Si autodefiniscono "le imprenditrici preferite dai tappezzieri". E, in effetti, se non fosse per la loro ingegnosa idea imprenditoriale, quintali e quintali di pezze di varia natura, spesso di alta qualità, andrebbero irrimediabilmente gettate nelle discariche.
Invece, gli avanzi della costruzione di un tappeto o della rifoderazione di un divano non sono più scarti, ma diventano "scarti d’autore" grazie a Coccadoro.
L’azienda ha creato un percorso di produzione di borse e accessori interamente incentrato sulla sostenibilità delle materie prime usate, nell’ottica del riuso e del post-consumo. Questa realtà innovativa si sviluppa in via Quintino Sella, a Palermo.
Quando è nata Coccadoro?
"Il brand Coccadoro è nato nel 2020. La nostra unione e la decisione di creare questo progetto sono state una diretta conseguenza del periodo. La pandemia da Covid-19 ha rappresentato un punto di svolta, portandoci a concludere le nostre esperienze lavorative individuali.
Abbiamo colto questa discontinuità come un'opportunità per unire le nostre forze, le nostre diverse competenze e la comune visione di una moda più etica e sostenibile, dando vita a questo brand di accessori artigianali. È un'impresa tutta al femminile, nata dalla resilienza e dal desiderio di innovare in un momento di grande crisi".
Quali sono le borse create con scarti di tessuto e qual è la preferita dalle clienti?

"I nostri prodotti principali sono accessori moda, prevalentemente borse, realizzati in modo sostenibile recuperando giacenze di magazzino, sia nostre che di altri produttori.
Per quanto riguarda il modello di punta, la nostra preferita e quella che sentiamo rappresentarci di più è il baggie della collezione Saint Tropez. È un prodotto unico e altamente sostenibile, interamente creato con campionature di tessuti.
Ogni singolo pezzo è costituito da campionari che sarebbero stati destinati al macero, ma che noi salviamo per dare loro una nuova vita".
Come si svolge la vostra giornata di lavoro in base alle diverse linee di business?
"La nostra giornata è abbastanza articolata perché portiamo avanti tre linee di lavoro: la vendita al dettaglio, la vendita destinata ai rivenditori e la gestione del sito.
Arriviamo qui in modo variabile, attorno alle 9:00, e secondo il ruolo, svolgiamo una mansione diversa. Chi è di turno in negozio resta fino alle 19:30. Chi produce segue invece una tabella di marcia personale".
Quali prospettive future attendono il vostro brand nel settore moda - sostenibilità?
"Il nostro progetto si è già realizzato: non solo abbiamo diversificato il nostro lato commerciale aprendo questo nuovo negozio, ma le nostre energie sono ora interamente concentrate per far 'volare' il nostro lavoro qui a Palermo.
Per le quattro fondatrici, il futuro è dunque già presente. Sono riuscite a rialzarsi e a realizzarsi pienamente, dando vita a un esempio imprenditoriale unico che coniuga con successo moda, etica e resilienza."







