Sea Lab, le ceramiche artistiche del Lago Maggiore

Articolo di Mariella Roberto

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Le ceramiche artistiche del lago sono realizzate dalla signora Katia Agatis, proprietaria del laboratorio e del negozio “Sea Lab” che si trova a Pallanza (Verbania). Le creazioni realizzate a mano sono di diversi generi, forme e colori. 

Una delle collezioni realizzate si chiama “Verbanus”, dedicata al Lago Maggiore, si ispira ai bozzetti disegnati tra il 1930 e il 1931 dalla Società Ceramica Italiana di Laveno di Guido Andlovitz, artista, ceramista e architetto italiano. Si tratta di scorci del lago, delle imbarcazioni tipiche e del paesaggio del Verbanus, il nome antico del Lago Maggiore.

Un’altra serie di creazioni inventate da Katia si chiama “Gli gnomi del lago”: queste meraviglie sono legate a una leggenda che narra la storia del Re degli Gnomi, il quale scelse tra tutti i suoi sudditi i più saggi. Ogni gnomo aveva un potere e attendeva di cederlo a un uomo meritevole.


Altri soggetti unici realizzati nel laboratorio del negozio di Sea lab sono i gufi, creature magiche e ancestrali che rappresentano le notti. Si tratta di un animale unico, dotato di una capacità unica di vedere nel buio e nelle leggende rappresenta la profezia e la chiaroveggenza. In Cina, anticamente, i giorni del gufo rappresentavano i giorni perfetti che fornivano spade invincibili e specchi magici. Secondo gli Indiani d’America il gufo protegge gli uomini nella notte, mentre per gli Aborigeni dell’Australia del Sud, il gufo è il simbolo dello spirito femminile, per questo motivo rispettato e protetto. Nelle fiabe, questo animale è dotato di saggezza e si impegna per diffonderla tra gli animali.   

Cuori Sea Lab

Buongiorno Katia, come e quando nasce l'idea di creare un laboratorio dedicato alla ceramica?

L’idea di creare il laboratorio nasce naturalmente dalla passione della ceramica. Questo materiale mi ha sempre affascinato nella sua naturalità in quanto sostanzialmente terra modellata dalle mani dell’uomo e cotta dal fuoco, elemento naturale di energia, che viene trasformato da materiale estremamente duttile allo stato naturale in raffinato e solido dopo la cottura. Ho quindi intrapreso un vero e proprio viaggio, frequentando laboratori di arte ceramica e ho seguito corsi da maestri affermati sia nella modellazione della materia che nella decorazione dei manufatti. Ho avuto la fortuna di condividere questo viaggio con il mio attuale socio e amico di sempre e nel 2017 abbiamo deciso di iniziare questa nuova avventura.

La SEA.lab nasce dalla passione per la ceramica, un materiale naturale. 


Da dove proviene il nome “Sea lab”?

Nelle mie creazioni mi lascio principalmente ispirare dal mare, mio grande amore, in quanto elemento capace di placare e trasportare nella sua vastità pensieri e sentimenti, portati al largo dalle onde e dalle stesse restituiti rigenerati e mitigati, e dalla natura in generale, pertanto mi è venuto naturale unire le due passioni “SEA” e “lab” per laboratorio.

Katia Agatis di Sea Lab

Quali sono le tecniche principali che applica per le sue creazioni?

L’arte ceramica comprende moltissime tecniche e, dopo diverse sperimentazioni, ho deciso di utilizzare quelle che sentivo più mie. Le principali che eseguo nel mio laboratorio sono la pittura al “Terzo Fuoco”, la Ceramica RAKU e il Bucchero etrusco

La tecnica di decorazione cosiddetta a “Terzo Fuoco” consiste nel decorare un oggetto che ha già subito la seconda cottura di smalto, ed è quindi lucido come la porcellana bianca.


Vengono utilizzati colori speciali sotto forma di “polverine” che non possono essere sciolti con acqua, che non permetterebbe l’aderenza degli stessi su superfici lucide, ma vengono diluiti con particolari medium e a questo punto possono essere utilizzate per dipingere a pennello. Questi colori fondono generalmente a temperature tra i 750° e gli 820° circa.


Lo stesso oggetto inoltre affinché si abbia un effetto pittorico particolarmente profondo spesso viene cotto più volte in quanto non è possibile stratificare il colore a crudo vista la scivolosità della superficie della porcellana ma deve essere “fermato” con la cottura per poter poi applicare effetti successivi. Con questa tecnica si applicano anche gli ori ed i lustri metallici, particolari colori che permettono di avere effetti di trasparenza e lucentezza metallica peculiare.


La ceramica raku, invece, viene realizzata con una particolare argilla in grado di sopportare elevati sbalzi termici, infatti questa tecnica è ottenuta con un particolare sistema di seconda cottura dell’argilla che viene effettuata in un forno a gas; il pezzo viene estratto a caldo con speciali pinze, indossando protezioni contro l’elevato calore,  e viene quindi posto in un contenitore metallico contenente segatura, foglie o carta.


Il contatto provoca l’accensione di una fiamma che produce una riduzione di ossigeno con conseguente formazione di particolari lustri nella smaltatura e annerimento delle parti non colorate del biscotto che è la parte non smaltata dell’oggetto. Ovviamente ogni creazione raku deve essere preventivamente cotta una prima volta, in forno a gas o elettrico, a una temperatura che si aggira sui 980°C. 


Per quanto un abile ed esperto ceramista possa progettare un pezzo con determinate caratteristiche ed avvicinarsi nella realizzazione all’idea iniziale, l’imprevedibilità della tecnica raku fa sì che ogni qualvolta si estragga dalla segatura la creazione e la si passi sotto all’acqua non manchino mai le sorprese. Questo fatto, unitamente alla lavorazione artigianale dell’argilla, rende visibilmente unica ogni creazione.

Ceramica Sea Lab

Il Bucchero è un tipo di ceramica nera e lucida, spesso fine e leggerissima. 

L’integrale monocromia nera che è la caratteristica più evidente di questa tipologia di ceramica che viene ottenuta mediante una cottura particolare.

Gli oggetti forgiati ed essiccati all'aria vengono cotti in forni adatti a produrre un'atmosfera interna priva di ossigeno e, grazie alle reazioni chimiche che in quelle condizioni di cottura si sviluppano, gli oggetti assumono la colorazione nera che li distingue da qualsiasi altro tipo di terracotta.

Gli oggetti vengono inoltre impreziositi con l’utilizzo di metalli preziosi per la decorazione in aggiunta alla classica realizzata in graffito.


Quando deve realizzare un nuovo progetto e o prodotto predilige un colore o determinate tonalità di colori?

Per quanto riguarda la decorazione pittorica al terzo fuoco utilizzo naturalmente tutta la tavolozza dei colori anche se le tonalità che preferisco sono le gradazioni dei blu e dei verdi. Per le realizzazioni RAKU, pur sperimentando vari colori per creazioni particolari, prediligo le realizzazioni nel bianco e rosso a contrasto con il biscotto che diventa naturalmente nero nella cottura.


Tra i maestri che ha seguito ne ha uno al quale è più affezionata, per il quale prova maggiore ammirazione?

Per quanto riguarda la pittura su porcellana, ho fatto il mio primo corso con il Maestro Felipe Pereira che è un’artista di fama internazionale e una persona veramente speciale. È una persona sempre in movimento, un uomo di inesauribile energia e passione capace di trasmettere il suo sapere con pazienza e fermezza. Ho cominciato con lui, mi ha insegnato veramente molto e ancora oggi è fonte di ispirazione. Per quanto riguarda l’arte ceramica ho avuto la fortuna di incontrare e imparare da Rita Rolli e Cesare Calandrini di Deruta, due grandi maestri che con generosità e professionalità sanno trasmettere il loro grande sapere fatto di anni e anni di esperienze in diversi paesi del mondo.

Lavori in ceramica Sea Lab

C'è un momento particolare della giornata in cui preferisce dedicarsi alle sue opere?

Sicuramente le ore centrali della giornata sono quelle in cui riesco a lavorare con più concentrazione e soddisfazione, anche se poi capita che quando mi viene l’ispirazione non mi accorgo degli orari o del tempo…


In questi anni come ha visto cambiare la sua attività artistica?

Credo che l’attività artistica sia in continuo movimento e solo guardando quanto realizzato a posteriori realizzo le varie fasi che in realtà non hanno mai un inizio e una fine ma sono sempre evoluzioni, trasformazioni e sperimentazioni.


I suoi capolavori vengono esportati anche all'estero, come sono le richieste dei clienti stranieri rispetto agli italiani?

Mi capita di realizzare anche per clienti stranieri che devo dire sono sempre molto innamorati in genere del Made in Italy e di tutto quello che viene realizzato a mano


Trova maggiore soddisfazione da parte dei primi o dei secondi?

Devo dire che non ho mai fatto una distinzione tra gli uni e gli altri. È più un discorso di “intesa” che si crea sia con gli uni che gli altri.

Vetrina Sea Lab

Ha progetti futuri di sviluppo per la sua attività? 

Sto lavorando sulla vetrofusione: ho seguito un corso a Torino e ho cominciato a sperimentare nel corso del 2022, utilizzando questa tecnica anche in associazione alla ceramica.


La Vetrofusione è una tecnica di lavorazione del vetro molto antica e comunque anche oggi risulta essere una tecnica ancora in evoluzione e molto aperta.

Ho letto qualcosa che la descriveva come “il vetro che rinasce dal vetro”: è infatti ottenuta da una vera e propria lastra, fatta e finita, che, frammentata e ricomposta secondo un progetto predefinito, viene rifusa e raffreddata di nuovo, da sola o sovrapposta ad altre.


È in verità un procedimento molto delicato che richiede grande attenzione, infatti le lastre vengono, tagliate, frammentate e sovrapposte, poi devono essere adagiate su una forma che sarà quella che le accoglierà nell’attimo della fusione che avviene in forno tra i 750° i 780°.

Questa tecnica consente di realizzare sia piatti, che centrotavola, che orologi a muro e svariati altri manufatti

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