La Nico delle Meraviglie: dove l’accessorio per la sposa è unico, Made in Italy e fatto a mano

Articolo di Jennifer Riboli

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Un po’ salotto - un divano, un tavolino, il verde di tante piante. E un po’ laboratorio - la macchina da cucire, i manichini con i modelli, la scrivania e la credenza zeppi di fogli, ritagli, tessuti, perline. Siamo a Medole, un piccolo comune dell’alto mantovano, nella casa-studio di Nicoletta Nicoletti, cioè La Nico delle Meraviglie. Qui, dall’incontro tra i sogni delle clienti e la creatività di Nicoletta, nascono accessori per cerimonia, occasioni speciali e tempo libero, d’ispirazione retrò ma rivisitati in chiave moderna. 


Come nasce la Nico delle Meraviglie? 

Il mio lavoro come artigiana nasce da una grande passione. Dopo la scuola d’arte ho iniziato a lavorare nel campo della calzetteria femminile e in questo settore ho lavorato per molti anni. 

Nel tempo libero, però, ho sempre sentito l’esigenza di fare qualcosa di creativo: il mio primo amore è stata la pittura. Un giorno, per gioco, ho fatto un corso di bigiotteria: dopo poco mi sono appassionata alla creazione dei gioielli e ho iniziato a fare qualche mercatino durante l’estate. 


Inizialmente, realizzavo soprattutto orecchini. Poi ho pensato di realizzare qualcosa per me: da amante del vintage, ho cominciato a studiare e realizzare cerchietti in stile anni ‘50. All’epoca, 15 anni fa, lo consideravo un passatempo; ma nessun altro proponeva quel tipo di accessorio, quindi ho cominciato a vendere molto nei mercatini. 

Proprio durante un mercatino ho ricevuto la prima richiesta di un accessorio da sposa. Per deformazione personale non dico mai di no a una nuova sfida: non l’ho fatto neanche in quel caso! 


Ho notato che le persone mi cercavano spesso in momenti speciali: del resto, gli accessori non si indossano tutti i giorni. È stata una continua evoluzione, che mi ha portato, quasi otto anni fa, a decidere di buttarmi e rendere la mia passione il mio vero lavoro. 

Il laboratorio de La Nico delle meraviglie

Quali sono i tuoi prodotti principali oggi? 

Oggi realizzo principalmente accessori per la sposa, in genere pezzi unici; e poi accessori che definisco “per il tempo libero”, d’ispirazione vintage: foulard, cerchietti con treccia, fasce vintage, turbanti, cuffie. 


Se dovessi definire il mio stile, direi che è d’ispirazione retrò, ma reso contemporaneo. Non amo il “total vintage”, mi piace invece personalizzare qualcosa che abbia un’eleganza retrò, rendere gli accessori tipici dell’eleganza retrò moderni. 

E la mia evoluzione è stata così: da uno stile molto improntato agli anni 50 a uno stile più moderno ed evoluto. Del mio percorso passato sono rimaste, poi, le spille, che sono una mia grande passione: ce n’è sempre una linea tra le mie proposte. 


Come si inserisce il tuo bisogno di esprimerti nel tuo lavoro di artigiana?

Creare un accessorio da sposa vuol dire realizzare un pezzo unico: è come fare un piccolo quadro, però pensato su una persona. Per me la pittura era importante perché era un’espressione spontanea di me, i miei quadri non sono mai stati pensati, mi vengono da soli. Allo stesso modo, a volte l’idea per realizzare un accessorio mi viene da un’ispirazione che mi passano oppure guardando la sposa o il suo vestito. Si tratta sempre di tirare fuori qualche cosa che hai dentro. 


Come nasce un tuo accessorio? 

Da una mia ricerca personale. Gli accessori per il tempo libero sono stati definiti in due o tre linee; con riguardo invece agli accessori da sposa, ho una serie di pezzi unici che possono essere acquistati - se la sposa trova già quello che fa per lei - o diventare un punto di partenza per un accessorio personalizzato. In questo caso il processo di creazione nasce dall’incontro tra le richieste e il gusto della sposa, il tipo di vestito che indosserà e il mio stile e modo di realizzare. Quasi sempre le spose arrivano già con un’idea, spesso sono loro a portarmi idee e suggestioni. La cosa importante, però, e che ripeto sempre è che non copio lavori altrui: le mie creazioni devono essere sempre autentiche. 

A partire quindi da questo incontro di idee preparo un bozzetto, lo mostro alla sposa e le faccio vedere anche i materiali che posso utilizzare. Possono essere tessuti, che adoro lavorare; gioielli, come pietre o perline; o ancora piume, fiori essiccati, velette, fiori di seta. 

Tutto, in ogni caso, è studiato in base all’abito, ai gusti della sposa e all’acconciatura che porterà il giorno del matrimonio. 

Accessori La Nico delle Meraviglie

E l’intero percorso si svolge nel tuo laboratorio?

Sì, lavoro e creo a casa: da quando ho aperto la partita iva e il mio prodotto si è definito sulle spose ho smesso di fare mercatini: non è il contesto in cui questo genere di clientela sceglie il suo accessorio. Le persone arrivano prevalentemente grazie al passaparola, talvolta - anche se è raro - atelier. 

Oggi lavoro molto più da remoto: arrivano tantissime persone da Milano e Bergamo. Qualcuno, pur abitando lontano, viene a provare o vedere. La maggior parte delle volte, però, gli accessori li racconto a voce li realizzo da remoto. 


Le persone si fidano ed è poi bellissimo sentirle dire “lo hai fatto proprio come lo pensavo”, mi fa sentire di essere riuscita a entrare in contatto con loro. Del resto, nessuno arriva qui per caso: dai miei lavori traspare anche come sono io e richiamano persone con cui riesco a entrare in sintonia, realizzando anche creazioni da zero. 

Una sposa, per esempio, mi ha chiesto un accessorio per un vestito in tessuto messicano, nero e dipinto a mano.


Tra le raffigurazioni c’era un colibrì, che ho proposto come elemento portante del suo cerchietto: lei si è fidata totalmente. Ed è una cosa davvero potente, perché è l’accessorio, più che l’abito, che fa la sposa: ho visto ragazze emozionarsi tantissimo nel provare l’accessorio, perché ancor più dell’abito è ciò che ti fa uscire da ciò che sei di solito. Una cosa più personale e fuori dagli schemi, e che però ti assomiglia. 


Quali tipi di accessorio ti vengono chiesti più spesso?

È sempre molto richiesto il pettinino, che va nell’acconciatura, perché spesso le spose hanno acconciature elaborate. 

Però le richieste cambiano di periodo in periodo: c’è stato quello dei cappellini anni ‘50 quando andava di moda l’abito corto; ora è il momento delle coroncine e stanno cominciando a essere molto ricercati i fiori secchi. Piace molto il gioiello, mentre meno l’accessorio di tessuto, che è un elemento più moderno - mentre le spose in Italia sono ancora molto classiche, con l’abito bianco in pizzo, a cui si abbina poco questo tipo di prodotto. 

Iniziano però a vedersi spose moderne, che scelgono modelli molto originali: ad esempio, è adesso sempre più apprezzato un modello geometrico che ho creato anni fa. 

Accessorio per capelli La Nico delle Meraviglie

C’è una creazione a cui sei particolarmente affezionata?

I turbanti: sono due modelli che ho elaborato tanti anni fa, uno che si chiude su chi lo indossa e uno già chiuso. Hanno cominciato a chiedermelo molte persone in cura e per questo ho attribuito loro un valore grandissimo: mi sono trovata spesso a pensare, soprattutto in questi ultimi anni segnati dalla pandemia, al fatto che realizzo oggetti “inutili”, di cui tutti noi possiamo fare a meno. 


Ma questo non vale per quei due modelli: pensare che una cosa fatta per essere un accessorio di moda possa servire a qualcuno che sta vivendo un periodo tosto, mi fa sentire che il mio lavoro non è solo creare oggetti inutili. Il mio lavoro impatta sull’immagine esteriore delle persone, ma in realtà vederci bene “fuori” ci aiuta anche a stare meglio dentro


L’anno scorso anche una sposa - che mi aveva contattata tempo prima per il suo accessorio - mi ha detto che forse non avrebbe avuto i capelli il giorno del suo matrimonio. Abbiamo fatto un turbante di fiori, che ha reso unica lei e il suo abito. Mi ha detto: “sai che le cose forse non succedono per caso?”. Le persone si affidano a me dentro un contesto molto intimo e questa è una cosa a cui tengo tantissimo. 


Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

In realtà non faccio mai progetti a lungo termine: ho sempre visto il mio lavoro come un’evoluzione naturale e seguo l’istinto. Perciò aspetto la prossima evoluzione e la seguirò: io sono la Nico delle Meraviglie e lei è me, facciamo parte l’una dell’altra.

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