Veronica è una giovane artigiana che ha aperto il suo laboratorio di intaglio e incisione a Sant’Antonino, una frazione di Saluggia. Quando si entra nel suo mondo si è accolti dai suoi adorabili cani e da un’atmosfera familiare. La sua passione nasce dopo aver fatto esperienze diverse: lavorava come scenografa e, nel frattempo, studiava come grafica. Aver frequentato ambienti estremamente creativi è stata una grande fortuna per Veronica che, oggi, può mettere tutta la sua conoscenza in un’attività originale, come il suo laboratorio.
La materia prima usata è principalmente il legno, che intaglia per realizzare bomboniere, segnaposto, fuoriporta e molto altro. Ma anche la carta e il cartone sono ottimi materiali per dare libero sfogo alla sua creatività, grazie ai quali è possibile realizzare partecipazioni, inviti…
Veronica strizza l’occhio all’ecofriendly, nel suo laboratorio non si butta via niente: gli scarti delle incisioni del legno e del catone vengono usati in inverno per alimentare stufe e camini di amici e vicini di casa.
Di recente utilizza uno speciale tipo di carta che contiene semi: anche in questo caso lo scopo è quello di evitare la produzione di immondizia, dando la possibilità, a chi lo desidera, di interrare la carta di un segnaposto, ad esempio, per far germogliare diversi fiori.
Storie che raccontano la magia del Made in Italy, con le video interviste disponibili su YouTube:
Come nasce la tua passione per l’intaglio e l’incisione?
Il mio laboratorio Vector creative cut è nato da una serie di contaminazioni: lavoravo come scenografa e studiavo grafica. Lavoravo all’interno di laboratori molto creativi: nelle attrezzerie di scena, quindi, creavamo oggetti per teatri, film… In questi laboratori, tutto era legato alla creatività: si partiva da un’idea inziale, che diventava disegno libero, poi disegno tecnico, seguito poi da una ricerca iconografica e dei materiali. Questo processo mi ha sempre affascinato. In questi ambienti mi è stata data la possibilità di lavorare con diversi materiali e da qui è nata l’idea di avviare il mio laboratorio.
Qual è il pubblico che tipicamente si rivolge al suo laboratorio creativo?
Il pubblico con il quale ho mi interfaccio è principalmente femminile: sono le giovani coppie o le famiglie. Una parte del lavoro che svolto è dedicato al mondo dei nuovi nati, con la realizzazione di fiocchi-nascita, quindi, è un pubblico molto femminile.
Cosa la rende più orgogliosa del suo laboratorio?
Non c’è un oggetto in particolare che mi rende più orgogliosa, rispetto ad un altro. In realtà, l’aspetto del mio lavoro che apprezzo di più è il processo creativo. Vedere un’idea che diventa disegno e, poi, diventa reale è ciò che mi dà maggiore soddisfazione. Anche perché alla base di questo processo c’è la mia creatività che vedo come un dono, che “qualcuno” mi ha regalato.
Cosa si augura per il futuro della sua attività?
Per il futuro della mia attività mi auguro di non perdere questa creatività che mi è stata regalata, perché è un aspetto fondamentale. Se penso a qualcosa di più concreto, mi auguro di avere uno spazio più grande: sono partita da una stanzetta molto più piccola di questo laboratorio. Non ci si crede ma è così! (ride). Mi piacerebbe avere anche uno spazio espositivo più grande, dove poter mostrare le mie creazioni. In futuro spero di avere anche uno spazio negozio, uno spazio magazzino dove conservare i materiali in ordine e
catalogati. Mi servirebbe anche uno spazio segreteria, contabilità…Insomma, uno spazio di lavoro più organizzato, non che io non lo sia, ma avere uno spazio più grande mi permetterebbe di lavorare meglio.
Infine, se guardo al futuro, mi piacerebbe insegnare quest’arte, però devono ancora un po’ maturare su questo aspetto. Anche perché io pretendo molto da me stessa e sicuramente pretenderei tanto anche da
chi viene qui per imparare. Vorrei insegnare a persone creative che sono sensibili alla bellezza, al colore, alle sfumature, alle linee, al disegno…
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