“Certi amori fanno dei giri immensi e poi ritornano” è proprio questo il caso di dirlo. Roberta Parlapiano, infatti, dopo il diploma in Moda e Costume, prosegue gli studi laureandosi in Scienze Politiche, ma quando decide di seguire un corso di taglio e cucito riscopre invece la sua indole creativa e “rock” e il mondo trasparente e luminoso delle perline.
Un incontro fortuito, ma in fondo scritto nel destino di Roberta, che oggi realizza piccole sculture di vetro e pelle. Gioielli perfetti come solo gli oggetti realizzati a mano possono essere, e originali, sebbene non nel senso comune del termine ma nel suo significato più profondo, perché Roberta Parlapiano crea oggetti unici, che nascono dalla perfetta connessione che nasce ogni volta con chi li indossa. Ogni gioiello è una storia a sé, scritta e narrata insieme alla cliente, grazie alla consulenza della designer che dedica alle personalizzazioni un ampio capitolo delle sue produzioni.
Quando hai iniziato a creare gioielli con le perline?
Ho iniziato a maneggiare le perline intorno al 2008 - 2009. All’epoca frequentavo un corso serale di taglio e cucito e, mentre acquistavo tessuti, ho scoperto e comprato i primi attrezzi per realizzare gioielli. Da lì, poi, è cresciuta la mia curiosità a riguardo e ho iniziato a documentarmi: prima online guardando video su Youtube e poi acquistando una serie di libri, perlopiù americani, che sono diventati il mio strumento di studio principale. Su quei testi, infatti, ho appreso che esistono diverse tecniche per poter lavorare le perline.
Qual è il gioiello a cui sei più affezionata?
I miei gioielli di punta sono sicuramente gli orecchini a triangolo, dai quali poi è nato anche il logo. Sono infatti gli orecchini che mi rappresentano di più e possiamo dire che ho iniziato a studiare le varie tecniche di tessitura proprio per ottenere loro, perché volevo capire come creare una forma pulita. Sono realizzati completamente a mano anche nella parte interna, che gli conferisce questa caratteristica forma bombata.
Come crei i tuoi bijoux?
I miei gioielli, i miei perni soprattutto, sono realizzati con perline di vetro temprato, lavorate insieme con ago e filo applicando varie tecniche di tessitura. Ho scelto di usare dei piccoli cilindri in vetro temprato perché devono poter "resistere" al passaggio ripetuto del filo. Non sono in plastica e se cadono non si rompono. Le tecniche che utilizzo sono principalmente due: la tecnica Peyote e la tecnica Herringbone, che mi aiutano ad ottenere forme diverse.
La caratteristica principale dei miei bijoux è la tridimensionalità, infatti, una volta ottenuta la forma, inserisco una struttura sagomata, realizzata a mano con ritagli di pelle, che mi aiuta a mantenere la forma del bijou e ad averlo esteticamente ripulito anche nel retro. Una volta inserita la sagoma, dunque, inizio a restringermi con il lavoro e con le perline inglobo tutta la sagoma per ricoprirla completamente.
Ad un certo punto hai iniziato a lavorare anche con la pelle. Come mai?
Mi sono sempre piaciuti i gioielli pendenti, piuttosto grandi, quindi per realizzarli all’inizio utilizzavo le pietre dure. In questo modo, però, ottenevo un gioiello piuttosto pesante e quindi ho iniziato a disegnare dei gioielli che potessero essere realizzati con materiali un po’ differenti.
Inizialmente ho utilizzato la pelle sintetica e la corda, con la quale realizzavo delle frange. La pelle sintetica, però, aveva lo svantaggio di poter essere appunto sfrangiata perché nel retro ha una base di tessuto e quindi le frange le realizzavo con la corda. Il processo per ottenere un gioiello in questo modo era troppo lungo e così ho sostituito la pelle sintetica con quella vera. In alcuni casi utilizzo ancora la pelle sintetica, perché ad esempio ho delle clienti che la preferiscono inquanto vegetariane o vegane, però da un paio di anni a questa parte il materiale che prediligo per realizzare i pendenti è la pelle. Scarti di pelle che acquisto da chi magari ne ha utilizzato una parte per realizzare accessori molto più grandi, come le borse.
Dove possiamo ammirare e acquistare le tue creazioni?
Il mio lavoro si svolge prevalentemente online, non ho un negozio fisico, ma ho un eCommerce e le clienti possono contattarmi via social o anche via WhatsApp, perché online ho inserito il bottone per il contatto diretto.
Lavoro tantissimo con le personalizzazioni, nel senso che la cliente sceglie il modello che vuole, a volte ha una idea chiara altre volte ha bisogno di un’indicazione, e insieme cerchiamo di costruirlo, di immaginarlo. Quindi io le mando una serie di foto dei prodotti che ho selezionato e spesso anche dei bozzetti, per farle capire meglio dove andrà inserito quel particolare.
Le frange dei tuoi pendenti sono meravigliose. Come le realizzi?
In questo momento sto tagliando le frange del modello parisienne, che è uno dei primissimi modelli che ho realizzato con la pelle. Non utilizzo fustelle, ma semplicemente un righello e un cutter perché questa è la parte più bella del mio lavoro e poi perché il mio obiettivo è realizzare delle frange piccolissime, sottili e che possano risultare leggere una volta che l’orecchino verrà indossato. Questa, in realtà, è soltanto una parte del pendente perché verrà poi doppiato in modo che l’orecchino sia rifinito anche nel retro.
Cosa immagini per il tuo futuro come artigiana?
Mi piacerebbe sicuramente avere uno spazio fisico dove esporre e vendere i miei gioielli e, magari, poter anche insegnare le tecniche di tessitura a chi è curioso di scoprire come si lavorano queste perline così piccole.