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Entra nel mondo di Daniel e Walter e guarda la nostra video intervista a WDS - mobili su misura sulla nostra WebTV!
La storia di “WDS mobili su misura” ad Arcade, in provincia di Treviso, è fatta di tradizione, passione e impegno. Walter Trevisi ha iniziato a lavorare il legno a soli 14 anni e oggi – che ne ha 70 – ha lasciato che siano i figli a portare avanti un artigianato di grande qualità e che con orgoglio definiscono rigorosamente “madefromtreviso”. Per WDS la sostenibilità è la priorità. Il materiale è tutto certificato FSC®, a identificare prodotti contenenti legno proveniente da foreste gestite in maniera corretta e responsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. Anche il processo di verniciatura è interamente eseguito con ciclo all’acqua o con olio naturale per un minor impatto ambientale e per una maggiore sicurezza dei collaboratori. Daniel, uno dei due figli, racconta questa fiaba di altri tempi in grado di guardare alle esigenze del futuro ma senza scordare da dove si è partiti.
Come si sviluppa l’attività nel vostro laboratorio e quali sono i vostri clienti?
Questo laboratorio progetta e realizza mobili artigianali e complementi in legno per privati, prototipi e piccole serie campione per aziende. Siamo in grado di realizzare i progetti dei nostri clienti dalla A alla Z, dal semplice armadio su misura al mobile più particolare, anche partendo da un semplice disegno o una foto vista su qualche giornale. Oltre a creare arredamenti personalizzati in stile moderno, possiamo realizzare eleganti intagli, per dare sempre un tocco di originalità. Ciò che ci caratterizza è riuscire ad adattare un sogno agli spazi della propria casa. È una cosa sempre più rara da trovare.
Non solo creazione ma anche formazione. Ci può spiegare cosa significa?
Nostro papà ormai è in pensione, ma è divenuto docente del corso di intaglio presso l’istituto professionale Lepido Rocco di Lancenigo (Treviso). Qualche tempo fa ci venne l’idea di realizzare, inoltre, dei corsi per hobbisti direttamente da noi. Tramite i social network abbiamo dato la possibilità alle persone di aderire a singoli corsi da massimo 10 persone. Nel giro di due giorni i posti disponibili erano già esauriti. Quello dell’intaglio è un lavoro che necessita di almeno dieci anni di pratica per divenire tale. Riteniamo che sia importante preservare questa forma di artigianato che altrimenti sarebbe destinata a scomparire. Ai nostri corsi ci sono persone dai 30 ai 60 anni d’età ed è bello vedere la loro soddisfazione nell’imparare qualcosa che fa parte della storia di questo territorio.
Proprio l’amore per il territorio ha fatto nascere il progetto “Mela Vaia – Rigeneratio Viate”.
Di cosa si tratta?
In soli quattro giorni dell’ottobre del 2018, l’area montana delle Dolomiti e delle Prealpi Venete fu colpita da quella che è passata alle cronache come la “tempesta Vaia”. Il vento ha fatto crollare a terra migliaia di ettari di foreste alpine di conifere, cancellando quasi il 40% del patrimonio boschivo dell’intera provincia di Belluno, equivalente alla quantità di legname che tutte le segherie italiane sono in grado di lavorare in sette anni.
Abbiamo così deciso di recuperare scarti di legname abbandonati alle intemperie e certificati dalla Guardia Forestale di Canale d’Agordo. Questo legno viene poi intagliato interamente a mano e lavorato con olio naturale per regolarne la morbidezza al tatto. La caratteristica di questa mela è che pure le foglie sono intagliate a mano e su ognuna vi è un taglio, a indicare la ferita subita. Ridiamo vita a questo legno realizzando anche sgabelli e sedute, affinché questi alberi non siano caduti invano ma siano la testimonianza che, come una Fenice, dalle ceneri si possa risorgere.
Qual è la migliore gratificazione di questo mestiere antico ma al tempo stesso moderno?
Il riscontro da parte della clientela, che anche a distanza di mesi ci telefona per ringraziarci del lavoro svolto. Riuscire a concretizzare le idee delle persone e dar loro l’opportunità di vivere un sogno nella loro casa è la migliore soddisfazione che si possa ricevere, anche perché nasce un passaparola che tiene viva una realtà così importante e che – grazie al legno – assume il sapore dell’eterno.