Tità Bijoux: brand di gioielli artigianali dal design unico

Articolo di  Silvia Cannas Simontacchi

In un freddo e piovoso pomeriggio autunnale, Céline ci apre le porte del suo negozio laboratorio di via Melzo, a Milano, un luogo che porta il nome della sua nonna materna. Qui  nascono tutte le collezioni di Tità Bijoux, brand di gioielli artigianali dal design unico,  elegante e originale. Realizzati a Km0 e interamente a mano, questi accessori combinano  creativamente pietre, metalli e soprattutto pizzo 100% Made in Italy. Ogni pezzo riflette una  fusione tra materiali di alta qualità e uno stile raffinato e contemporaneo, ispirato all'arte, alla  natura e alle tradizioni artigianali. 

Storie che raccontano la magia del Made in Italy, con le video interviste disponibili su YouTube:


Puoi raccontarci come è nata Tità Bijoux e cosa ti ha spinta a intraprendere questa  carriera da artigiana? 

Tità è nata un po' per caso, un po' per hobby e un po' per amore. Il negozio dove siamo era  il vecchio laboratorio di mia mamma, che faceva la decoratrice. Usava molte tecniche  diverse, e una delle sue preferite era ricoprire i mobili con pizzo e laccarli, in stile delle  antiche lacche cinesi. A me piacevano molto gli orecchini grandi, leggeri e colorati, in quel  periodo, così raccoglievo i pezzi di pizzo che avanzavano dal lavoro di mia mamma e li  trasformavo in gioielli. 

All'inizio li indossavo io, poi li regalavo alle amiche e alle amiche delle amiche. Così, la gente ha iniziato a chiedermeli sempre più spesso. Con il tempo, ho cominciato a fare gioielli non  solo per me e per le amiche, ma per tutti. Fino a che li ho messi in vetrina: mia mamma mi  aveva detto di metterli lì, perché ormai erano proprio tanti. E così le persone entravano, li  vedevano, li chiedevano e li compravano. Piano piano, ho cominciato a prendere sempre più  spazio nel laboratorio, trasformandolo un po' alla volta in negozio. Poi mi sono allargata e ho  preso tutto io. Quello che era iniziato come un hobby e una passione è diventato un vero e  proprio lavoro. 



Quali materiali utilizzi principalmente per creare i tuoi gioielli e come definiresti lo  stile unico delle tue creazioni? 

Ho iniziato, anzi abbiamo iniziato insieme alla mamma, utilizzando il pizzo. La nostra storia  nasce proprio con la linea in pizzo: è stato il materiale per eccellenza con cui abbiamo  cominciato. Abbiamo persino brevettato un procedimento per creare gioielli in pizzo, renderli  colorati, rigidi ma sempre leggerissimi. 

Poi ho iniziato ad aggiungere qualcosina in più, come pietre e metallo. Però non mi  accontentavo di ciò che trovavo già in commercio come bigiotteria da assemblare: volevo  creare qualcosa da zero. Per questo ho frequentato la Scuola Orafa Ambrosiana, dove ho  imparato a lavorare materiali come l'argento e l'oro, a fonderli e a creare gioielli  completamente originali.  

Da lì sono nati tantissimi nuovi pezzi. Molti sono prototipi, realizzati in metallo o in cera da fondere e produrre in serie. Oggi, i nostri materiali principali sono sempre il pizzo, che  rimane un nostro cavallo di battaglia e best-seller, l'ottone placcato oro, che è un ottimo  materiale perché è un metallo nobile, e l’argento abbinato a pietre e perle. Il 90% del  negozio è composto da questi tre materiali: pizzo, ottone placcato oro e argento. Poi c’è un  10% che include ceramica, pietre e altri elementi. 

C'è un progetto o una collezione futura che ti entusiasma particolarmente e che puoi  anticiparci?

Di progetti futuri ne ho sempre uno in mente da qualche anno, ed è introdurre l’oro, i metalli  preziosi e le pietre preziose, quindi diamanti (piccolini, ovviamente) e pietre colorate come  rubini e zaffiri. Già utilizziamo pietre dure come l’ametista, che è comunque una pietra  preziosa, ma vorrei fare lo step successivo. Purtroppo, ho scelto il momento sbagliato: l'oro  è arrivato ai massimi storici! Vedremo se riusciremo a realizzare questo progetto. Ho già in  mente qualche pezzo da cui partire e chissà, magari il 2025 sarà l’anno dell’oro per Tità...  oppure dovremo rimandare di nuovo. Magari l’oro sarà ancora più caro, ma pazienza!  Questa è, più o meno, l’idea che abbiamo in testa. 

Nel corso del tuo percorso, quali sono stati i momenti in cui hai pensato "Questo è  andato esattamente come volevo" e quali, invece, sono state le sfide o le sorprese  che ti hanno fatto rivedere i piani? 

Le collezioni sono sempre una sfida. Passi mesi a pensarci, le assembli con cura, ma poi  non sai mai davvero come andranno. A volte pensi di avere avuto l'idea geniale, quella collezione che spaccherà, e invece non ha il successo che ti aspettavi. Altre volte, invece, fai  un paio di orecchini quasi per caso, e hanno un successo strepitoso, tanto che non riesci a  stare dietro alla produzione. Mi è capitato con un paio di orecchini in particolare: andavano  sempre sold out, ne producevamo 500 paia alla volta, eppure continuavano a finire. Quando  qualcuno mi dice "Ah, ma io non ce li ho!" penso: "Ma come, sei l’unica a Milano a non  averli!" 

Quindi ci sono sempre queste sorprese: a volte ti aspetti grandi cose e rimani delusa, altre  fai qualcosa senza pensarci troppo e diventa un successo incredibile. È uno dei lati positivi e  negativi di questo lavoro: non sai mai come andrà. 

Una sfida che sono felice di aver vinto, diciamo così, è stata la creazione dello shop online,  l'e-commerce, nel 2018. All'inizio funzionava malissimo: facevamo una vendita ogni morte di  papa. Lo seguivamo, certo, ma non con l’attenzione che dedicavamo al negozio fisico,  anche perché lo shopping online in Italia non era ancora così sdoganato. Poi è arrivato il  COVID. Da un lato ci ha costretti a chiudere il negozio che avevamo in Brera, ma dall'altro  ha fatto decollare l'e-commerce, che per fortuna avevamo già attivo. Non abbiamo dovuto  crearne uno in fretta e furia, era già lì, pronto, ad aspettare. 

Sono davvero contenta di come è esploso, perché ci avevo riposto molte speranze e fino a  quel momento non aveva dato grandi risultati. Adesso posso dire che metà del fatturato, se  non di più in certi periodi, arriva proprio dall’online. E mi do una bella pacca sulla spalla per  averci pensato in anticipo! 



In che modo il contatto con i tuoi clienti ha influenzato il tuo lavoro e la tua evoluzione  come artigiana? 

Ascoltiamo sempre i nostri clienti, perché spesso sono loro a indicarci la strada su cosa  piace e cosa vogliono davvero. Mi ricordo di un episodio di tanti anni fa: una cliente voleva  degli orecchini semplicissimi, mi aveva detto “Li vorrei con una catenella, una pietra,  qualcosa di semplice”. E io le ho risposto: “Certo, si può fare”. Così li ho creati per lei.  Quando la sua amica che l’aveva accompagnata a ritirarli li ha visti, ha detto: “Ma che belli, li  voglio anch'io!”. A quel punto ho deciso di farne una serie ed è stata un successo: venduti  tutti, andati a ruba per diversi anni. 

Questo dimostra che spesso l'idea giusta può arrivare proprio dai clienti, e può essere quella  che conquista tutti. Certo, c'è sempre bisogno di nuove idee, ma a volte ci si complica la vita 

cercando di fare cose troppo particolari, mentre l'idea semplicissima – magari suggerita da  una cliente – si rivela vincente. Mai sottovalutare le idee dei clienti: ascoltarli può portare a  risultati straordinari.










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