La città partenopea è da sempre riconosciuta come una capitale del guanto artigianale. I suoi maestri, che animavano le botteghe sin dal primo Ottocento, erano riconosciuti in ambito nazionale e internazionale. Oggi vi raccontiamo la storia di Artigiano del Guanto, una bottega artigiana nel cuore di Napoli.
Il guanto, accessorio di eleganza e signorilità, protagonista in ambito sociale e culturale, incarnava sia l'animo popolare che aristocratico dell'intera società. Simbolo di varie epoche, ha mantenuto i suoi processi lavorativi, grazie all'eredità trasmessa dalle sue antiche maestranze.
La famiglia Ricciardiello, grazie all'incredibile operosità e talento di Giovanni, vanta ancora oggi una tradizione artigiana di assoluto rispetto, raccolta dai suoi figli Francesco e Flora.
Una trasformazione, che porta oggi il nome del brand Artigiano del Guanto, modello di azienda virtuosa e aperta ai nuovi mercati internazionali. Uno spirito trasversale, fatto di vecchi e nuovi valori, pregni di passione e creatività, che si identificano nei vari modelli della gamma, tra pelli d'agnello o maialino, colorazioni molteplici e peculiari personalizzazioni.
Ogni accessorio, ha la sua impronta umana e di storia ed è caratterizzato dalla lavorazione artigianale, suddivisa nei famosi dodici passaggi, tramandati da padre in figlio. Dalla concia al taglio, sino alle cuciture, il tutto lavorato rigorosamente “a mano”, figlio di un prezioso passato da custodire e di un domani sempre alla ricerca della novità.
Artigiano del Guanto nasce nel 2019, ma è un’eredità familiare, ci racconta la sua storia?
Sono Francesco Ricciardiello, rappresentante legale dell'attività Artigiano del Guanto.
Il nostro percorso, viene ereditato dal mio compianto genitore, che già dall'età di otto anni intraprese il lavoro artigianale di realizzazione del guanto. La lavorazione“ a mano”, rappresenta una peculiarità del tutto napoletana.
Essendo attivi dal 2019, abbiamo subito le varie oscillazioni dovute al periodo post-Covid, però la nostra verve unita alla volontà di continuo miglioramento, ci pone come obiettivo primario la soddisfazione dei nostri clienti e la tracciabilità dei nostri prodotti.
La vostra gamma di prodotti è molto varia, può illustrarcela?
Alcuni esempi di guanti da uomo, incarnano tante diversità e concetti unici. Partiamo dai modelli basici, realizzati in pelle d'agnello naturale, disponibili in colori particolari, per passare a quelli della linea automotive, in due colori, oppure in maialino, con cuciture tematiche. Per realizzare un ottimo guanto artigianale, c'è bisogno dei famosi dodici step. Dalla scelta del materiale, a quella del rettangolo, del taglio, del ricamo, e della cucitura sia sfoderata che foderata (in lana o seta). Il tutto sempre controllato e visionato in maniera rigorosa.
Oltre 700 artigiani ci hanno giò scelti per raccontare la loro storia.
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Quali sono i materiali utilizzati per i vostri guanti?
I modelli, sono per lo più in pelle di agnello. In passato, c'è da precisare, che veniva usato il capretto che attualmente non è più utilizzato. La fase di concia, è prettamente radicata nel territorio campano, per lo più nella zona di Solofra. I materiali si differenziano e si distinguono anche al tatto, ad esempio, quella di agnello è caratterizzata dall' “effetto pony”, che porta con sè, sul dorso, ancora i peli. In modo gergale, questo ultimo tipo di pellame, è definito “nappa”, slang ereditato da antiche lavorazioni. Personalmente, preciso che non amo questo tipo di definizione.
Cosa rappresenta il guanto secondo voi?
Nel corso del tempo l'accessorio guanto è stato oggetto di numerose modificazioni. In maniera del tutto personale, prediligo come termine di paragone quello con il celebre film “Colazione da Tiffany”, dove l'incantevole Audrey Hepburn, è diventata sinonimo di eleganza e femminilità in tutto il mondo.
Tornando al legame con le radici partenopee, e sempre rifacendoci a un concetto di charme e classe, basti pensare a Eduardo De Filippo che, in una famosa pellicola cinematografica, veniva scambiato per un nobile aristocratico solo perché indossava dei normali guanti bianchi. Questi esempi mi riconducono ai vecchi racconti di mio padre, che amava lavorare in giacca e cravatta il suo pellame.
Recentemente purtroppo c'è da registrare un cambiamento del concetto di eleganza, tuttavia un certo target di clientela ama mantenere uno stile e un buongusto di assoluto livello, anche per un accessorio come il guanto.
Il vostro brand, animato da una importante tradizione familiare, si è proiettato nei mercati esteri.
All'atto della creazione del nostro brand nel 2019, ci siamo subito proiettati verso esperienze internazionali. La prima su tutte quella di Honk Kong è stata altamente formativa e conoscitiva.
Successivamente è arrivato il periodo di Covid, che ha rallentato fortemente il nostro percorso di crescita ma le nostre ispirazioni e ambizioni, non si sono di certo fermate.
Abbiamo alimentato ogni giorno l'impegno verso nuovi mercati stranieri, anche attraverso fiere ed eventi, arrivando a varcare la soglia di importanti appuntamenti come quelli di Parigi, New York e Chicago. Ci definiamo una piccola realtà ma dal voglioso spirito globale.
L'immensa eredità di Artigiano del Guanto, risiede nella sua lavorazione altamente artigianale e nella creatività.
Un testimone raccolto in maniera eccelsa da Francesco Ricciardiello che, dal 2019, ha intrapreso un nuovo percorso aziendale basato sugli insegnamenti di suo padre Giovanni, maestro guantaio da 10 lustri.
Esponente dell’antica tradizione, capace di trasmettere i valori e gli ideali di passione e umanità, il suo animo rivive tutt'ora nelle lavorazioni dei suoi figli, virtuosi artigiani dal tocco moderno.
Artigiano del guanto è un brand che regala un tocco di charme ed eleganza; un marchio tra i più rappresentativi del territorio campano.