L’importanza di valorizzare l’agricoltura: il metodo di Solaria Azienda Agricola Boccea
Articolo di Francesco Fravolini

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Solaria Azienda Agricola Boccea valorizza l’agricoltura e crede nella straordinaria ricchezza dell’ambiente. La bottega agricola è inserita all’interno della tenuta e propone prodotti biologici di alta qualità, diventando una straordinaria occasione per coinvolgere le persone nella conoscenza dell’agricoltura. È anche un’interessante opportunità sociale per socializzare con gli abitanti del quartiere Boccea, situato nella periferia Nord di Roma. 

Sono variegati i prodotti da acquistare nella bottega agricola: carne bovina allevata al pascolo, polli ruspanti, olio extravergine d’oliva, ortaggi di stagione appena raccolti nel vicino orto aziendale, miele millefiori e una nuovissima linea di conserve (passate di pomodoro, ragù di carne, crema di melanzane, di ceci, giardiniera, carciofi sott’olio) realizzate con i prodotti della campagna con ricette di famiglia. Non può mancare il cibo sano e naturale per seguire un’alimentazione genuina. 

Le persone possono visitare l’azienda e vedere i bovini al pascolo, l’orto, il pollaio, le arnie, l’uliveto, immergendosi in un paesaggio incontaminato, tipico della campagna romana, previo appuntamento. Con Anna Federici, imprenditrice agricola, vogliamo entrare nell’azienda per conoscere le peculiarità della lavorazione agricola e delle diverse opportunità da valorizzare a beneficio dell’ambiente.  

Perché nasce la bottega agricola?

«L’azienda è bene inserita nel territorio e il tema dell’ambiente ha determinato alcune scelte che abbiamo intrapreso. Siamo partiti dagli ecosistemi dell’azienda e abbiamo deciso quali potevano essere le attività più adatte per questo territorio, basandoci ovviamente anche su quelle che erano le tradizioni storiche. Ed è proprio per questo motivo che l’allevamento fa parte dell’agricoltura laziale. 

Credo che, da un punto di vista economico, realizziamo un grande servizio ecologico perché la massima nutrizione di questi territori, la manutenzione della fertilità dei terreni, della biodiversità sono valori estremamente importanti. La ricchezza di humus nei suoli rispetto alla perdita continua che si registra nelle grandi aziende, dove si realizzano monoculture industriali, è decisamente una ricchezza per la popolazione. 

Non posso tralasciare un altro aspetto culturale: l’azienda è aperta alla popolazione e promuoviamo visite per insegnare che cosa è l’agricoltura. C’è un grande scollamento attuale tra quello che è il prodotto agricolo e quello che viene percepito dal consumatore. La persona che acquista non conosce bene come è fatto il pollo o come viene coltivata una carota, perché c’è l’abitudine di entrare in un supermercato e raccogliere i prodotti direttamente dal banco. 

Permettere alle persone di entrare in un’azienda agricola, al fine di illustrargli cosa è un prodotto, è sicuramente un passaggio che potrebbe fargli percepire in un’altra maniera che cosa è l’alimentazione. Pertanto potrebbero curare maggiormente la loro nutrizione. 

Tra l’altro dobbiamo sempre ricordare che i danni causati da cibi industriali sono conosciuti dalla maggioranza delle persone. Faccio un esempio per spiegare meglio. Un cereale mangiato durante la prima colazione è ricco di tremila ingredienti, ed è sicuramente meno sano di un uovo fresco che una persona può mangiare se riesce a prenderlo direttamente nel pollaio».