Nella Campania Felix, regione votata alla viticoltura sin dall’alba dei tempi, oggi vogliamo raccontarvi una bella storia di birra e di amore viscerale per Napoli. Protagonisti di questo racconto sono l’imprenditore partenopeo Fabio Ditto e la sua birra artigianale napoletana Kbirr.
Sin dal naming Kbirr urla a gran voce la sua identità culturale. Il nome altro non è che l'espressione dialettale napoletana “Ua che birra!”. Tutte le birre prodotte da questo birrificio napoletano a Giugliano sono un chiaro omaggio a Napoli, nel nome come nelle etichette. L’obiettivo di Fabio Ditto è parlare ai napoletani nella loro lingua, ma anche portare i napoletani e la cultura napoletana nel mondo. Uno proposito senza dubbio ambizioso, ma che gli riesce egregiamente.
Le birre Kbirr non sono semplici bevande, ma opere d’arte dai nomi fortemente evocativi come Jattura, Cap’ E Fierro, Paliata, Natavota e PullicenHell. Ogni sorso di queste birre artigianali racconta storie uniche e significative.
Kbirr non è solo birra, ma è cultura, tradizione, innovazione e lavoro artigianale meticoloso e autentico. Attenzione ai dettagli, malti selezionati, luppoli aromatici e altissima qualità: scopriamo insieme il colorato mondo di Kbirr e la vision del suo fondatore Fabio Ditto.
Ciao Fabio, raccontaci la storia di Kbirr.
Kbirr è un mio progetto nato nel 2016. Ho voluto creare una birra artigianale napoletana non solo in grado di reggere il confronto con i grandi marchi, ma anche capace di raccontare Napoli e la cultura partenopea. Il birrificio si trova a Giugliano e vanta una produzione gestita in digitale e uno sviluppo dell’impianto in verticale.
Quante linee di birra producete? Quali sono le più iconiche?

La nostra produzione si articola in tre linee, ciascuna con precise caratteristiche concettuali e rispondente a diverse logiche di mercato: Linea Pop, Linea Premium e Linea People. Nella Linea Pop troviamo la birra Natavota che è una Lager immediatamente riconoscibile per l’etichetta di San Gennaro, il Santo Patrono di Napoli con l’iconica mitra. Si chiama così in omaggio ai napoletani che ogni anno chiedono “un’altra volta” il miracolo dello scioglimento del sangue. Sempre alla stessa linea appartiene la birra Pullicenhell, una Golden Ale fresca e incredibilmente beverina. L’etichetta è un capolavoro artistico firmato Pasquale Manzo. Il personaggio di Pulcinella non ha bisogno di presentazioni: è l'incarnazione del popolo napoletano che affronta la vita e le sue difficoltà con leggerezza e ironia. Sempre nella Linea Pop troviamo Jattura che in dialetto napoletano significa “sfortuna” e la cui etichetta riporta un cornicello napoletano. Paliata (in dialetto significa grande bastonata) appartiene anche alla linea pop ed è una birra ad alta gradazione con note di caffè, nocciola e cioccolato amaro.
La Linea Premium invece è appositamente concepita per il settore ristorativo, il formato è 0,75 cl e cambiano anche le etichette.
Infine c’è la Linea People, l’ultima nata in casa Kbirr, che si distingue immediatamente dalle altre linee perché è una birra che guarda all’estero, si proietta nel mercato globale e si discosta da quel viscerale amore per Napoli espresso dalle etichette delle altre due linee.
Officine Kbirr e Casa Kbirr: i due progetti ristorativi che combinano birra artigianale e cucina
Casa Kbirr a Torre del Greco è un luogo di ristorazione interamente dedicato alla cultura partenopea. Rappresenta il perfetto mix tra birra artigianale 100% napoletana e cibo tipico napoletano. Questo locale incarna l’ideale della convivialità che la birra stessa rappresenta. Il piacere di mangiare insieme, bere insieme e sentirsi come a casa.
Officine Kbirr, invece, a San Giorgio a Cremano è l'ultima arrivata nel variopinto mondo di Kbirr. Cocktail a base di birra, arte in ogni angolo e un’esperienza di fine dining unica e innovativa.
Quali sono i valori e la filosofia di Kbirr?
Kbirr è una dichiarazione d’amore pura e autentica per Napoli. Incarna il carattere unico dei napoletani. Ogni birra rappresenta un aspetto della cultura partenopea. Si tratta di un prodotto artigianale che urla appartenenza territoriale da ogni bollicina.
Uno sguardo al futuro dell’azienda Kbirr.
Negli ultimi anni Kbirr ha conosciuto una grande crescita e si è affermata nel panorama birraio campano e nazionale come una delle più importanti e significative realtà. Pochi sanno che il birrificio con la sua particolare struttura verticale dell’impianto si conferma tra quelli con la maggiore capacità produttiva d’Italia.
Sin dall’inizio con la linea Pop abbiamo puntato interamente su una comunicazione di forte impronta territoriale e sull’identità napoletana.
Con la nuova linea People, invece, ci siamo aperti ai mercati internazionali. Questa linea è concepita per portare la napoletanità nel mondo, ma ha un respiro più ampio di portata nazionale. Punta a esaltare il Made in Italy e l’artigianalità del prodotto. Le etichette presentano pattern astratti e non più simboli e icone partenopee. Anche i nomi delle birre della linea People non parlano più il dialetto napoletano.
In futuro miriano ancor di più ad ampliare il pubblico di beer lover e a trovare nuovi sbocchi commerciali.
Dopo aver scoperto questa bella storia di birra artigianale made in Italy anzi made in Naples, non vi resta che dissetarvi provando una delle tante birre prodotte da Fabio Ditto nel suo birrificio campano. Vista la bellezza delle etichette, vi consigliamo di provarle tutte e collezionare le bottiglie! Come recita lo slogan sono “colorate fuori e indimenticabili dentro”.
Oltre a trovarle in menù in un gran numero di pizzerie campane, potete acquistarle sull’e-commerce del sito ufficiale e farle arrivare direttamente a casa vostra! Nella sezione denominata “idee regalo” troverete anche tantissime confezioni perfette da regalare come cadeaux agli amanti del luppolo così come agli amanti dell’arte.