Simona Ullo è una giovane signora nata in Sicilia, veronese d’adozione, per amore. Ha studiato a Genova ingegneria informatica, si è laureata e, dopo il dottorato, si è trasferita per qualche periodo a Londra, dove ha incontrato l’anima gemella proveniente dalla città di Romeo e Giulietta. Non poteva che proseguire a Verona, la loro storia di coppia, ora famiglia.
Simona è una persona che non si è spaventata davanti al grande capitolo della vita intitolato “La ricerca della felicità” e ha saputo dire “no” a un percorso certo e segnato – la carriera di ricercatrice universitaria – per inseguire il suo sogno personale: diventare una tutor specializzata nell’insegnamento del cucito sartoriale.
Perché ha scelto un appendino giallo, come logo del suo brand?
In inglese fare shopping “off the peg” (dall’appendiabiti) significa fare shopping dalle grandi catene, dove tutto è fatto in serie e con poca cura. Io ho scelto di contrappormi alla moda di largo consumo e di utilizzare il nome The Yellow Peg proprio per sposare una moda più sostenibile, fai da te. Inoltre la molletta ("peg") del mio logo non è una qualunque, bensì è gialla, come il colore della felicità!
Quali sono i competitor in una attività creativa come la sua?
In realtà… NESSUNO! E non lo dico con presunzione! Quando si mettono in campo le proprie competenze, all’insegna della creatività, ci si inventa un lavoro: questa premessa è già una buona partenza per sbaragliare la concorrenza. La propria creatività e il proprio ingegno sono talmente unici, che difficilmente qualcuno potrà replicarli… o quanto meno, non nello stesso modo.
Ho imparato da autodidatta seguendo dei corsi online tenuti principalmente da docenti americani - californiani per la precisione - che proponevano tecniche innovative applicate a dei modelli standard, come quelli del taglio e cucito. Ho sperimentato, provato, creato da sola, e mi sono resa conto che unendo approcci nuovi, con il know how che mi portavo dietro dal patrimonio personale – mia nonna cuciva – avrei potuto ottenere un mix personale e specifico, diverso da tutti gli altri. Ed ecco “The yellow peg”.
Effettua anche corsi in presenza?
Ora non più. Prima del periodo pandemico organizzavo anche corsi in presenza; poi con l’arrivo del Coronavirus e soprattutto della mia prima figlia, ho deciso di non rischiare di veicolare contagi, a tutela di tutti. E così anch’io – come il resto del mondo – ho scelto l’online, che ha premiato anche la mia attività. Poi per la verità ci siamo stancati un po’ tutti di passare le giornate davanti a un computer, ma l’opzione per me adesso rimane questa, visto che la prole nel frattempo è raddoppiata!
Che feedback ha un’attività di tutoraggio come “The Yellow Peg”?
Ho cominciato con un blog e poi ho dato vita ai video corsi online, dove offro tutto il mio expertise per avviare al mondo del taglio e cucito, tutti coloro – indipendentemente dalle fasce d’età – che si sentono attirati dal mondo dell’ago e filo.
Il mio feedback più entusiasmante – e quello che mi regala lo stimolo a proseguire su questa strada avventurosa – è sapere che i miei “allievi” riescono a realizzare con le loro mani, e in tempi brevi, addirittura più brevi di quelli canonici, dei prodotti che possono regalare o indossare in prima persona. E questa per me è la soddisfazione più grande.
Cucito sartoriale, modellistica e anche vendita?
No… Mi occupo solo delle prime due voci: cucito sartoriale e progettazione di cartamodelli facili da usare.
Non mi occupo di vendita: nonostante sia l'attività da cui sono partita quando è nato The Yellow Peg, ho scelto poi di abbandonare le confezioni per dedicarmi al tutoring e al design.. Quindi si tratta di una sfida che in realtà ho già affrontato e abbandonato, perché non in linea con le necessità familiari.
A chi ha voglia di iniziare, partendo da zero, cosa consiglia?
Innanzitutto di non fare grossi investimenti sui materiali d’uso comune. I kit per iniziare, quelli consigliati anche nei miei corsi online, puntano a strumenti di qualità, ma solo quelli strettamente indispensabili. L’unico elemento davvero imprescindibile è lo spazio: il cucito non è il ricamo o il lavoro a maglia, trasferibili in qualsiasi ambiente… C’è bisogno di uno spazio dedicato, preferibilmente che rimanga sempre quello. Un angolo della propria quotidianità che resti tale.
Lo step successivo è il metodo, cioè il core business della mia attività, di cui più vado fiera. Se in passato il cucito veniva proposto in corsi lunghi e lenti, oggi mi piace poter dire che chi impara dalle mie videolezioni può vedere realizzato un primo capo in pochissimo tempo. E ciò è fonte di grande entusiasmo per chi si cimenta in questo mondo e di enorme soddisfazione per me, che ho centrato l’obiettivo di risparmiare al mio pubblico la fatica di un approccio tradizionale ormai superato e inutile, oltre ad aver lanciato un prodotto che in Italia mancava, come quello dei corsi nella nostra lingua nazionale, fino a qualche anno fa appannaggio esclusivo di sarte specializzate e allievi di scuole di moda.
Per lasciarsi affascinare dalla coinvolgente realtà di Simona, non resta che prendere in mano ago e filo e… collegarsi al suo sito: https://www.theyellowpeg.com