Il sapore del convivio Vestalia: i sughi come li fa la nonna

Articolo di Gaia Senise

Siamo in provincia di Napoli, a Casoria, dove il profumo di genovese ci guida fino alle porte di Vestalia, azienda produttrice di sughi pronti 100% Made in Italy.

Nata nel 2017 con un unico obiettivo: riportare in tavola quel gusto tradizionale della cucina napoletana. Il proprietario dell’azienda Luca Chiaiese ci ha rilasciato un’intervista e fatto fare un giro all’interno dell’azienda.

Ciao Luca! Come e quando nasce l’attività convivio Vestalia? 

Vestalia nasce nel 2017, non con questo nome però. L’idea era quello di standardizzare dei primi piatti, prima attraverso la cottura della pasta, poi attraverso sughi con cui condire.

Nei primi due anni ci siamo concentrati a standardizzare il prodotto sugo, dopodiché facendo analisi di mercato abbiamo intuito che l’idea migliore fosse vendere il sugo pronto. 

Qual è il settore di appartenenza e che prodotti vendete?

I prodotti in questione sono sughi pronti e di qualità, è un settore nel quale ci sentiamo completamente integrati. La particolarità di quello che facciamo, rispetto a quelli che possiamo definire competitor di altre aziende che producono sughi pronti, è che all’interno dei nostri sughi si trova realmente il pezzo di pesce o di carne, rigorosamente lavato e tagliato manualmente. 

Qual è il metodo di lavorazione che usate? 

Le migliori tecniche che usiamo sono le mani, siamo artigiani nel vero senso della parola. Chiaro che c’è anche l’ausilio di macchinari per velocizzare alcuni passaggi. La volontà è quella di avere un prodotto come fatto in casa e il risultato che abbiamo, anche attraverso le recensioni, rispecchia la filosofia della nostra azienda. L’artigianalità si percepisce, chiaramente alcuni passaggi obbligatori per legge, come la termostabilizzazione del prodotto, sono destinati alle macchine. 

C’è un prodotto di punta?

Il prodotto di punta è sicuramente la Genovese. La volontà aziendale iniziale era quella di portare la Genovese nelle case di tutta Italia, poi con il tempo siamo riusciti a portarla anche all’estero. È il prodotto che più abbiamo provato all’inizio, è quello che più produciamo annualmente, lo è anche perché non abbiamo stagionalità particolari da seguire per poterlo produrre o forse anche, a mio parere, è il più buono.

Avete dei progetti per il futuro?

In futuro a medio termine il progetto è sicuramente quello di continuare in maniera naturale la crescita di ciò che prevede il nostro mercato e il nostro prodotto.

A lungo termine è riprendere l’obiettivo iniziale. Fare dei punti vendita e inserire oltre al barattolo di sugo pronto, anche la somministrazione, progetto iniziale e che a lungo termine sulla lavagna dei sogni c’è ancora scritto.  

Esportate all’estero?

Sì. I nostri mercati principali sono Germania e Francia e il 20% del fatturato proviene dall’estero, ci sentiamo identificati nell’esportazione all’estero in quanto la forza d’acquisto dall'estero è più alta. La nostra forza è quella di garantire o poter mettere in condizioni le persone di acquistare all’estero, così come in Italia, allo stesso prezzo.

Modello non percorribile per tutti gli artigiani italiani ma che potrebbe e dovrebbe essere un obiettivo. 

Perché i vostri sughi pronti sono differenti? 

Sembra scontato e banale ma è come quello della nonna. Se ad una cena con ospiti aprissi un nostro barattolo, loro non vedendolo non riuscirebbero mai a dire che è un sugo pronto. Obiettivo principale che ci permette di crescere e progredire in quello che facciamo.


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