21Vineyard: un one woman brand che unisce sartorialità, design e sostenibilità

Articolo di  Carlotta Pinto

Nel cuore di Cantello, in provincia di Varese, si nasconde una piccola perla di  artigianato sostenibile. Tra capi e accessori tutta la personalità di Erika Efesotti emerge in 21Vineyard. 

Ciao Erika, ci racconti come è nata l’idea di 21Vineyard e qual è stato il  percorso che ti ha portato ad aprire il tuo negozio di abbigliamento? 

L’idea è nata dal desiderio di creare qualcosa di autentico e personale. Il marchio nasce nel 2023 dopo anni di riflessione e di ricerca con la volontà di combinare  moda, sostenibilità e artigianalità in un unico progetto. Per me è anche un ritorno alle  origini, alla voglia di esprimere libertà creativa senza compromessi, per offrire  qualcosa che vada oltre al semplice vestire. Che rappresenti un’esperienza di  personalizzazione e unicità.  

Storie che raccontano la magia del Made in Italy, con le video interviste disponibili su YouTube: 


Le tue collezioni si rivolgono a chi ama affermare la propria personalità  attraverso la moda. Da dove prendi l’ispirazione? 

La mia passione per la moda è nata dall’idea di raccontare storie attraverso i capi.  Ho sempre visto l’abbigliamento come un modo per esprimere chi siamo, per  esprimere i nostri stati d’animo, ma anche la nostra creatività.  

L’ispirazione mi arriva da diversi mondi, ad esempio dall’arte, dalla natura, dai viaggi,  ma anche dalle persone che incontro. Vedo la moda come qualcosa che ognuno può  fare suo, in base alla propria personalità. 



Cosa possiamo trovare nel tuo negozio o sul tuo sito? Ci sono delle creazioni  “di punta”? 

Sì certo, sia nel negozio sia sul sito si possono trovare delle creazioni di punta. Si  tratta di una gamma di accessori esclusivi. Tra questi le borse Hobo Nodo, le  shopper e le 21 Bag, che sono le borse realizzate con tessuti stampati. Queste sono le mie creazioni distintive, rivisitate sempre più in chiave contemporanea, ma sempre  mantenendo le linee minimal delle origini e destrutturate.  

Tra i prodotti di punta ci sono anche le borse e le felpe grafiche. I primi modelli sono  caratterizzati da dettagli unici e particolari che richiamano uno stile artigianale,  mentre Mini Bag, bauletti e felpe si distinguono per le grafiche artistiche e artigianali. 

Il tuo è un marchio che unisce sartorialità, grafica e design. Come riesci a  combinare questi diversi aspetti nel processo creativo? 

21Vineyard è un one woman brand, quindi seguo personalmente ogni aspetto del  processo creativo: dalla progettazione alla realizzazione. La sartorialità è il punto di  partenza. Progetto e costruisco ogni pezzo con precisione e cura. Lo stesso vale per  le creazioni grafiche. Nel sartoriale aggiungo anche elementi di design per creare  accessori che siano funzionali, ma anche visivamente distintivi. Questo è un  processo che richiede molta attenzione a ogni dettaglio e che mi permette di creare  prodotti che rispecchiano appieno la mia visione.  

Nella filosofia di 21Vineyard ci sono custom made e ready to wear. Come  avviene questo incontro tra capi personalizzati e quelli già pronti? 

Il punto di incontro sta nella flessibilità. I capi ready to wear e gli accessori, come le  borse, sono pensati per chi desidera qualcosa di immediato ma sempre un tocco di  originalità. Ma allo stesso tempo, offro la possibilità di personalizzare gli accessori,  

come nel caso delle borse Hobo Nodo. Il cliente può scegliere di aggiungere degli  elementi. In questo modo ogni persona può trovare un equilibrio tra un prodotto già  pronto e uno che rifletta pienamente il proprio stile personale.  

Un altro elemento chiave dietro al tuo marchio è il no waste. Ci racconti come  si può essere sostenibili tra la scelta dei materiali e nei processi di  produzione? 

Certamente. La sostenibilità è uno dei pilastri di 21Vineyard. Uso scampoli che  provengono da fornitori dell’alta moda, ma anche tessuti eco friendly e lavoro  appoggiandomi a piccoli laboratori artigianali per ridurre al minimo gli sprechi.  

Un esempio concreto sono le borse, ma anche i capi che realizzo in piccole serie.  Quando restano delle rimanenze queste vengono rivisitate e proposte in nuove  varianti ispirate anche ai suggerimenti e alle preferenze del pubblico. Inoltre, nel mio  laboratorio non mi occupo solo della produzione, ma anche delle riparazioni e delle  personalizzazioni di capi già esistenti. Questo mi permette di ridare vita a vecchi capi  del cliente e di contribuire a un consumo più consapevole e sostenibile.  

21Vineyard è un marchio nato da poco, nel 2023, ci sono state o ci sono  ancora delle sfide che hai dovuto affrontare lungo questo percorso? 

Essendo un marchio giovane le sfide ovviamente non mancano. La più grande è  stata trovare un equilibrio tra artigianalità e sostenibilità, mantenendo una  produzione economicamente fattibile. 

Inoltre, emergere in un mercato saturo come quello della moda è sempre  complicato, ma sto riuscendo a farmi notare grazie all’autenticità e alla  personalizzazione dei capi. In ogni caso, ogni sfida diventa un’opportunità per cresce  e affinare il mio percorso.  



E invece cosa possiamo aspettarci per il futuro di questo marchio? Hai nuovi  progetti in cantiere?  

Il futuro di 21Vineyard è sempre pieno di nuove idee. In questo momento sto  lavorando a una linea ready to wear esclusiva che quasi sicuramente sarà sviluppata  in collaborazione con altri laboratori artigianali, proprio come ho già fatto con le  borse grafiche e con le felpe. Anche se al momento il focus è sugli accessori,  l’obbiettivo è quello di ampliare l’offerta, includendo dei capi di abbigliamento  sostenibili e innovativi, sempre con un occhio al design e all’artigianalità.  

Nel mio negozio voglio dare sempre più spazio anche alle creazioni di altri artisti che  come me condividono un’idea di originalità e qualità del prodotto. 





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