Le Confederazioni AEPI e F.I.S.M.I. si incontrano

Articolo di Gaia Senise

Nelle scorse settimane si è tenuto a Roma il 6°Meeting del Made in Italy, organizzato dalla Confederazione AEPI di cui il vicepresidente è l’avvocato e giornalista Marcello Lala. Durante questo convegno la dottoressa Bamonte Presidente Nazionale F.I.S.M.I. e il vicepresidente Lala hanno potuto confrontarsi e approfondire il loro medesimo obiettivo: lo sviluppo delle imprese italiane.

Per approfondire questi aspetti del Made in Italy, abbiamo avuto l'opportunità di confrontarci con il giornalista, avvocato e presidente AEPI Marcello Lala.

Salve Marcello, potrebbe condividere con i nostri lettori e ascoltatori qualche dettaglio sulla sua formazione professionale?

Sono Marcello Lala, sono un avvocato, un giornalista e vengo da una lunga militanza politica, la quale ha fatto sì che, diciamo, aprissi un mondo di relazioni. 

Con queste relazioni poi sono andato all'estero, sono stato in Serbia e avevo circa 20 anni, qui in Serbia sono stato responsabile della lotta alla corruzione alla mafia nella Repubblica Srpska, che è una repubblica creata con gli accordi di Dayton. 

Poi, la Serbia mi ha chiesto di diventare console onorario e lì mi sono occupato di portare proprio aziende italiane in Serbia per circa 20 anni, oltre a questo, in virtù di queste esperienze e questo mondo di relazioni, assieme a degli amici siamo stati ideatori di una associazione che si chiama UniCommercio Nazionale che è un 'associazione di professionisti e imprese, oltre a questo sono il vicepresidente nazionale di AEPI. La Confederazione AEPI, è un’associazione che proprio sul Made in Italy ha messo il suo focus. 

Come ha conosciuto la dottoressa e imprenditrice Luisa Bamonte e la realtà F.I.S.M.I.?

È stata molto interessante conoscere la realtà di F.I.S.M.I. che si occupa delle imprese e del Made in Italy anche perché l'Italia vive un momento di grande successo proprio per il Made in Italy. 

Non è un momento temporale perché sono anni che noi abbiamo dei prodotti di eccellenza in tutto il mondo, basti pensare alla moda, al design; però questa cosa si sta trasferendo anche in un altro settore molto importante che è l'agroalimentare. 

Nel settore agroalimentare noi siamo l’eccellenza in tutto il mondo e questo è un tema per il quale dobbiamo batterci e soprattutto difendere i nostri prodotti italiani. Ho conosciuto la dottoressa e imprenditrice Luisa Bamonte perché siamo stati insieme proprio a un incontro a Baronissi il quale incontro parlava dei prodotti del settore agroalimentare italiano e in particolar modo dei prodotti delle zone interne della Campania; altro settore molto delicato, poiché è solito pensare che le zone interne sono svantaggiate dal punto di vista infrastrutturale e non solo, perciò proprio F.I.S.M.I. e la dottoressa Bamonte hanno messo il dito su una piaga importante che è quella di riuscire a dare la possibilità agli imprenditori del settore agroalimentare e artigianale in generale di poter esportare il loro Made in Italy in giro per il mondo.

Qual è il suo apporto concreto al sostegno dell'artigianato italiano e alla promozione del Made in Italy?

Assieme ad altri amici che credono fortemente nel valore del Made in Italy, abbiamo costituito due associazioni, per la verità una confederazione di associazioni che si chiama AEPI, di cui io sono vicepresidente nazionale, che ha incentrato proprio sul Made in Italy la sua attività. Tanto è vero che una delegazione della Confederazione AEPI sarà presente a Osaka, all'Expo di Osaka e ci saranno circa 10 aziende di alto livello di Made in Italy presenti all'Expo. 

Abbiamo fatto alcuni giorni incentrati proprio sul Made in Italy, dove abbiamo messo in risalto tutte le criticità e tutti i vantaggi che un prodotto Made in Italy serio può essere.


L’importanza che un prodotto Made in Italy può avere nell'esportazione nel mondo e proprio in virtù di questo AEPI ha aperto uno sportello con ICE e SIMEST per aiutare le imprese che vogliono esportare all'estero


Particolare attenzione è stata messa sulla eccellenza tecnologica, ma anche e soprattutto sull'eccellenza agroalimentare. Sulla scena di questo abbiamo costituito un'associazione che si chiama Unicommercio Nazionale, di cui sono il presidente. L’associazione ha proprio messo insieme professionisti e imprese. Una lobby d'impresa, lasciami passare la parola, che è una parola spesso trattata male, ma poi è di fatto la verità, nel senso che noi presentiamo alle istituzioni i problemi e le esigenze delle aziende e dei professionisti italiani e in particolar modo dei professionisti e delle aziende che sono all'interno della nostra associazione. 


Anche per questo noi vogliamo, diciamo così, cercare di portare le nostre eccellenze, facendo un focus sempre sul settore agroalimentare, in giro per il mondo, cercando di far capire che Made in Italy non è solo un brand, ma è tante altre cose.


L’interesse per il Made in Italy mostrato da figure come Luisa Bamonte, presidente di F.I.S.M.I., e Marcello Lala, presidente della Confederazione AEPI, è rappresentativo di una idea che va oltre il mero profitto. Essi sono l’anima di un movimento che mira a far rinascere il sistema produttivo italiano, perché sostenere il Made in Italy non significa solo difendere un’eredità preziosa ma anche tracciare un futuro sempre più giusto e consapevole.

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Le Confederazioni AEPI e F.I.S.M.I. si incontrano
Gaia Senise 25 luglio 2025
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