Laura De Cesare: la musica della tessitura

Articolo di Beatrice Amadei

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Ogni volta che si pensa ad un telaio viene sempre in mente Penelope che tesse la sua tela aspettando il ritorno di Ulisse. Ecco, Laura non ci ricorda Penelope. Lei il suo tempo lo ha trasformato in arte e dalle sue mani, un po’ come ci dice lei, esce musica.

Laura è una disegnatrice di tessuti con una passione per la pratica della tessitura. Lavora principalmente su commissione per privati: case di moda e designer, ma anche per suoi clienti affezionati. Parallelamente coltiva la continua ricerca artistica.

L’abbiamo incontrata nel suo laboratorio e l’amore verso il suo lavoro è un racconto che ci ha fatto rimanere incollati, come un filo ad un altro filo. 


Qual è la storia dietro questa attività?

Sono milanese di nascita ma ad un certo punto, a vent’anni, ho sentito che il mio destino sarebbe stato altrove: non volevo più vivere a Milano. La Milano degli anni di Piombo che per un’adolescente irrequieta era un posto ricco, come lo sono le grandi città, ma molto difficile da vivere. 

Mi sono trasferita così a Pisa e, un giorno, è domandandomi che cosa avrei voluto fare nella vita che mi sono ricordata quanto da piccola amassi i travestimenti ed i tessuti. Così è nato in me il desiderio di approfondire come fossero realizzati. E da lì a incontrare quella che sarebbe stata la mia maestra, a Firenze, il passo è stato molto breve.


Ho comprato un telaio e da allora non ho più smesso di appassionarmi ai tessuti. 

Vent’anni fa ho deciso poi di concretizzare il mio vero sogno: vivere del mio lavoro di artigiana tessile e nel frattempo continuare l’attività di disegnatrice, dando una nuova interpretazione ai disegni. 

Il percorso è stato molto arduo, perché la vita di una tessitrice non è assolutamente semplice: bisogna aggiornarsi continuamente e, per avere un riscontro positivo, bisogna eccellere sempre, avere nuove idee e scegliere nuovi materiali con cura.

Io mi vedo molto simile ad un compositore musicale: la progettazione e la nascita di un tessuto sono come la composizione e la nascita di un brano musicale. Il linguaggio di un tessuto è molto simile ad uno spartito musicale. 

Il telaio di Laura De Cesare

Nel suo laboratorio insegna anche a chi ha voglia di imparare l’arte della tessitura, cosa ci può dire a proposito?

Io sono maestro artigiano e tra poco verrà avviata anche l’attività della Bottega Scuola.

L’insegnamento è stato una rivelazione. Attraverso l’osservazione della persona al telaio si possono scoprire parti di quella persona che altrimenti non si potrebbero conoscere. E questo è affascinante. Tutto ciò mi ha aperto la strada anche all’insegnamento a persone diversamente abili ed in particolare a giovani con problemi di autismo. Questi ragazzi hanno difficoltà a comunicare ma, in realtà, se trovi la chiave, se sorpassi la difficoltà, ti svelano meraviglie. E la tessitura è proprio un modo per arrivare all’altro, chiunque esso sia. 


Ma come nasce un tessuto?

Il tessuto che si realizza su telai è formato da due o più gruppi di filo. Dai fili dell’ordito che danno la lunghezza del tessuto e dai fili della trama che si intrecciano perpendicolarmente all’ordito. 

La scrittura per progettare un tessuto è molto sintetica: un quadretto pieno e un quadretto vuoto. Il quadretto pieno è l’ordito che passa sopra la trama, quello vuoto è la trama che passa sopra l’ordito. Con questi due simboli si realizzano tutti i tessuti a telaio esistenti: dai più semplici ai più complessi. 


Questo quadretto pieno e questo quadretto vuoto poi non sono altro che il codice binario. La tessitura ha sempre cavalcato davanti all’innovazione tecnologica. I telai sono stati i primi strumenti a cui è stato attaccato un computer e il linguaggio della programmazione informatica nasce proprio dalla tessitura.

La nascita di un tessuto è composta da varie fasi tutte molte diverse tra loro e molto affascinanti se prese singolarmente. Dall’ideazione alla progettazione, alla messa in opera. 

La pratica della tessitura è una pratica meditativa: è come suonare uno strumento da soli, ed è bellissimo.

Un lavoro al telaio di Laura De Cesare

Nel laboratorio di Laura De Cesare c’è un mondo dentro ad un disegno e questa è la bellezza degli artigiani. 

La tessitura abbraccia la musica, la poesia e addirittura abbraccia l’informatica. Secondo le vostre api di Italian Bees, sembra proprio abbracci il mondo.

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Articolo di Beatrice Amadei