato un piccolo laboratorio sotto casa. Fino ad approdare qui a Barasso, in provincia di Varese, la culla della pipa.

Affitto la vecchia fabbrica Rossi, ricca di bellissimi macchinari d’epoca, e mi appassiono al punto da puntare ad una produzione industriale, supportato da una decina di artigiani miei dipendenti.  Questo momento coincide con l’acquisizione del marchio Talamona Pipe, del caro Cesare Talamona, che dà il via alla produzione industriale ma anche artigianale, handmade.

Come nasce una pipa artigianale? 

“La base di una pipa handmade è una placca di ottima qualità con belle fiammature; una placca è un taglio della radica fatto in modo da mantenere la parte esterna, quella più vicina alla corteccia. La parte più pregiata evidenzia le venature naturali (fiammature e occhiature) che, se ben orientate dall'artigiano possono produrre un disegno unico.

Il pezzo di radica è il punto di partenza, la cui scelta determinerà anche la forma della pipa stessa: la radica va interpretata e letta, non va mai sottovalutata o lavorata con superficialità. Viene eseguito un taglio primario che conferisce la forma, segue la prima foratura destinata al fornello che ospiterà il tabacco, ricavato considerando le giuste misure che, con l’esperienza, noi artigiani conosciamo e individuiamo a occhi chiusi.

La seconda foratura è dedicata alla sede del bocchino che precede il lavoro di seghe a nastro e raspe che daranno forma alla pipa e la levigazione con l’ausilio di particolari tele abrasive disponibili nelle varie grane, da 120 fino a 400. Infine la pipa viene colorata, molata e lucidata con una cera naturale, la carnauba, finitura vegetale finale originaria del Brasile, che valorizza le venature della radica, rendendo la pipa resistente e brillante”.

Quali linee proponete a marchio Talamona Pipe?

Talamona propone due linee: la serie classica che trova espressione nelle 12 forme tradizionali, e la serie dedicata alle pipe fatte a mano, che vede al contrario forme libere eseguite seguendo la forma naturale della radica.

Proponiamo finiture classiche, disponibili in tre colorazioni; sabbiate. Abbiamo modelli più grandi e altri più piccoli, di forme diverse che accontentano le più svariate esigenze di altrettanti fumatori che possono consultare il nostro sito per scegliere la soluzione ideale”.

Cosa vede nel futuro della sua azienda?

“La materia prima, la radica, è sempre più difficile da reperire, così come personale qualificato e specializzato nella lavorazione artigianale. Per questo da qualche tempo ho iniziato a creare pipe usando altre tipologie di legno. Creo l’esterno della pipa in legno di faggio, mentre realizzo l’interno in radica per mantenere inalterate le caratteristiche della pipa “originale”, il sapore e la resistenza al calore.

Questa è una soluzione che ho sviluppato pensando al futuro che vede un fumatore moderno, meno legato agli standard tradizionali, e più propenso all’innovazione. Il fumatore giovane fa scelte etiche: vuole fumare bene optando per sigari, pipe e soprattutto tabacco di qualità, coerentemente con uno stile di vita che si avvicina alla sostenibilità e al rispetto per l’ambiente.

Io tra 50 anni non ci sarò più, ma sono certo che l’uso della pipa non morirà mai. Nel frattempo mi tengo al passo coi tempi, dedicandomi alla formazione dei giovani artigiani e trasmettendo ciò che ho imparato in una vita di lavoro”.

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La storia di Talamona Pipe di Paolo Croci, eccellenza artigianale a Barasso
Valentina Sole 16 ottobre 2025


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