Stivaleria Savoia

Articolo di Alberto Muraro

Eleganza, alta gamma, comodità e personalizzazione sono solo alcune delle qualità che fanno rima con Stivaleria Savoia, realtà Made in Italy attiva a Milano anche con una boutique che la redazione di Italianbees ha avuto la fortuna di visitare in tempi non sospetti. 

Stivaleria Savoia, situata nella centralissima Via Vincenzo Monti a Milano in una zona splendida, è una bottega storica senza tempo, dove è possibile trovare abbigliamento maschile sofisticato e un’ampia gamma di scarpe per uomo e donna, tra abbigliamento sportivo e di alta gamma. Ad accoglierci, oltre al gentilissimo personale, anche Stefano Giulini, che da una ventina di anni - insieme alla sua famiglia - ha preso in gestione un’attività che attira a sé una clientela esclusiva e che certamente apprezza essere coccolata. Ecco dunque tutto quello che ci ha raccontato sul suo percorso personale e sulle prospettive della sua attività. 

Storie che raccontano la magia del Made in Italy, con le video interviste disponibili su YouTube:


Ciao Stefano, parlaci prima di tutto di te e della tua storia personale all’interno dell’azienda. 

Sono Stefano Giulini, ho quasi 39 anni e da una ventina d’anni ho preso posto nel settore dove mio padre ha fatto da apripista, con uno showroom di distribuzione dove ha sempre distribuito brand di prodotto. Si sta parlando in questo caso del mondo del fashion ma non parliamo di lusso e moda, bensì di prodotto, quindi mi riferisco a cose tracciabili. Questo è diventato nel corso degli anni non solo il mio lavoro ma anche la mia passione. 

Come famiglia abbiamo avuto un’evoluzione da distributori a proprietari di due negozi storici di Milano, Iliprandi e questo di Stivaleria Savoia. E oggi siamo ancora qui, da più di un secolo, con una nuova scommessa sempre nel nostro settore 



Raccontaci un po’ la storia della vostra attività di famiglia. 

Stivaleria Savoia nasce nel 1870: all’inizio era una realtà di stivali da cavallo su misura fatti per il reggimento Savoia. Nel corso degli anni ovviamente si è evoluta con scarpe anche da uso cittadino e un’offerta di accessori sempre da equitazione. L’attività è stata poi comprata 

una quindicina di anni fa da Marinella - azienda di Napoli che si occupa anche di cravatte - mantenendo la storicità del marchio Stivaleria Savoia; un po’ per stanca un po’ per mancanza di stimoli nel 2023 il negozio ha chiuso e così Maurizio Marinella ci ha proposto la possibilità di entrare, insediarci e provare questo rilancio. Abbiamo mantenuto l’unicità di questo negozio che è tutto in boiserie di legno nazionale di noce degli anni che furono, sistemando tutto a livello di illuminazione (e non solo) e gli abbiamo dato una nuova vita mantenendo le tradizioni e le peculiarità del brand. 

Che tipo di prodotti vendete? 

All’interno di Stivaleria Savoia potete trovare un fil rouge di tradizione. Stiamo lavorando su tutte le forme storiche del marchio a livello di ready to wear e di “su misura”. Abbiamo campioni addirittura di 40 o 50 anni fa che siamo in grado di riprodurre fedelmente e

completamente fatte a mano. Il “su misura” non è solo un vezzo, ma può anche essere utile se si hanno dei particolari problemi ai piedi. 

Ogni mese organizzate un evento per chi ricerca scarpe su misura. Ti va di parlarcene più nel dettaglio? 

Per quanto riguarda il “su misura” siamo andati a snellire i processi e l’organizzazione all’interno del negozio, in passato infatti venivano tagliate le pelli e disegnati i modelli qui, direttamente in boutique. Oggi invece abbiamo delocalizzato con un maestro artigiano che ci supporta. L’incontro di ogni mese è un’opportunità di parlare con il maestro e con i suoi artigiani per trasformare in realtà l’idea del cliente, arrivando così alla scarpa perfetta. 

Quali sono i materiali di cui sono fatte le vostre calzature? 

Per quanto riguarda i materiali possiamo davvero variare moltissimo, ma il nostro core business ovviamente è basato su camoscio e vitello. Per il resto possiamo spaziare proponendo prodotti fatti con pelli di animali esotici, compreso il coccodrillo. 

Vorrei approfondire quest’ultimo punto: faremo una promozione di due mesi su pelli di coccodrillo. Ne abbiamo ritirate 100 “crust”, quindi decolorate, per offrire un progetto di customizzazione totale per il cliente, che ci potrà dire in base alla sua fantasia e al suo gusto il tipo di scarpa che vuole, e noi gliela potremo realizzare proprio seguendo le sue indicazioni. 

Possiamo spaziare in questo senso davvero su qualsiasi animale che viene usato in ambito alimentare: ogni pelle, dunque, vivrà una seconda vita grazie alle nostre scarpe. 

Che rapporto ha la tua attività con il mondo dei social? 

Per quanto riguarda i social stiamo prendendo una direzione che vuole essere raccontare il prodotto ma in una maniera snella e ironica perché i nostri negozi possono apparire molto classici e molto istituzionali. Lì nasce l’esigenza di comunicare al cliente che non ci conosce personalmente che qui si respira un’aria ironica e frizzante. Ci piace scherzare, non abbiamo paura di critiche, vendendo prodotti è stato molto facile e consequenziale metterci la faccia. Questo è il nostro messaggio: ci mettiamo in gioco su tutto quello che facciamo.



In che modo vi distinguete dalla concorrenza? 

La nostra missione come famiglia è quella di mantenere una tradizione, questo è un nostro segno distintivo. Non andiamo a cercare prodotti commerciali, ma cerchiamo sempre di fidelizzare il cliente dandogli dei prodotti il più veri e il più tracciabili possibili. Prodotti che vengono fatti all’interno di strutture non multinazionali. Tutta la nostra filiera è infatti molto corta, ci affidiamo ad aziende piccole (ma anche più grandi) seguendo sempre il principio del “fatto bene, fatto a mano”; preferiamo se il prodotto è fatto in Italia, fatto in Inghilterra o fatto in Scozia. Questo è il nostro credo nelle manifatture e nei brand che andiamo a scegliere.

Quali sono le vostre prospettive future? 

Speriamo di continuare a lavorare con i nostri clienti ma con un occhio di riguardo maggiore nei confronti di un target più giovane, che sicuramente in futuro ci darà delle grandi soddisfazioni. Si tratta di un obiettivo che di sicuro porteremo a termine perché vedo che anche i più giovani hanno voglia di capire cosa stanno comprando e sanno che acquistando una cosa bella, spendendo qualcosa in più, si porteranno a casa un prodotto che potrà vantare una vita più lunga. 

E tu personalmente a che tipo di prodotti ti sei appassionato? 

Dovendomi confrontare stagionalmente con clienti finali o negozianti ho ancora l’innamoramento molto facile. Ho delle linee guida precise in materia di abbigliamento, oggi mi sono spostato di più su uno chic comodo, quindi una vestibilità più larga, rimanendo sempre fedele alla tracciabilità del prodotto.




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La Nazionale Manifatture
Articolo di Sonia Teti