MV% Ceramics Design

Articolo di  Diletta De Donatis

Tra le nebbiose strade milanesi, sulle sponde del Naviglio Grande, c'è una macchia di colore che non può passare inosservata: si tratta dello studio e negozio di Mariavera, che dal 2002 ospita le sue variopinte creazioni in ceramica, plasmate e dipinte con la stessa instancabile passione da sempre. 

Storie che raccontano la magia del Made in Italy, con le video interviste disponibili su YouTube:


Ciao Mariavera! Raccontaci di te: come nasce la tua passione artistica? Come e quando inizia, invece, la tua attività da ceramista? 

Beh, penso proprio che la mia passione artistica sia nata nella notte dei tempi, grazie anche ai miei genitori che mi hanno sempre portata a vedere mostre, musei, siti archeologici. Questi oggetti artistici provenienti dai musei mi hanno sempre ispirata tantissimo: la mia mamma racconta che, quando tornavo a casa, ciò che avevo visto era sempre fonte di ispirazione per disegnare. A cinque anni mi hanno regalato il traforo, e con il legno realizzavo piccole sculture. 

A dodici anni ho iniziato a fare ceramica: la domenica mattina andavo sempre a fare sculture in ceramica con la mia maestra, Bianca Armellini, alla mitica Fornace Curti, fornace che esiste dal 1400. Mi affascinava molto la morbidezza della ceramica, il fatto che cuocesse nel forno e si trasformasse da materiale deperibile e solubile in acqua a materiale, come sappiamo tutti, in qualche modo eterno, perché non si può più sciogliere. Ho poi studiato architettura al Politecnico di Milano. Un giorno, per fare un regalo ad una mia amica, ho pensato di imprimere su una tazzina di caffè il timbro "Espresso": le mie amiche, entusiaste, mi hanno detto: "devi assolutamente andare al Maison&Objet di Parigi!", fiera del design per la casa. Allora, 22 anni fa, sono andata a Parigi: avevo fatto uno stand per terra, pieno di queste tazzine di tutti i colori, e ricordo che, fuori dallo stand, si era formata la coda per vedere le mie tazzine. Da lì è cominciato il mio lavoro vero e proprio. 



Ogni artista ha le proprie ispirazioni durante il processo creativo: quali sono le tue?

 Senz'altro tantissimo la natura: ho sempre avuto un rapporto con la campagna, la natura, il mutare delle stagioni. Infatti ho iniziato a produrre una serie di frutta e verdura, sin dal 2002, ispirata alla bellezza e alla freschezza della natura che avevo voglia di immortalare in qualche modo nella ceramica. La prima è stata la carota: questo stile contraddiceva un po' quello classico della ceramica, sempre spugnata e liscia. A me invece piaceva tagliarla col coltello e lasciarla irregolare, con una semplicità costitutiva del mio fare arte. Tutti i pezzi hanno un buco dietro, per essere appesi al muro con un chiodo. 

Non solo verdure, ma anche piccoli frutti: uva, kiwi, spicchi di mandarino, cose piccole ma che secondo me hanno un'energia che può fare compagnia nella vita quotidiana. 

Ci sono delle tue creazioni che sono particolarmente amate e richieste dalla clientela? Quali? 

Ho venduto tanto a Tokyo (Bazar et Garde Manger), New York (Abc Carpet&Home), Parigi (Le Bon Marché). Iniziando a vendere in tutto il mondo, posso dire che il mio best seller da sempre è la mia tazzina Espresso con cucchiaino, alla quale si è aggiunto poi il piattino "Buongiorno". Ciò che le persone stanno amando è proprio la composizione delle tazzine con piattino: per un buon-giorno! 

Mostraci la tua postazione di lavoro: ti va di spiegarci come realizzi le tue opere? 

Posseggo un forno computerizzato che va fino a 1000 gradi: ogni pezzo viene modellato a mano, asciuga per circa una settimana, viene cotto una prima volta a 960 gradi, poi viene smaltato e ricotto. Quindi, per avere un pezzo, ci vogliono all'incirca una ventina di giorni…la ceramica è un processo lento. Nella fase di smaltatura utilizzo le mie ciotole per contenere i colori in polvere, e quando

asciugano li re-idrato con un po' d'acqua in ognuna di esse: ogni ciotola è un colore diverso. Il colore deve avere uno strato abbastanza spesso per prendere bene, poi realizzo le sfumature. 



Guardando al futuro, come te lo prospetti? Hai qualche progetto in mente? 

Desidero fortemente coltivare sempre questo mio spazio, laboratorio e negozio: spero che questo quartiere di Milano diventi sempre più vivace e frequentato da altri artisti e creativi. Ho in mente di sviluppare anche altri aspetti artistici: lavoro per la galleria d'arte di Federica Ghizzoni e spero in altre collaborazioni artistiche, che amo molto fare. 

Parteciperò alla Zurich Art Fair e alla fiera Home Milano a fine gennaio. Sogno di ritornare a Parigi, perché dopo la pandemia non sono riuscita a tornare al Maison&Objet, ma è probabile che riprenderò anche questa fiera. 

Spero soprattutto che mi vengano nuove idee: essere in contatto con la natura, con le persone, con il mondo che cambia e si evolve, ed inventare sempre cose nuove che possano sì piacere a me, ma anche a dei possibili clienti.










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