Tutti conoscono Stradivari, ma non tutti sanno che di scuole di liuteria in Italia ce ne sono state tante. Scrollavezza e Zanrè, storica liuteria di Parma, sta oggi investigando e raccontando i segreti dei vari maestri liutai che hanno fatto la storia di quest’arte in Italia e nel mondo mediante una casa editrice dedicata. Parallelamente, Elisa Scrollavezza e Andrea Zanrè portano avanti l’attività di liutai e formano nuovi professionisti nella loro scuola di liuteria di Noceto. Elisa ci ha accolti nel loro storico atelier di Parma e ci ha accompagnato dietro le quinte di un mestiere centenario, che ha saputo rinnovarsi con le nuove tecnologie.
Storie che raccontano la magia del Made in Italy, con le video interviste disponibili su YouTube:
Come nasce la vostra attività di liutai?
L’attività è stata fondata nel 1955 da mio padre, che ha cominciato a fare il liutaio dopo aver frequentato la scuola di liuteria di Cremona. Io ho studiato presso il Conservatorio di Parma, che dal 1975 al 1992 ha ospitato al suo interno una scuola di liuteria. Dopo il diploma, ho cominciato la mia carriera di liutaio professionista. Nel 2001 mi sono associata con Andrea Zanrè e abbiamo ripreso l’attività di mio padre, che tutt’oggi portiamo avanti.
In cosa consiste la vostra attività di liutai?
La nostra attività si basa soprattutto sulla costruzione di strumenti nuovi. Realizziamo violini, viole e violoncelli sia per il mercato italiano sia per quello straniero. Esportiamo in America e in Asia, soprattutto in Giappone, Cina e Taiwan. Offriamo, inoltre, un servizio di compravendita di strumenti antichi. Parallelamente, portiamo avanti un’attività di editoria: studiamo strumenti antichi, facciamo ricerche d’archivio e pubblichiamo libri specializzati sull’argomento.
Quale iter seguite per realizzare nuovi strumenti?
Lavoriamo molto su ordinazione, ci piace interagire con i musicisti che ci richiedono un particolare strumento. Cominciamo col chiedere loro quale suono vorrebbero per selezionare il modello giusto e poi scegliamo insieme i legni e le caratteristiche di bellezza e sonorità che più gli piacciono. In fase di verniciatura proponiamo i colori degli strumenti classici.
Come approcciate il restauro di uno strumento d’epoca?
Ogni restauro segue un procedimento particolare, perché le rotture non sono tutte uguali. Si comincia con una fase di studio della problematica, cui segue – nel caso lo strumento non fosse nostro – un preventivo della spesa in base alla lunghezza e alle particolarità del restauro. Procediamo poi con diverse tecniche, che abbiamo affinato negli anni; per esempio, siamo andati diverse volte in America per fare delle masterclass sui restauri. Quando la problematica riguarda il corpo, in genere facciamo dei calchi dell’originale, per poi lavorare con delle controforme al fine di aggiustare eventuali crepe o deformazioni.
In che modo i moderni liutai hanno innovato la loro antica arte?
Gli strumenti che un liutaio moderno ha a disposizione oggigiorno per produrre strumenti che abbiano una buona qualità acustica sono maggiori di quelli che avevano i nostri maestri. Oltre all’esperienza che mettiamo nella scelta dei legni, delle arcature e delle forme, ci sono tecnologie che ci permettono di misurare la velocità di suono nei pezzi di legno che usiamo e sul prodotto finito. Abbiamo un archivio che ci permette di valutare quale sia stato il risultato acustico dello strumento e fare delle scelte più oculate in fase di produzione.
In che modo i liutai danno vita a un suono di qualità?
Quando andiamo a scegliere i legni dai nostri fornitori – step fondamentale per la costruzione di un buon strumento – facciamo affidamento sulla nostra esperienza. A livello tattile e acustico siamo già in grado di capire come suona un tipo di legno e fare una prima selezione. Utilizziamo poi un software che ci permette di valutare in base al peso, alle misure e ad altri valori la velocità del suono, elemento che ci guida poi nella scelta dell’altezza della bombatura. Se confrontiamo una chitarra con un violino, una viola o un violoncello, la differenza principale sta proprio nella velocità del suono. La chitarra, che ha una tavola piatta, non bombata, non ha a livello acustico una proiezione molto elevata, infatti non viene usata come strumento da concerto e non può essere suonata in grandi sale. Al contrario, il violino, la viola e il violoncello vengono scolpiti nella parte esterna per conferirgli la bombatura, elemento che, unitamente al fatto che il manico sia sopraelevato rispetto alla tavola, garantisce loro una maggiore proiezione di suono.
Quali materiali utilizzano i moderni liutai per i loro strumenti?
I materiali che si utilizzano per gli strumenti a corda sono principalmente l’abete rosso della Val di Fiemme e l’acero. Gli aceri di qualità più elevata vengono dalla Bosnia e dalla Romania, ma ne esistono anche di nostrani. Per la tastiera si usa l’ebano, un legno naturalmente nero che oggi scarseggia e la cui qualità non è più elevata come un tempo. Per questo e per la salvaguardia dell’ambiente si tende oggi a utilizzare al suo posto materiali più moderni.
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