Visitare centinaia di Artigiani consente di scoprire la forza delle piccole imprese che, nonostante le difficoltà e le possibili sfide del mercato, continuano a innovare e a preservare antiche tradizioni.
Sono andata a conoscere Giovanni Tarantola, della Riseria Tarantola, e ho scoperto la storia di un’azienda di famiglia che, negli anni, si è evoluta guidata da stimoli diversi, crescendo e cogliendo opportunità e occasioni che ne hanno arricchito il percorso.
La famiglia Tarantola porta costante valore alla propria realtà, trovando il modo di connettere diverse attività attraverso un filo conduttore che unisce, combinando armoniosamente, tradizione, innovazione e sostenibilità.
Ciao Giovanni, raccontaci le origini di Riseria Tarantola
La Riseria Tarantola della Bruciata si trova in località Bruciata ad Albairate.
Il nome deriva da un evento storico ben preciso che vide il Barbarossa giungere a Milano per distruggerla, incendiando anche la zona limitrofa.
Il grande incendio devastò tutta l’area risparmiando solo il Mulino della Bruciata, perché circondato da un fossato d’acqua.
Nel 1910 mio nonno fondò l’azienda e nel 1928, con l’acquisto di un motore diesel, riuscì a integrare la carenza di energia dovuta alla penuria di acqua in determinati periodi dell’anno.
Una scelta che riuscì a garantire, con grandi sacrifici, una continua produzione, nel corso di tutti i mesi dell’anno.
Un salto temporale di oltre 70 anni e ci troviamo qui, oggi, con macchinari all’avanguardia, come la selezionatrice ottica a doppia telecamera a infrarossi che garantisce un controllo meticoloso e il più alti standard qualitativi.
Come riuscite a coniugare tradizione e innovazione nella lavorazione del riso?

Nel corso degli anni, pur mantenendo solide le proprie radici quasi centenarie, la Riseria si è evoluta notevolmente, avvalendosi di strumenti di precisione tecnologici e all’avanguardia.
Oggi è sottoposta a diverse certificazioni che implicano controlli e audit, continui e periodici.
A tal proposito abbiamo dovuto dotare lo stabilimento di determinati accorgimenti tra cui la selezionatrice di cui ho accennato, che a differenza dei modelli precedenti che intervenivano unicamente dal punto di vista cromatico, consente, attraverso l’ausilio di infrarossi, di eliminare eventuali corpi estranei, come plastica e vetro.
Accanto a questo strumento, tra le numerose innovazioni, spicca il trattamento con CO₂: dopo la raffinazione, il riso, viene collocato all’interno di speciali silos in acciaio inox a temperatura controllata e a tenuta stagna dove viene immessa la CO₂ che consente una profonda purificazione del chicco senza residui dannosi per la salute (basti pensare al consumo quotidiano che ne facciamo attraverso l’acqua frizzante da tavola).
Un metodo naturale che supporta una corretta conservazione del prodotto, mantenendone inalterate le caratteristiche.
Entriamo nel vivo della vostra produzione: scopriamo insieme la gamma di prodotti

I risi trasformati sono prevalentemente coltivati in zona e a Km 0, questo per valorizzare i nostri produttori locali.
In Italia oggi l’80% del riso viene prodotto in Lombardia, Piemonte e Veneto; determinate varietà, ovvero le più pregiate - Carnaroli, Arborio e Vialone Nano – vedono le migliori condizioni nella zona tra Milano e Pavia, ovvero dove è collocata la Riseria.
Per quanto riguarda il riso Carnaroli optiamo sempre per la varietà in purezza che sta, tuttavia, vedendo un fisiologico processo di invecchiamento che mette in difficoltà il lavoro dei contadini.
Ecco perché i selezionatori hanno cercato di ricreare una varietà che potesse avere le stesse caratteristiche e, che fosse geneticamente nuova, capace di crescere in modo rigoglioso e meno faticoso.
Il risultato? Le varietà non hanno eguagliato il pregio di Carnaroli che mantiene sempre i suoi altissimi standard qualitativi.
Finché sarà possibile, qui in Riseria Tarantola continueremo a utilizzarlo in purezza, senza incroci, per garantirne la straordinaria tenuta alla cottura, la consistenza e il sapore inconfondibile.
La gamma include anche altre varietà, tra cui Arborio, Vialone Nano, Roma, il riso Rosso e la varietà Nera, ovvero due prodotti integrali, e farine di riso macinate a pietra, ideali per celiaci, per pane e dolci ma anche per infarinare il pesce.
La nostra linea offre anche le Cialde della Nonna Cesira, dei biscotti artigianali a base riso, preparati secondo la ricetta della nostra nonna, e una serie di vini provenienti dai nostri vigneti, che crescono nell’Oltrepò pavese.
Proponiamo una Bonarda vivace, un Pinot Nero vinificato bianco ed un Moscato Spumante.
Da qualche anno abbiamo seguito stimoli e idee nuove per produrre una linea cosmetica a base di olio e amido di riso che include creme mani, viso e corpo, olio, shampoo e saponette, una gamma completa non testata sugli animali.
Avete un forte animo green, puoi spiegarci meglio?
Alla base di ogni nostra attività vi è un profondo rispetto per la natura che si riflette attraverso diverse scelte tra cui l’impianto fotovoltaico per autoproduzione.
Lo stabilimento è alimentato esclusivamente con il nostro sistema e, in caso di carenza, ci rivolgiamo a una centrale idroelettrica, a garanzia di un consumo totale di energia pulita. Ma non solo.
Qui, in azienda, abbiamo collocato delle arnie, perché le api sono fondamentali per il nostro ecosistema.
Scelta che abbiamo fatto anche presso i nostri vigneti, nell’Oltrepò, perché, a differenza di altri imenotteri che si nutrono di acini di uva, le api in presenza di un chicco rovinato, lo sigillano con la loro saliva, proteggendolo dal deperimento.
Un piccolo ma prezioso contributo all’equilibrio del nostro ecosistema vitivinicolo.
All’interno del vigneto applichiamo l’inerbimento, ovvero una tecnica che evita l’impiego di diserbante avvalendosi di particolari erbe spontanee che, coltivate in prossimità delle piante, garantiscono un’umidità ottimale del terreno (soluzione ideale in caso di grande siccità) creando un habitat perfetto per insetti utili alla biodiversità.
Infine, per limitare l’utilizzo di solfiti, dopo la pigiatura, il mosto viene collocato in botti in acciaio inox refrigerate, che ne preservano la freschezza e controllano la fermentazione in modo naturale, garantendo un vino più equilibrato e genuino.
Avete progetti futuri? Qual è il vostro sogno?
Riseria Tarantola è un’azienda dinamica, alla continua ricerca di nuovi stimoli, che hanno portato alla creazione di un B&B con annesse sala riunioni e cucina a vista, che offre la possibilità di seguire corsi di cucina.
Il sogno nel cassetto? Una risotteria che proponga piatti preparati con il riso di fresca produzione, appena preso dallo stabilimento, per garantire un’esperienza autentica e unica ai nostri ospiti.