Sara Valentini e Magnolia Ceramics sono una cosa sola. Lei, il suo laboratorio, poco fuori dal centro di Bologna, e le sue ceramiche sono indissolubilmente legati. Fin da subito, si percepisce la gioia e l’entusiasmo che mette in ogni pezzo, riflessi nei dettagli unici e nella dedizione per la materia prima che plasma ogni giorno seduta al tornio. La sua passione per la ceramica è nata in modo naturale e profondo, ma non la tiene gelosamente per sé. Al contrario, la condivide con chiunque voglia imparare, aprendo le porte del suo laboratorio a nuovi allievi con corsi dedicati.
Storie che raccontano la magia del Made in Italy, con le video interviste disponibili su YouTube:
Sara, come è nata la tua passione per la ceramica e quali sono state le tappe principali che ti hanno portato a fondare Magnolia Ceramics?
Ho scoperto la ceramica per caso. Vengo da un percorso come grafica pubblicitaria e web designer, e mi sono ritrovata a studiare design del prodotto al Politecnico di Torino. Alla fine del terzo anno, durante una presentazione di professionisti, è intervenuta una ceramista. Sono rimasta folgorata dal suo lavoro, e ho pensato: "Io devo fare questo nella mia vita". Da quel momento, ho fatto tutto il possibile per diventare ceramista.
Le tappe più importanti del mio percorso sono state, prima di tutto, quell'incontro ispirante con Vicky, la ceramista. Poi uno stage in un laboratorio di Torino, dove ho lavorato per sei mesi, e un corso di ceramica che ho fatto dopo l’università, dove ho imparato tantissime cose. Il lavoro che ho fatto nello studio insieme al corso di ceramica mi hanno dato una panoramica generale di tutto quello che si poteva fare, poi appena ho avuto uno spazio mio in cui poter aprire un laboratorio, l’ho fatto. All'inizio avevo un laboratorio in casa e poi, finalmente, nel 2022 sono riuscita ad avere uno spazio più grande in cui ho iniziato a fare i corsi. Questa è la tappa più importante della mia carriera da ceramista, i corsi sono in assoluto la cosa che mi dà più soddisfazione. È bellissimo creare la propria arte, ma quando
puoi condividere con qualcun altro quello che fai secondo me è ancora meglio. L'ultima novità è il negozio in cui ci troviamo adesso, inaugurato ad aprile del 2024.
Magnolia Ceramics è conosciuta per la sua lavorazione artigianale. Quali sono le fasi più importanti del tuo lavoro?
Nella produzione artigianale della ceramica, non c'è una fase più importante di un'altra. Quando ti sedi al tornio, se la pallina non è impastata bene, non può venire fuori un pezzo simmetrico. Però, secondo me la parte più importante della lavorazione al tornio è quella della rifinitura. Dopo aver tornito il pezzo, lo lasci riposare per uno o due giorni, a seconda della stagione, poi lo rimetti sul tornio per dargli la forma definitiva. È la parte che trovo più bella e che dà maggiore soddisfazione, perché è lì che dici: "Questo è un oggetto, ha questa forma e lo volevo così".
Per le tecniche manuali, quelle senza tornio, il processo è diverso. È una creazione lenta, in cui ogni fase è importante. Noto che tutte le persone che partecipano ai miei corsi tengono molto alla parte della decorazione, ma penso che sia qualcosa di molto soggettivo. Per esempio, io lavoro più sulle forme che sulla decorazione, quindi dipende da quello che ognuno vuole ottenere.
Quali materiali prediligi per creare le tue opere e come riesci a coniugare tradizione e design contemporaneo nelle tue creazioni?
Ho una predilezione per il gres. Tra l'altro, credo di aver capito da poco il perché. All'inizio scegli un materiale perché ti piace, ma non sai davvero cosa lo renda speciale per te. Il gres è un materiale molto caldo, che può
davvero accompagnarti nella quotidianità. La parte più tradizionale del mio lavoro sta proprio in questo: il fatto che ho deciso di creare oggetti d’uso quotidiano, che possiamo utilizzare ogni giorno. Non sono oggetti che si lasciano su una mensola e che ci dimentichiamo della loro esistenza, sono oggetti che ci accompagnano tutte le mattine a colazione, a pranzo con un
servizio di piatti. È questa la linea tra il futuro e il passato della mia creazione artistica, ciò che la ceramica rappresenta nelle nostre vite. La parte più contemporanea, invece, sta nella ricerca delle forme molto geometriche e delle tonalità neutre. Anche in questo caso, si tratta di colori che ci accompagnano nella nostra giornata e nelle nostre case.
Organizzi anche corsi di ceramica nel tuo laboratorio. Qual è l’aspetto che ti piace di più nel trasmettere quest’arte ai partecipanti?
Quello che preferisco di più dei corsi è vedere come nella ceramica ci sia spazio per tutti. È bellissimo vedere come le persone riescono a trovare il loro modo di esprimere la propria creatività, a volte molto specifica, utilizzando lo stesso materiale. Per esempio, una volta è venuto un signore che fa ingegneria che ha creato un set di piatti perfettamente geometrici tutti incastrabili uno nell'altro. Poi è arrivata una signora che faceva tutt'altro, ma che aveva un forte desiderio di esprimere la propria manualità, e ha realizzato un vaso destrutturato, con una forma organica e molto particolare. Ieri erano nello stesso momento in laboratorio, è stato bellissimo vedere lui e lei fare una cosa totalmente diversa utilizzando la stessa terra.
Trovo che insegnare ceramica sia bellissimo perché finché non provi davvero, non sai cosa significa lavorare con questo materiale. È un processo estremamente lungo e complesso, ma allo stesso tempo ti dà l'opportunità di esprimerti come vuoi. È davvero un'arte che può accogliere chiunque.
Quali sono i tuoi progetti futuri e le nuove sfide che vorresti affrontare con il tuo lavoro?
Il mio sogno è avere un grande laboratorio dove lavorano tante persone, una sorta di co-working, ma organizzato in modo che ognuno faccia le proprie cose all'interno del laboratorio, un co-working comune. Mi piacerebbe organizzare corsi con tante persone e avere anche tante
persone che mi aiutano e che possano utilizzare lo spazio per trovare il proprio stile, per esercitarsi. Un po' quello che sto facendo adesso, ma su scala più grande. Non mi interessa riuscire a vendere all'estero o avere un negozio più grande, perché io sono già molto soddisfatta della mia produzione. Amo produrre i miei oggetti, però, il mio obiettivo futuro si concentra soprattutto sulla creazione di un laboratorio con tante persone che possa essere un luogo di condivisione.
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