L'arte dei cappelli e delle acconciature di Fabbrica Prezioso

Articolo di Beatrice Amadei

Fabbrica Prezioso è un gioco di parole. È l’unione di “Ica”: il nomignolo con cui gli amici chiamano Federica e “Prezioso”: il suo cognome.

Ce lo ha raccontato la stessa Federica che di mestiere fa la modista e a La Spezia ha aperto il suo negozio, il suo laboratorio, il suo mondo. 


Come nasce Fabbrica Prezioso?

“Ho iniziato a muovere i primi passi negli anni 80 ma a quel tempo non c’era niente da cui potessi apprendere l’arte del feltro. Internet non esisteva ancora e così passavo le mie giornate a consultare gli elenchi delle Pagine Gialle all’interno delle cabine telefoniche. 

All’inizio ho imparato a creare il feltro, lo facevo a mano. Fino a che una mia amica, un giorno, mi ha portato la mia prima forma di legno, trovata in un mercatino. 

Con l’avvento di Internet ero poi riuscita a trovare online anche un vecchio manuale inglese del 1890 in cui appunto venivano spiegate le tecniche per la realizzazione di cappelli. C’erano però due problemi. Il primo era che i nomi attraverso i quali conoscevo i vari tessuti e i vari strumenti erano in inglese, mentre qui in Italia assumono tutta una serie di sfumature dialettali che talvolta non riuscivo a individuare.


Il secondo era che la maggior parte dei materiali utilizzati a quell’epoca erano materiali non più in commercio perché tossici. È proprio da questo fatto, per altro, che prende ispirazione il personaggio del “cappellaio matto” reso celebre anche da “Alice nel Paese delle Meraviglie”. Il feltro, una volta, veniva trattato con il mercurio e a lungo andare, a causa della continua inalazione di queste sostanze, i cappellai sviluppavano una malattia professionale che gli causava allucinazioni, disturbi del linguaggio e instabilità emotiva.

Anni dopo ho frequentato poi corsi ad Anversa e a Londra e alla fine ho aperto questo posto.”




Come viene realizzato un cappello?

“Realizzo cappelli sia invernali, quindi in feltro, sia estivi, in paglia. 

Per l’inverno uso i feltri Lapin, i quali vengono prima ammorbiditi a caldo, con il vapore, fatti poi aderire al modello in legno (che va sempre protetto con la carta), modellati sulla forma, stirati, fissati, inamidati e poi rifiniti e decorati. Per la paglia il procedimento è lo stesso. 

Bisogna ricordare che il feltro è l’unico materiale con il quale si può realizzare una forma cilindrica senza cuciture: è estremamente malleabile e per questo anche delicato. Se piove troppo forte per esempio e se da bagnato viene piegato o appiattito, il cappello deve essere poi rimodellato o anche, in alcuni casi, infeltrito da capo. 

Le forme in legno costituiscono il campionario di una modista. Poi ci sono pero anche una serie di cose che si fanno a mano, senza forme, come le acconciature o gli oggetti un pochino più estrosi.”


Come vengono utilizzate le acconciature?

“Soprattutto per le spose. Il matrimonio in fondo è un evento in cui ci si può concedere di indossare cose che nella vita di tutti i giorni forse non si indosserebbero. Le acconciature sono piccole decorazioni per la testa fatte per esaltare la bellezza e sottolineare anche l’importanza dell’evento. Qui si può lasciare libero spazio alla creatività e ci sono acconciature di varie forme e di vari materiali: abbellite per esempio con foglie realizzate in seta, o fiori, o brillanti.” 




Cosa vuol dire essere una modista oggi?

“Essere un artigiano, in generale, vuol dire essere fortunato e fare un lavoro che piace e che coincide talvolta con la propria passione. Stare insomma in un ambiente che dà soddisfazione. 

Ci sono però anche tante difficolta che sono poi le stesse difficolta di tutti coloro che lavorano in proprio. 

I cappelli sono un mercato di nicchia e il cappello fatto a mano è la nicchia della nicchia. E per questo motivo c’è un’utenza ristretta, dettata anche dal fatto di non trovarsi in una città molto grande. 

Ma anche se a volte non è sufficiente, è la passione che ci sostiene.”


Ed è proprio la passione quello che fuoriesce dalla storia di Federica. Una passione che si respira in mezzo alle sue creazioni, tra la cura e i dettagli di ogni pezzo che viene realizzato. 

C’è molto di più dietro un semplice cappello.  E la stessa passione è anche quello che modella il sorriso con cui ha accompagnato tutte le sue parole.

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