A Ravenna, all’interno di uno spazio finemente curato con richiami all’urban design, si trova la Tenuta del Paguro. In questo luogo raffinato, pensato e realizzato dal suo fondatore Gianluca Grilli, si possono degustare vini unici e particolari, affinati a trenta metri di profondità, nel Mare Adriatico. La tenuta del Paguro, nata nel 2008 come progetto culturale e artistico innovativo, per unire simbolicamente passato e presente, collina e mare, è stata tra le prime al mondo a sperimentare l’affinamento sott’acqua del vino. Le bottiglie prodotte con questa tecnica hanno un fascino particolare dato dai segni del mare e il loro contenuto ha un sapore originale e differente dai soliti vini. Presso la Tenuta di Gianluca Grilli si possono anche acquistare le bottiglie per assaggiare o regalare a parenti e amici il frutto di un prodotto che dalla vigna al mare raccoglie in se l’essenza della sua terra natia: l’Emilia Romagna.
Storie che raccontano la magia del Made in Italy, con le video interviste disponibili su YouTube:
Come e quando nasce la Tenuta del Paguro?
Sono Gianluca Grilli fondatore della Tenuta del Paguro, nata nel 2008 come pioniera nell’affinamento di vini in mare. Da allora immergiamo i nostri vini nel Mare Adriatico. La nostra sede principale è a Ravenna, mentre i vini sono coltivati e prodotti nelle vigne di Riolo Terme a 200 metri sul livello del mare. L’affinamento avviene invece a 30 metri sotto il mare. Questo progetto è nato inizialmente come progetto artistico e culturale per raccontare la storia di ieri e di oggi del nostro territorio, un tempo dominato dall’Impero Romano e Bizantino e oggi influenzato dall’impero petrolchimico. Questo progetto voleva essere quindi un trait d’union con la storia temporale, ma anche con storia e la geografia del nostro territorio, un modo per avvicinare e coniugare la collina al mare.
Qual è la vostra peculiarità?
La nostra peculiarità è quella di affinare il vino in fondo al mare per 30 metri nell’arco di dodici mesi. L’idea nasce come progetto artistico, ma appena le prime bottiglie sono state riemerse abbiamo notato il cambiamento effettivo del vino, grazie alla temperatura costante presente in fondo al mare, tra i 9 e 12 °C, l’assenza di luci e raggi dannosi, differenza di pressione e continuo movimento delle pressioni. Tutti questi fattori permettono al vino di avere un affinamento e un’evoluzione più spiccata, longeva e continua nel tempo. Il vino, sott’acqua trova delle caratteristiche uniche che gli danno delle potenzialità superiori, sia da un punto di vista organolettico sia come caratteristiche del prodotto. Soprattutto il vino affinato sott’acqua non consuma energia. Il mare preserva l’energia che differentemente in cantina sarebbe consumata.
Che importanza ha per voi il rispetto dell’ambiente?
Per noi l’ambiente è un fattore determinante che cerchiamo di rispettare, sia da un punto di vista dei terreni agricoli che usiamo per la produzione del vino… effettivamente è il clima che definisce i tempi per l’inizio della vendemmia, e purtroppo con il cambiamento climatico è sempre più anticipata; sia per quanto riguarda la soluzione dell’affinamento in mare che ci permette di non immettere energia nell’ambiente, che diversamente in cantina produrrebbe un consumo di energia.
Siete soddisfatti di quanto avete creato e che progetti futuri pensate di realizzare?
Siamo sicuramente soddisfatti del nostro lavoro, perché dal 2008 a oggi, effettivamente, molte cantine hanno seguito questo tipo di affinamento. Se inizialmente eravamo in pochi, uno o due produttori, in questo momento saremo già in trenta o cinquanta a usare questo metodo. Si parla sempre di un metodo di nicchia, ma con una crescita notevole. Il nostro vino nello specifico sta ricevendo molti premi e riconoscimenti e questo è un orgoglio per noi.
Quest’anno abbiamo fatto un vino, per il quale ci sono voluti cinque anni per produrlo, ed è un primo rosé nostro, romagnolo, 100% sangiovese. Abbiamo deciso di metterlo in vendita assieme alla sua versione affinata in mare, in modo tale che lo stesso vino possa essere acquistato con due metodi di affinamento differenti e capirne in questo modo la differenza nell’assaggio.
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